Nell'esoterismo che si riallaccia ad una Dottrina Segreta - conosciuta soltanto dagli Iniziati - vi è, quanto meno, la tendenza a dare ai simboli dei significati univoci, perché gli stessi simboli vengono legati ad una pretesa Scienza Sacra, attraverso la cosiddetta Tradizione Primordiale, trasmessa dalla notte dei tempi da generazioni di Grandi Iniziati, o Jerofanti, e quindi interpretati come facenti parte della "Dottrina", in formule fisse [...]

Il carissimo Eugenio Bonvicini espone le proprie considerazioni su due forme geometriche riconducendole ai due strumenti muratori, la Squadra e il Compasso.

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© Eugenio Bonvicini

 

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Squadra e Compasso

 

Nell'esoterismo che si riallaccia ad una Dottrina Segreta - conosciuta soltanto dagli Iniziati - vi è, quanto meno, la tendenza a dare ai simboli dei significati univoci, perché gli stessi simboli vengono legati ad una pretesa Scienza Sacra, attraverso la cosiddetta Tradizione Primordiale, trasmessa dalla notte dei tempi da generazioni di Grandi Iniziati, o Jerofanti, e quindi interpretati come facenti parte della "Dottrina", in formule fisse.
Nell'Esoterismo della Gnosi i simboli hanno sempre aspetti pluridimensionali: sono il prodotto, conscio od inconscio, dell'uomo, che con essi esprime la sua spiritualità ed il suo pensiero, in relazione al mondo meta-fisico, quanto al mondo fisico, per ciò che esso suscita in lui, nonché per esprimere concetti antroposofici sul piano dell'Etica.
Ciò è valido anche se i simboli si richiamano ad archetipi fondamentali, che si ripetono in ogni tempo e luogo, così da fare supporre che essi appartengono ad una Tradizione ereditari, attinta dalla memoria generazionale del lungo e tortuoso processo di sviluppo dell'umanità, come immagini collettive. Senza però dare ad esse la valenza di Verità Rivelate.
In una concezione esoterica - non legata ad una "Dottrina" - i simboli sono invece mezzi di riflessione, di conoscenza, d'intellezione, cioè di Gnosi e non hanno di per sé un potere magico, né hanno significato univoco, codificato, o dogmatico.
In una concezione esoterica, ed in particolare in quella massonica - ciascun simbolo - anche quando esprima concetti noti e comunemente accettati e diffusi, deve venire offerto alla libera meditazione, intellezione cd interpretazione di colui che l'osservi, perché soggettive sono le sensazioni che il simbolismo suscita sul piano spirituale e culturale.
La squadra ed il compasso rappresentano l'Emblema della Massoneria, sia di quella antica, operativa, sia di quella moderna, speculativa o filosofica.
Squadra e compasso, accostati al Libro Sacro, o Libro della Legge Sacra vengono con esso considerati le Tre grandi luci della Massoneria.
Analizziamo dunque la squadra ed il compasso come vengono concepiti in molteplici Tradizioni, per cercare di cogliere i significati allegorici propri alla Libera Muratoria speculativa o moderna.
La squadra è accostabile alla simbologia del Quadrato ed a quella delle Croci. Specialmente alla Tau: T od alla Tau capovolta: T formata da 2 squadre, e tale simbolo egizio appare sovente in Massoneria, tradotto nel simbolo del Maglietto o Mazzuolo, evocante l'Autorità di colui che è chiamato a dirigere i Lavori massonici.
A volte, formata da 4 squadre raffigurò la Croce latina a bracci uguali: † oppure inclinate formò la Croce Pitagorica o di S. Andrea: X , con le valenze simbologiche attribuibili a tali croci, secondo molteplici tradizioni pre-cristiane o cristiane, od Ermetico-Alchemiche evocate dalla Massoneria speculativa, come memento ai fini di riflessione. A volte la squadra può avere un lato più lungo dell'altro - solitamente nella proporzione dei lati 3:4, od 1:2 - ed allora è accostabile alla simbologia del Rettangolo, che geometricamente è formata da 2 squadre capovolte riunite fra loro, ovvero dava l'idea di 2 Triangoli Pitagorici nella proporzione dei lati 3, 4 (5) o del Delta, nella proporzione dei lati 1:2 che compaiono sui frontoni dei templi greci. largamente imitati dai maestri costruttori del Rinascimento e che in Massoneria compaiono nel Tempio sulla parete ad oriente con all'interno l'occhio umano, simboleggiante l'occhio della coscienza, cioè della ricerca interiore che il massone deve compiere quando osserva i simboli del Tempio.
Quattro squadre, con i lati differenziati, formano anche la Croce Cristica, o della Passione: † assurta, forse impropriamente, a simbolo Cristiano della Passione di Gesù - che probabilmente venne invece martirizzato su una croce a Tau con la gamba più lunga verso il basso: T - e che fu simbolo pre-cristiano del Messia. Simbolo anch'esso comparente in massoneria, in particolare nei Riti massonici, oltre i 3 gradi della cosiddetta Massoneria Azzurra.
La squadra massonica ha la proporzione dei lati 3:4, atta a formare il Rettangolo ed il Triangolo Pitagorico.
La squadra è accostabile, quindi, a tutte le figure geometriche aventi un angolo retto di 90 gradi, e quindi è simbolo di equilibrio e di rettitudine.
La squadra, essendo per sua natura uno strumento fisso è intesa quale simbolo passivo e come simbolo della materia.
Il compasso invece, essendo per sua natura uno strumento mobile o variabile, è inteso come simbolo attivo, e come simbolo dello spirito che domina e plasma la materia.
Da ciò l'accoppiamento simbologico della Squadra e del Compasso in Massoneria.
Se la squadra è posta sopra il compasso esprime la prevalenza della materia e della natura dell’uomo - con le sue sensazioni e passioni - sullo spirito, o sull’intelligenza, sul pensiero, sulla ragione.
Tale accoppiamento della squadra e del compasso - posti sopra il Libro Sacro aperto (nella Massoneria Italiana al Prologo del Vangelo di S. Giovanni) è proprio del Primo grado massonico di Apprendista, dove predomina l'apprendimento sulla creatività intellettiva.
Se la squadra ed il compasso sono fra loro intrecciati esprimono l’equilibrio fra la materia e lo spirito, tra l'intelligenza, il pensiero, la ragione e gli istinti sensitivi e passionali dell'uomo.
Tale accoppiamento della squadra ed il compasso - sempre posti sopra il Libro Sacro aperto al Prologo del Vangelo di S. Giovanni - è proprio al Secondo grado massonico di Compagno d'Arte, dove predomina l'equilibrio tra la materia e lo spirito.
Se la squadra viene posta sotto il compasso, esprime il dominio dello spirito sulla materia, sui sensi, sugli istinti dell'uomo, ed esprime anche il primato dell'intelligenza, del pensiero, della ragione, della creatività intellettiva sulla pura razionalità.
Tale accostamento della squadra e del compasso - sempre sopra il Libro Sacro aperto al Prologo del Vangelo di S. Giovanni - in Massoneria è proprio al Terzo grado massonico di Maestro Libero muratore.
I suddetti accoppiamenti dei due simboli della squadra e del compasso divennero già nella Massoneria Operativa del tardo Medioevo l'Emblema dei liberi muratori, esprimenti le suddette valenze simbologiche. Li troviamo, ad esempio, incisi sulla facciata della cosiddetta Loggia dei Maestri Comacini ad Assisi della fine del 1200, nella Chiesa di S. Cristoforo a Perugia, fra loro intrecciati; ancora li troviamo nel Duomo di Brno in Moldavia, ed in varie sculture e pitture in altre chiese di Assisi, Siena, Firenze, di varie epoche.
Il compasso - anche come singolo simbolo - ha rilievo simbologico a seconda del grado di apertura: meno di 45°, 45°, 60°, 90°, 180°, oltre i 180°, chiuso.
I gradi 45 e 60 indicano rispettivamente un ottavo ed un sesto del cerchio. Simboleggiano il limite della possibilità di conoscenza, rappresentata dal cerchio. I1 compasso aperto a 90° indica un quarto del cerchio, e forma, con l'angolo retto a 90° una squadra e quindi simboleggia anch'esso l'equilibrio fra le due forze: in tale caso diventa la squadra giusta che simboleggia in Massoneria il lavoro di ricerca interiore.
Il compasso aperto a 45 gradi è usato in Massoneria nei primi 3 gradi iniziatici, mentre aperto a 60 gradi è usato nel 5° grado ed aperto a 90 gradi è usato nei gradi iniziatici 14 e 18 del Rito Scozzese Antico ed Accettato, proprio per rimarcare la maggiore possibilità di conoscenza realizzabile attraverso il lavoro di ricerca interiore proprio a tali gradi iniziatici.
Osservando le opere degli antichi maestri liberi muratori tardo medioevali si rileva una generalizzata apertura del compasso a 45 ed a 60 gradi, ovvero l'uso di Compassi Regolatori o Proporzionali composti di 3 o 4, o 5 punte.
Questi ultimi esaltano l’intelligenza dell’uomo, che può spaziare in molteplici direzioni la propria ricerca interiore, svincolato da preconcetti, da superstizioni, e da sudditanze dogmatiche, così come i Compassi Regolatori e Proporzionali consentono all'Artista qualsiasi disegno architettonico e qualsiasi figura geometrica.
In varie opere degli antichi maestri - nel solco delle correnti umanistiche che esaltavano l'uomo - si mise nelle mani dell'uomo un compasso - a 45°, a 60°, a 90° - od un Compasso Regolatore.
In molte raffigurazioni di Dio - inteso come Padre - egli ha in mano un Compasso aperto a 90° o 180° - e talvolta l'Archipendolo - per simboleggiare il Pensiero Creatore, od il Grande Architetto dell'Universo.

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