Dosideo, Menandro e Marco            

 

Dositeo, un samaritano contemporaneo o addirittura precedente a Simon Mago, fondò una setta gnostica in cui riversò le idee degli Ebioniti (1). Secondo alcuni autori, proprio per i contenuti del suo pensiero ma anche perché operò prima dell'era cristiana, non è classificabile come un vero e proprio eretico della Cristianità.

Origene pensò che Dositeo (discepolo di Giovanni Battista, secondo Clemente Alessandrino) facesse parte di quella schiera di falsi profeti imperversanti durante il periodo di Gesù, ma è probabile che confondesse due persone con lo stesso nome.

I suoi seguaci, con il nome di dositeani (Dusitamya o Dostân), pare siano sopravvissuti in Egitto fino al X° secolo.

 

Menandro, anche esso samaritano, era un predicatore gnostico discepolo di Simon Mago,  presentato ai suoi discepoli come una manifestazione del Dio primordiale.

Menandro predicò ad Antiochia sostenendo che era stato mandato dal cielo come Cristo per insegnare la magia, mediante la quale le persone potevano sconfiggere gli angeli cattivi dominatori del mondo e diventare immortali.

 

Marco, era un maestro gnostico della scuola di Valentino ed attivo nella Gallia meridionale, e si auto proclamò profeta e mago.

Secondo Sant'Ireneo (ca. 140-200), M. frequentava le signore ricche e nobili dell'alta società, con il pretesto di farle partecipi della sua grazia, ma con il principale scopo di sedurle.

Sempre secondo Ireneo ed anche Epifanio, Marco, inoltre, eseguiva una complessa cerimonia di trasformazione di un miscuglio di vino ed acqua in un liquido di colore porpora, che diceva essere il sangue della grazia. Analogamente ad altri gruppi gnostici, la miscela probabilmente conteneva minuscole quantità di sperma o sangue mestruale, intesi come l'essenza dei generi umani.

Detta cerimonia venne condannata dalla maggioranza dei gnostici e aborrita dai giudeo-cristiani, per la legge ebraica di divieto di consumo di sangue.

 

1 - La più antica eresia conosciuta nella storia della Chiesa fu quella dei giudaizzanti o Ebioniti. Fu l’opposizione di coloro che, fin dal principio, si opposero all'allarga­mento dei quadri della Chiesa perchè vi potessero en­trare in massa i pagani. Il dogma respinto da questi ere­tici era quello della cattolicità della Chiesa. Gesù aveva detto: «Andate, insegnate a tutte le genti». I giudaizzanti esigevano il mantenimento della legge di Mosè e di tutte le sue prescrizioni. Dopo una sorda opposizione manifestata soprattutto contro le sante audacie di S. Paolo, l'apostolo dei gentili, i giudeo-cristiani formarono delle sètte separate, la principale delle quali si chiamò Chiesa dei poveri - gli ebioniti o poveri. Si è tentato talvolta di ricollegarli agli Esseni che i manoscritti del Mar Morto ci hanno recentemente fatto meglio conoscere. Gli ebioniti pare siano sopravvissuti fino al V secolo, e li si può paragonare alla «Piccola Chiesa» degli inizi del XIX secolo. [Torna al Testo]

 

 
 

Lo Gnosticismo Simon Mago Cainismo ▪ Menandro, Dosideo e Marco ▪

Ofidi Valentino e i Valentiniani  ▪ Montano e i Montanisti Nicola e i Nicolaiti

Carpocrate e i CarpocrazianiMani e i Manichei Ario e Arianesimo

Indice Eliphas Levi



Musica: "A que avondu do vinno" Cantigas de Santa Maria secolo XIII