Istruzione di Mercoledì 6 luglio 1774

© Federico Pignatelli

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Il Creatore è assoggettato in qualche modo al potere duale in quanto la reazione del potere perverso costringe, per così dire, il suo potere divino ad agire senza tregua sul cattivo per contenerlo.

Questi due poteri sono raffigurati dalle due colonne, una di pietra o mattoni che ha resistito alla forza del diluvio, e l'altra di terra che fu trascinata dalle acque.

Sebbene si distinguano nel Creatore quattro essenze o poteri divini, non si pretende di limitarle a questo numero di quattro, poiché esso è l’unione di un'infinità di poteri, di virtù e di facoltà che sono i suoi attributi, anche se si sente parlare solamente dei 4 principali. L'uomo o il minore essendo sua emanazione e formato a sua immagine e somiglianza, deve avere dunque proprio come lui un'infinità di virtù e facoltà spirituali, non uguali a quelle del Creatore, ma simili. Esse sono raffigurate dalla divisione quaternaria della creazione in cui devono manifestarsi, e il cui numero, con la sua addizione misteriosa conosciuta dall'Ordine, si riferisce all'unità principio di ogni creazione ed emanazione e al denario che produce a abbraccia l’infinità.

 

Questa divisione è applicata al terrestre, al celeste, al sopraceleste ed alla creazione universale; questa ultima contenendo essa sola le tre altre divisioni, forma realmente una quarta divisione molto distinta che noi applichiamo all'immensità divina che domina e dirige le tre inferiori. Queste tre ultime sono del dominio proprio dell'uomo ma egli ne può fare uso soltanto richiedendo la prima, che può ottenere in base alla fiducia nel suo principio e con gli altri mezzi che gli sono concessi. Così, in questo senso esso li possiede tutti e 4 in similitudine poiché è nel suo potere di assicurarsi la prima che può da sola dare la forza e l'azione alle altre 3. L'uomo ha perso l'uso ma non la proprietà del suo potere, ma se il suo potere è quaternario in similitudine del suo principio, i mezzi per richiederlo devono essere dello stesso numero ed ugualmente quaternari; e difatti essi sono raffigurati nel numero quaternario sotto la sua forma corporale con i 4 organi principali che sono il cuore, base della vita sensibile, gli occhi che conferiscono la convinzione, gli orecchi che permettono l'interpretazione di ciò che è stato visto e sentito, ed infine la parola attraverso la quale opera e si manifesta il risultato o il prodotto degli altri tre.

 

Come i tre poteri spirituali che sono innati in lui possono essere guardati relativamente come passivi rispetto al primo divina ed attivo che li mette in moto, ugualmente si può distinguere tra i quattro mezzi o organi corporali, che gli sono dati, quello della parola come l'attivo sugli altri tre che sono a questo riguardo passivi. Questi quattro mezzi furono anche sottintesi, e nello stesso ordine, con le quattro porte del tabernacolo che Mosè fece costruire da Betsaleel. Quella di Oriente rappresentava il potere dell'immensità divina o universale ed era veramente dominante ed attiva sugli altri tre. Quella di Occidente faceva allusione al potere inferiore terrestre. Quella di Mezzogiorno al Potere celeste e quella del nord al Potere sopraceleste. Era secondo l'ordine di divisione che Mosè dirigeva il suo lavoro.

 

Mosè ordinò a Betsaleel di costruire il tabernacolo di legno di sétim, riconosciuto  come incorruttibile, seguendo il progetto che gli diede e che, lui stesso, aveva ricevuto sulla montagna. E Betsaleel trovò senza sforzo quanto era necessario per eseguirlo. Questo tempio, come quello di Salomone, era una configurazione del tempio universale o della creazione di cui il tempio o corpo dell'uomo è anche una ripetizione. Mosè, nel dare l'Ordine, assume il ruolo del Creatore come quando ordinò agli spiriti dell'asse centrale di produrre da essi le essenze spirituali fondamentali per la costruzione del suo tempio universale. Betsaleel assume, invece, il ruolo di quegli spiriti dell'asse centrale che operarono agevolmente secondo il potere che era loro innato. L'incorruttibilità del legno di sétim designa la purezza e la stabilità di queste essenze fondamentali la cui azione si manterrà per tutta la durata prescritta dal Creatore.

 

Indice della Sezione Willermoz