Nei secoli passati era impossibile trovare dei libri di o sulla Qabalah e la conoscenza veniva unicamente trasmessa da un Cabalista all'altro, faccia a faccia, senza che le persone comuni vi entrassero mai in contatto. Oggi la situazione si è capovolta e c'è un grande desiderio di far circolare il materiale e di invitare tutti allo studio. Con questo infatti l'interesse per la spiritualità aumenta, poiché la luce circostante, il mondo reale che ci è solitamente nascosto, comincia a riflettersi su chi desidera avvicinarsi alla spiritualità.
I Cabalisti vietavano lo studio della Qabalah a chi non ne fosse preparato, tranne in alcuni casi eccezionali. Essi trattavano gli studenti con cura per garantire loro un adeguato sviluppo e ne limitavano il numero in accordo a delle regole che Ba'al Hasulam descrive all'inizio della sua Introduzione allo studio delle dieci Sephiroth. Se analizzassimo queste restrizioni come condizioni per un'adeguata comprensione della Qabalah, vedremmo come non fossero altro che misure intese a prevenire che gli studenti deviassero dalla giusta direzione.
Rispetto al passato noi oggi possediamo più di un linguaggio per interpretare i mondi spirituali, delle migliori condizioni di vita e una più forte determinazione allo studio della Qabalah. E dal momento che le nostre anime sentono il bisogno di studiare, Cabalisti quali Ba'al Hasulam hanno scritto dei commenti ai libri tradizionali che ci permettono di avvicinare i mondi spirituali senza errori. Tutti oggi possiamo apprendere la Qabalah grazie ai loro scritti.
Per studiare la Qabalah in maniera opportuna si raccomanda agli studenti di concentrarsi soltanto sugli scritti dell'Ari, di Ba'al Hasulam e di Rabash nelle loro versioni originali.
L'obiettivo primario della Qabalah è il raggiungimento della spiritualità.
Soltanto una cosa è necessaria per non fallire: un'adeguata istruzione. Se uno studia la Qabalah nel modo giusto progredirà con sicurezza ma senza forzature, perché non può esserci coercizione quando si tratta di spiritualità.
Lo scopo dello studio è di far capire alle persone la connessione esistente tra se stessi e ciò che è stato scritto, dal momento che l'obiettivo del libro è quello di rinascere continuamente nella mente e nel cuore dei lettori. Solo per questo i Cabalisti hanno trascritto le loro esperienze; non per trasmettere la conoscenza teorica di come la realtà sia costruita e funzioni al fine di manipolarla (ciò che invece accade con la scienza), ma per creare le condizioni per la comprensione e l'assimilazione della sua verità spirituale.
Se ci si avvicina ai testi con l'intenzione di entrare in contatto con la spiritualità questi diventano una fonte di luce e di correzione. Se invece ci si avvicina a loro per ottenere delle informazioni sul funzionamento meccanico del mondo, si otterrà solo questo tipo di conoscenza. È la qualità della domanda interiore a determinare la qualità della risposta che si riceve e l'andamento del processo di correzione.
Questo significa che se si studia nel modo giusto si attraverserà senza dubbio la barriera (makhsom) esistente tra questo mondo e quello spirituale. Si penetrerà quindi in un luogo di rivelazioni e si raggiungerà la luce. Questo momento è conosciuto come "il buon segno". Se invece la barriera non viene oltrepassata significa che si è stati negligenti nella qualità o nella quantità dell'impegno. Non si tratta mai di quanto uno studi, ma di quanto siano focalizzate le sue intenzioni. Comunque sia, se si giunge al punto di desiderare la correzione, la spiritualità può essere raggiunta. Solamente allora i cieli si apriranno e ci sarà concesso di entrare in un altro mondo, in un'altra realtà, in un'altra dimensione. Questo momento presto o tardi arriva per tutti quando si studia Qabalah nel modo giusto.
Abbracciare la Qabalah non significa rifiutare i piaceri e le bellezze del mondo materiale così da non accendere i desideri. La correzione non proviene dall'autopunizione, ma è il risultato di un'ascesa spirituale.
Solamente grazie alla luce circostante è possibile cambiare. Ogni altra via è già un fallimento e ci si inganna se si pensa che sia possibile raggiungere la spiritualità assumendo degli appropriati atteggiamenti morali o rituali. Da scelte di tipo morale non conseguirà nessuna correzione interiore, dal momento che si tratta di comportamenti sociali e non spirituali; dalle pratiche rituali non conseguirà nessuna correzione interiore, dal momento che è il mondo spirituale a influenzare quello materiale e non viceversa. Lo scopo dello studio in Qabalah è soltanto quello di invitare su di noi la luce circostante.
Quando ci si trova davanti a delle pressioni, a delle regole o a delle normative coercitive significa che ci si trova davanti a un qualcosa ideato dagli uomini e non proveniente dai mondi spirituali superiori. Di più, l'armonia e la tranquillità interiori non sono dei prerequisiti per il raggiungimento della spiritualità, ma conseguenze della correzione.
La via della Qabalah rifiuta categoricamente ogni forma di coercizione. Garantisce invece un "profumo di spiritualità" che condurrà le persone a preferire questa via a quella della materialità. Di conseguenza (e in accordo al proprio livello spirituale) ognuno chiarificherà a se stesso il proprio desiderio di spiritualità e, in proporzione a questo, ritratterà i propri atteggiamenti materialistici, e di nuovo non per imposizione, ma perché la stessa attrazione per la materialità scomparirà gradualmente.
Studiare la Qabalah in modo sbagliato, seppure con le migliori intenzioni, può invece allontanare dalla spiritualità: chi sbaglierà il metodo di studio conoscerà soltanto fallimenti.
Tra i linguaggi con cui è possibile studiare i mondi spirituali, cioè tra quello della Bibbia e quello della Qabalah, quest'ultimo è più efficace e diretto. Coloro che lo imparano non possono equivocarsi, dal momento che qui le parole non vengono usate in maniera ordinaria, ma in accordo a uno speciale dizionario che indica direttamente gli strumenti spirituali (cioè i principi secondo cui portare avanti il lavoro spirituale) da usare per raggiungere gli oggetti e le forze spirituali (per,oggetti spirituali' si intendono le manifestazioni spirituali, quali "Sephiroth", "parzufim", ecc.).
Questo linguaggio è perciò quello più utile per progredire interiormente e correggere se stessi. Quando per esempio studiamo gli scritti di Baal Hasulam non corriamo alcun rischio di confonderci.
Si può raggiungere la spiritualità studiando i libri giusti, ovvero i libri scritti dai veri Cabalisti. Anche i testi della Bibbia sono testi di Qabalah, sono cioè libri che i Cabalisti si sono scritti l'un l'altro per scambiarsi idee e per assistersi reciprocamente nell'apprendimento. Chi abbia coltivato il proprio sentire spirituale può vedere come questi libri siano effettivamente d'aiuto nella crescita e nello sviluppo interiori, come una guida turistica per chi intraprenda un viaggio in un paese straniero.
Uno studente che sia alla ricerca di un insegnante di Qabalah deve procedere con attenzione. Esistono infatti molti cosiddetti Cabalisti che insegnano in maniera incorretta, sostenendo per esempio che ogniqualvolta nei testi si inconti la parola "corpo" si fa riferimento al corpo fisico, o che la mano destra simbolizza la carità e la sinistra l'audacia. Questo modo di procedere si scontra con la ferrea proibizione espressa dalla Bibbia e dai Cabalisti di non raffigurare la divinità, cioè di non dare corpo alle forze e alle manifestazioni spirituali.
Perché allora ci sono di quelli che interpretano e insegnano in questo modo? Prima di tutto perché loro stessi non capiscono il linguaggio dei rami (cf. cap. 9). Se poi ci fosse una diretta connessione tra le forze spirituali e i nostri corpi fisici, sarebbe possibile insegnare alla gente come raggiungere il successo nella vita o curare le malattie del corpo attraverso gesti materiali che simbolizzino azioni spirituali, come nei rituali, mentre abbiamo già detto che questo non è possibile.
È perciò molto importante unirsi a un giusto gruppo di studio con cui poter esplorare gli scritti di un vero Cabalista, lavoro che va comunque fatto sotto la guida di un vero Cabalista.
Il gruppo dà forza. Tutti proviamo almeno un minimo di desiderio nei confronti dei beni e dei piaceri materiali, e il desiderio nei confronti della spiritualità è ancora minore. Il modo per aumentare il desiderio individuale nei confronti della spiritualità è di unire i desideri in un gruppo, per stimolare con maggiore efficacia la luce circostante. Infatti, sebbene i corpi fisici ci separino gli uni dagli altri, questo non ci influenza dal punto di vista spirituale dal momento che all'interno del gruppo ogni punto del cuore si somma all'altro e l'azione di richiamo della luce circostante diventa molto più intensa.
Tutti i Cabalisti hanno studiato in gruppi. Rabbi Shimon Bar Yochai e l'Ari avevano i loro gruppi di studenti. Avere un gruppo è vitale per progredire: è il primo strumento nello studio della Qabalah e ognuno viene valutato in base al contributo che apporta all'interno del gruppo.
È necessario ricevere l'istruzione da un maestro Cabalista che a sua volta abbia studiato sotto la guida di un maestro Cabalista. Un gruppo non può prescindere da un maestro, dal momento che è questi a dirigerlo.
I libri, il gruppo e il maestro sono fondamentali affinché lo studente non devi dal corretto metodo di studio. Egli deve infatti continuamente lavorare su se stesso e sulla propria interiorità.
Nessuno conosce il posto occupato dagli altri all'interno del gruppo, né il proprio grado di sviluppo spirituale, prima di avere oltrepassato la barriera che separa mondo materiale e mondo spirituale.
I libri, il gruppo e il maestro sono basilari per mantenere l'andatura ed aumentare il desiderio individuale di spiritualità.
Durante le sessioni di studio l'attenzione viene richiamata sulla verità spirituale, non sulla profondità della comprensione mentale. Ciò che importa è che lo studente sia motivato a compiere dei progressi spirituali e non solo ad avanzare sul piano intellettuale.
È vero che le persone vengono spesso attratte dalla saggezza della Qabalah nella speranza di ottenere maggiore successo nella vita: è il modo stesso in cui siamo stati creati, la nostra natura più intima che ci spinge continuamente a cercare delle soddisfazioni individuali. L'egoismo (il desiderio cioè di ricevere del piacere solo a proprio vantaggio, lekabel al menat lekabel) si trova alla base della nostra struttura esistenziale, ma con un'istruzione appropriata è possibile correggere la propria natura, trasformando l'egoismo in altruismo e raggiungendo di conseguenza la spiritualità e l'eternità grazie a un continuo contatto con la divinità. Senza un'istruzione appropriata invece si continua a vivere nell'illusione di avere raggiunto delle mete spirituali e, almeno nel tempo di questa incarnazione, si perde l'occasione di entrare nei mondi spirituali pur continuando a vivere in questo mondo. 

Indice


IntroduzioneChe cosa è la QabalahPerché studiare QabalahChi è il CabalistaStoria dello Zohar Chi può studiare Qabalah

Come studiare QabalahSpiritualità e QabalahReincarnazione e QabalahIl linguaggio dei Cabalisti Percepire la Realtà

F.A.Q.