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Il VI' e il VII' libro di Mosè è una compilazione di 44 pagine manoscritte divise in tre sezioni.

Il testo contiene tavole talismaniche, presumibilmente utilizzate nelle Pilpul per uso evocativo e/o invocatorio, è opinione dello scrivente, però, supporne l'uso più in un ambiente cristiano che ebraico-cabalista.

La Tradizione vuole che questo testo, di origine misteriosa,  venisse utilizzato per richiedere l’aiuto di intelligenze celesti e di altri potentissimi spiriti per il conseguimento e/o l’integrazione di tutti gli stati di coscienza che un essere umano poteva sperimentare. La tradizione ci dice ancora che il testo fu donato da Jetro, suocero di Mosé, a quest’ultimo prima del suo primo contatto sul Sinai (quello del Roveto Ardente).

Come per molti testi della nostra storia, in verità, l’origine è alquanto incerta e non documentata né per l'autore né per il luogo di origine né, ancora, per la scuola o gruppo in cui esso era in uso. Certezza storica è che il manoscritto compare agli inizi del XVI secolo poiché se ne conosce una prima versione datata 1501 oggi al museo di Parigi; ritenuta, non so se a torto o ragione, uno dei manoscritti operativi in uso nella Rosa Croce d’Oro.

Ipotesi personale, è quella, se il manoscritto è veramente di origine ebraica, di ritenere il testo in uso nello stesso ambiente che vide la stesura del Sepher ha-Ratziel, considerati i contenuti molto simili.

Una grande fioritura di copie è documentata intorno al 1700, ma gli storici hanno riscontrato, con un esame comparativo, molte divergenze scritturali dal manoscritto delle origini, che una tradizione occultista vuole sia stato posseduto per trasmissione dalla Rosa Croce d’Oro. In questi manoscritti sono presenti moltissimi errori e vari sigilli riprodotti, sono completamente alterati da copisti inesperti.

Diverse le interpretazioni teorico pratiche e di varie metodiche, a volte addirittura in antitesi, che possono essere proposte per il manoscritto; la tesi più accreditata certifica il manoscritto in linea con le teorie dello Zohar e in particolare con quelle dell’Idra de Maschanah (Assemblea del Santuario), che è possibile consultare, in questa stessa sezione, nella pregevole traduzione del Carissimo Fratello Pignatelli Federico.

 

Idra de Maschanah

 

Le immagini delle 44 pagine del manoscritto che, per la prima volta in assoluto, vengono presentate ai nostri Ospiti per l’esame e lo studio, sono riprese da un codice in cui sono presenti due date ed un luogo: Wittenberg 1505 - 1515, quindi periodi molto vicini alle fonti storiche, che abbiamo detto datare 1501; non siamo, però, in grado di accreditarlo come conforme.

 

Nella prima parte del manoscritto, composta di undici pagine (compreso il frontespizio), oltre alla classica dedica, nel nostro caso indirizzata a Federico III, vi si trovano delle formule magiche, una tabella chiamata “Bimbinica”, un “potente” scongiuro denominato “Cingulum” immagini di alcuni sigilli la “Citazione di Aziel” e il “Legamento di Mosé”, tutte formulazioni magiche che fanno pensare più ad un ambiente cristiano che ebraico. L’ipotesi emerge, prepotentemente, dalla consultazione dei sigilli di pagina 8 e 9 dove si legge che: il carattere magico “deve essere scritto su una crosta di panino o su una crosta di pane benedetta a Pasqua”, e l'invocazione fa riferimento al "suo amato Figlio Gesù Cristo" e dove si raccomanda, prima di eseguire il rito una "confessione con cuore puro pentito e comunione in grazia di Dio".

La seconda parte del manoscritto, la più estesa, dodici i capitoli e venti le pagine, costituisce il VI' Libro e assomiglia ad un rapporto di una "guerra magica" tra Mosé e i Maghi Egiziani con incantamenti, contro incantamenti e protezioni; e racconta, almeno in parte, delle piaghe inflitte all'Egitto tramite magia. La terza parte, assai più breve, composta di tredici pagine e sette capitoli, assembla il VII' libro che sembra ambientato durante l'esodo, raccogliendo incantamenti che riguardano eventi assai noti di quel periodo; l'acqua che sgorga dalle rocce, il Mar Rosso che si apre, l'invocazione per la Manna, tutti, secondo il manoscritto, accaduti per azione magica.

 

Il manoscritto è in lingua tedesca ma si è provveduto ad inserire la traduzione di tutti i passi di interesse esclusi i nomi in lingua latina e le lettere ebraiche.

 

AVVERTENZA

Nella traduzione si è proceduto nella seguente maniera: prima viene inserita, in corpo 2, la traduzione del titolo della pagina che si trova in alto nel manoscritto (quando presente) e successivamente, la traduzione della scrittura che nel manoscritto sembra corsiva (è facilmente individuabile perché più piccola) e che, generalmente, intercala gli scongiuri i sigilli e i nomi latini.

 

Indice

Introduzione Parte Prima Il VI° Libro

Il VII° Libro