Istruzione del 7 gennaio 1774
Sulla creazione universale, materiale, temporale ed il numero senario che l'ha generata, ed i suoi rapporti con l'uomo

© Federico Pignatelli

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Il Creatore ha voluto formare questo universo fisico di materia visibile per la manifestazione del suo Potere, della sua Giustizia e della sua Gloria; il piano che concepì si presentò alla sua concezione divina sotto una forma triangolare, approssimativamente come il piano o il disegno di un quadro si presenta alla mente del pittore prima di avviarne l'esecuzione. Essendo questo piano triangolare, il lavoro che ne è scaturito doveva, quindi, portarne l'impronta e doveva essere triangolare o ternario come effettivamente è. 

 

Dico che la creazione universale materiale è stata operata dal Creatore con la manifestazione del suo Potere, della sua Giustizia e della sua Gloria; il suo Potere si è manifestato nell’atto stesso della creazione che infatti è stata generata dal nulla tramite la sua sola Volontà; la sua Giustizia si è manifestata nella punizione dei primi spiriti prevaricatori che ha cacciato dalla sua presenza.

Il Creatore, che è immutabile nei propri decreti, non li ha potuti privare delle Virtù e Poteri che erano innati in essi a causa del loro principio di emanazione divina, ma ha modificato soltanto le norme della loro azione spirituale; ha creato questo universo materiale, in cui li ha relegati a vivere come luogo di privazione e in modo tale che esercitassero, per l'eternità, la loro azione di Potere e Volontà cattiva, all'interno di limiti loro fissati. Questa manifestazione di Potere e di Giustizia del Creatore non contraddice per nulla quella della sua Gloria; questo universo doveva servire, anche, per la manifestazione della sua Bontà infinita e della sua Misericordia, come sarà spiegato a suo tempo. 

 

É con il numero senario che la Creazione universale è stata realizzata, così come Mosè da ad intendere con i Sei giorni di cui parla nel Genesi, che poi sono soltanto un velo di cui si è servito per comunicare quanto, in realtà, soltanto sottintendeva. Il Creatore è un Spirito puro e semplice, eterno che non può essere soggetto al tempo. Del resto il tempo non è principiato che dalla Creazione universale di cui parliamo. Tutto ciò che l'ha preceduto non poteva essere temporale; questo non può essere dunque né di sei giorni né di nessun lasso di tempo definito, di cui Mosè ha inteso parlare, ma piuttosto dei sei pensieri divini che hanno operato realmente la Creazione. Impariamo a conoscerli tramite l'addizione misteriosa che l'Ordine insegna, delle tre facoltà divine che sono il Pensiero, la Volontà, e l'Azione o in un altro senso che spiegheremo a tempo debito, l'Intenzione, il Verbo e l'Operazione.

 

Il Pensiero è uno, semplice ed indivisibile, come lo spirito che lo produce, questo è il principio di ogni atto spirituale libero ed è in prima fila nelle tre famiglie spirituali di cui parliamo. Difatti gli assegniamo il numero 1; genera la Volontà senza la quale ogni pensiero sarebbe niente e non produrrebbe niente. Per il suo rango duale vale 2 e giacché unisce il pensiero da cui proviene lo contiamo 3. Ciò completa (forma) il primo ternario spirituale; ma il Pensiero e la Volontà sarebbero nulla e non produrrebbero nessuno effetto se non fossero messi in atto. È la facoltà produttrice dell'effetto che noi chiamiamo Azione. Questa azione per il suo rango ternario vale 3; aggiungendovi il ternario precedente del Pensiero e della Volontà, da cui procede, completa il numero ternario che ha operato la Creazione universale. 

 

Il quadro delle tre facoltà potenti, innate nel Creatore, ci dà allo stesso tempo un'idea del mistero incomprensibile della Trinità:

- Il Pensiero dato al Padre 1.

- Il Verbo o l'intenzione attribuita al Figlio: 2,

- L'operazione attribuita allo Spirito, 3;

 

come la Volontà segue il Pensiero, e l'Azione è il risultato del Pensiero e della Volontà, parimenti il Verbo procede dal Pensiero, e l'Operazione procederà dal Pensiero e dal Verbo. Pertanto anche l'addizione misteriosa di questi tre numeri genera il numero senario, numero di ogni Creazione temporale; ravvisate in questa analisi tre facoltà, realmente distinte e procedenti le une dalle altre, che danno effetti differenti ma nondimeno tutte riunite nel solo e stesso essere, unico ed indivisibile.

 

Vi è insegnato che l'uomo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio. Il Creatore è puro Spirito, quindi non è per la sua forma corporale che l'uomo può essere a sua immagine e  somiglianza; può esserlo soltanto tramite le sue facoltà spirituali; dal momento che l'Essere spirituale minore o l'uomo è un'emanazione della Divinità, esso deve partecipare all'essenza stessa di questa Divinità ed alle sue facoltà. Ne abbiamo una debole parvenza, ciò nondimeno tangibile, nella riproduzione quotidiana di tutti gli esseri temporali: l'essere prodotto, sebbene somigli all'essere produttore e partecipi alla sua natura non è per questo lo stesso Essere produttore; ugualmente l'uomo viene da Dio, partecipa della sua essenza e delle sue facoltà senza essere Dio stesso, con questo, senza annullare l'immagine e la somiglianza che legano uno all'altro. Esisterà sempre l'immensa differenza che deve esserci tra il Creatore e le Creature. Così dunque, come l'uomo sente in sé stesso il Potere o le facoltà distinte del Pensiero, della Volontà e dell'Azione, così noi possiamo sostenere che è realmente grazie a queste tre facoltà spirituali, che è innata in lui la vera immagine del Creatore, come anche la somiglianza a causa delle tre facoltà potenti che sono ugualmente innate in lui: il Pensiero, il Verbo o l'Intenzione, e l'Operazione di cui parleremo in seguito e che non bisogna confondere col Pensiero, la Volontà e l'Azione. 

 

Dopo aver spiegato il numero senario in base alle virtù con le quali si è operata la Creazione vado a parlare del numero ternario produttore delle forme e del novenario, che attribuiamo alla materia, perché non bisogna confondere neanche questa materia apparente e palpabile che colpisce i nostri sensi coi principi impalpabili che la costituiscono.

È l'unione di questi principi messi in azione che compone i corpi.

 

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