Di

Edoardo Tinto

 

 

 

Dal canto suo Darwin collega, mirabilmente, non pochi fenomeni vitali alle maree, e dimostra che gli animali viventi nei pressi della regione media dell'alta marea, o della regione media della bassa marea, passano per una serie completa di cambiamenti nello spazio di due settenari, cioè in quattordici giorni.

È misterioso e sorprendente il fatto che nei vertebrati superiori (a parte sempre i processi anormali dipendenti da cause estranee e immediate), gli sviluppi hanno in tutto una periodicità settennale.

Basterebbe studiare, con serenità e costanza, i fenomeni della gestazione dei mammiferi.

La embriologia, sopratutto, specialmente se studiata al lume degli insegnamenti dei moderni scienziati rivelerebbe misteri interessantissimi.

È ad ogni modo, molto noto che parecchi piccoli uccelli covano le loro uova in un settenario (1x7). Altri invece covano le loro uova, precisamente, dopo due settenari (2 x 7).

Le uova di gallina e quelle dei piccioni schiudono, con eguale precisione, dopo 21 giorni di covata, cioè dopo tre settenari (3 x 7).

Le uova di anitra, dopo 28 giorni, cioè dopo quattro settenari (4 x 7).

Le uova di oca dopo 35 giorni (5 x 7).

Le uova di struzzo dopo 49 giorni (7 x 7).

Da che cosa dipende questa fissa e costante periodicità?

La fisiologia e la biologia sapranno cercare, supporre e forse anche trovare le ragioni di queste differenze di tempo nelle covate degli uccelli. Le argomentazioni saranno certamente giuste e accettabili Perché corroborate da dati positivi e scientifici. Ma noi domandiamo perché le differenze rilevate fanno salti precisamente settenari, Perché si manifestano precisamente sulla base di un multiplo di 7.

In ciò noi vediamo appunto il fenomeno che lega il 7 alla intera Natura. Tanto più perché noi ci siamo avvicinati, qui, al campo dell'embriologia, cioè alla scienza che studia la vita e la vitalità nelle sue primissime fasi; fasi, cioè, che comprendono meravigliosamente, e all'infuori di ogni influenza estranea, tutti i cicli vitali dell'essere, tutte le successive forme organiche, tutti i processi di formazione delle varie specie, condensati nel mistero dell'embrione.

Nell'uovo è condensata tutta la storia millenaria dell’essere. Il centro microscopico, ove si compie il miracolo naturale della generazione, è il punto infinitesimale ove si conserva e si trasmette attraverso milioni di generazioni, il principio incomprensibile della Natura.

Ecco perché i fenomeni che si riscontrano nel campo dell'embriologia sono i più efficaci agli effetti dello studio dei principi vitali e naturali.

Orbene, l'ostetricia insegna che il prodotto del concepimento rimane nello stato di embrione per sette settenari (7 x 7). Dopo questa preciso stadio, in cui si compie il primo ciclo della vita dell'essere, l'embrione passa nella fase di assunzione di forme umane (feto) ove rimane per sette lune nuove, prima di iniziare la vita extrauterina.

La immediatezza, la costanza e la universalità del fenomeno settenario nel campo dell'embriologia, prova quindi, molto più efficacemente che altrove, la identità che esiste tra il processo settenario e il processo naturale.

È preferibile sorprendere i fatti vitali alle loro origini, là dove minori sono le somme delle influenze estranee che possono alterarli ai nostri occhi superficiali. E, alle origini dei fatti vitali, alle sorgenti della vitalità, noi riscontriamo appunto un dominio assoluto e sovrano della legge del 7.

Ora se il misteriosa ciclo settenario è una legge della Natura, e se, come è stato compreso, questa legge è unica; se questa legge regola e governa l'evoluzione e l'involuzione (o morte) in tutti i regni della Natura, ivi compreso l'uomo, perché questa legge stessa non dovrà essere presente e attiva nel Cosmo, in generale, e nelle sue divisioni naturali del tempo, delle razze, dello sviluppo fisico e intellettuale?

Chi si è reso conto sufficiente del microcosmo e del macrocosmo, non si stupirà affatto se noi affermiamo che il Sole è il cuore del sistema planetario. Da esso s'irradia la sensazione in tutti i centri nervosi dell'immenso aggregato dei pianeti, mentre le onde vitali scorrono in ciascuna delle sue arterie, rappresentate dai vari pianeti, i quali sembrano fremere sotto il suo influsso e segnare le sue immani pulsazioni.

Durante il periodo del ciclo di vita solare, esiste una circolazione regolare del fluido vitale attraverso tutto il sistema planetario, di cui il sole è il cuore, simile alla circolazione del sangue nel corpo umano, polche il sole si contrae in maniera ritmica, precisamente analoga al cuore umano, a ciascun ritorno del sangue. Soltanto, invece di compiere la sua circolazione in un minuto secondo o poco più, come avviene nell'uomo, il sangue solare impiega quasi dieci dei suoi anni per circolare in tutto il sistema.

Attraverso questa breve premessa noi vorremmo giungere a poter esprimere il concetto che la vita di tutti i pianeti, nelle sue multiformi manifestazioni, essendo alimentata realmente da un solo centro, non può essere che strettamente collegata in una identità fraterna, e, salvo differenze superficiali e trascurabili, risentire l'identico effetto dell'energia centrale.

La scala dei sette colori dell'iride rivelata dallo spettro sulla terra è identica a quella che si rivela su Giove, o su Saturno o su qualsiasi altro pianeta.

Pertanto, il fenomeno settenario che si manifesta nella vegetazione come nella vita animale alla superficie della Terra, non può essere che identico a quello che si manifesterà negli altri pianeti, e via via, in tutto l'Universo. Sicché risalendo dalla Natura manifestata alla Natura invisibile, noi potremmo, se ci bastasse la forza della intelligenza, giungere alla Fonte del Principio unico o del "Tre in Uno" o della "Triade assoluta", che, unita - secondo la filosofia antica - al quadrato della materia sensibile (3+4) di cui è Spirito e Forza, rappresenta la eterna e incomprensibile Natura.

Anche nella psicologia e nell'avvicendarsi dei fatti che sembrano dipendere dalla legge morale dell'equilibrio, il fenomeno settenario trova la sua manifestazione.

Mentre, fisicamente, l'uomo cambia ogni sette anni, raggiunge, nello stesso giro di tempo, la fase conclusiva, il "corso" della sua psicologia, per modificarla in un "corso" successivo.

Poiché il fenomeno si sviluppa a gradi quasi insensibili, non è facile rendersi conto, soggettivamente, del succedersi delle fasi psicologiche accennate. Ma se sì volge lo sguardo alla vita trascorsa, e specialmente ai primi tempi della fanciullezza, si potrà riuscire con poca difficoltà a rilevare i cicli settenari dello sviluppo psicologico.

Se fosse possibile esaminare, nel nostro ricordo, la psicologia nostra nei primi sette anni di vita, potremmo renderci conto come essa si differenzi dalla psicologia sviluppatasi in noi, nel successivo settennio, e quindi nel terzo, nel quarto ecc.

Il Diritto Canonico, che può certamente derivare dalle norme sancite in più antiche filosofe e religioni, ci offre una prova evidente dei successivi stati psicologici, precisando l'età della responsabilità morale dell'uomo.

Si legge infatti:

"Si chiama infante il neonato fino all'età di sette anni. Compiuti i sette anni si è tenuti a confessare i peccati, ad ascoltare la messa, a non mangiar carne nei giorni proibiti. Dopo il 14° anno comincia il periodo di pubertà. Si può fare da padrino nel Battesimo o nella Cresima. Le ragazze possono ricevere il sacramento del matrimonio. Dopo il 21° anno (3x7) comincia l'età maggiore. Da quest'età si entra nell'obbligo di digiunare nei giorni stabiliti ecc.".

Dal che si rileva facilmente come il Diritto Canonico riconosca precisamente la progressione ciclica settenaria dello sviluppo psichico e morale, tanto da stabilire le varie responsabilità religiose a partire precisamente dal periodo del compimento dei vari settenni di vita.

È interessante notare qui come, anche nelle religioni fra loro più contrastanti - ad esempio l'Islamismo e il Cristianesimo - mentre si rileva una diversità assoluta nei processi morali, nella dottrina teologica e nella finalità religiosa, esiste nel tipo sacro del 7 un punto di contatto evidente e costante. Basterà ricordare come sia scritto nel Corano che i bambini debbano subire la circoncisione non appena compiuti i setti anni; che ai morti per Maometto saranno date, nel paradiso, sette uri, ecc.

Ciò che potrebbe forse provare come, seguendo la linea della tradizione ascendente del numero "sacro", del 7, che si riscontra costantemente alla base di tutte le religioni del mondo, si giungerebbe ad un principio unico di tutte le religioni costruite dagli uomini.

Per quanto riguarda invece l'avvicendarsi dei fatti che si alternano nella bilancia dell'equilibrio psicologico, gli osservatori hanno notato come il compenso tra le sensazioni gradevoli, tra il buon umore, le fortune prospere, i periodi fausti e lieti dell'esistenza, e fra i vari dolori, piccoli o grandi, che rendono amara la nostra vita, si compie appunto in tanti "ricorsi" settenari concentrici, per cui un settenario di anni, di mesi lunari, di settimane, di giorni, viene a bilanciare (in una relatività che non pregiudica il principio essenziale) i corrispettivi periodi psicologicamente contrari già trascorsi. Le sette vacche magre che si succedono alle sette vacche grasse, vanno oltre il sogno faraonico spiegato dal giovane Giuseppe, ed esprimono il naturale fenomeno notato dagli antichi osservatori e trasmesso attraverso tradizioni o stati di coscienza.

 

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