Medicina Dei

Casa Editrice "Mondo Occulto"

 - NAPOLI -

1935


 

 

Medicina Dei

"Parte Prima"

 

 

.I.

 

La forza animica guaritiva La fratellanza di Miriam L'uomo non vuole soffrire Le diverse teorie: gli spiritisti, i religiosi, i dottrinari L'autosuggestione del dott. Couè Si può avere a piacere un figlio maschio? - Un superuomo Cinese La trasplantazione, l'assorbimento e il riversamento L'aura guaritiva dell'uomo e di catene di uomini I guaritori popolari Non fatevi prendere dall'orgoglio. - La "Scienza Cristiana"La fede dei guaritori Magnetismo L'Amore Il Verbum.

 

 


 

 

Per mezzo del "Mondo Occulto", mi sono arrivate in questi primi sei mesi dell’anno (1921) parecchio lettere di ammalati che, attratti dalla singolarità delle spiegazioni che qui e là, in libri e riviste, da trent'anni vado propinando, ai lettori che mi seguono, sulla potenzialità guaritiva della forza animica, che ogni uomo possiede latente nel proprio organismo, mi rivolgono domande sulla possibilità di guarire mali, che inutilmente i medici hanno cercato di sanare.

Affinché non sia frainteso, da quelli che non hanno seguito il mio quasi assiduo lavoro di propaganda , credo utile di riassumere in poche righe le idee fondamentali di quel che ho sempre detto intorno a questo argomento.

 

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L'uomo, apparentemente costituito di un organismo fisico e di uno spirito o anima che pensa, soffre, gode e vegeta, ha in sé delle grandi virtù non sviluppate, per mezzo delle quali, saltuariamente, compie dei piccoli o grandi prodigi, quando, in condizioni eccezionali di necessità, che determinano uno sforzo, queste virtù si manifestano. Se l'uomo metodicamente coltiva lo sviluppo di queste forze interiori, può l'eliderle utili alla quotidiana esistenza. L'educazione magica o ermetica o animica rende più facile la manifestazione di queste forze attive ed ignote che, non ancora nel dominio della scienza officialmente nota, possono produrre una serie di realizzazioni miracolose in tutti i campi dell'attività umana.

Al 1898, escludendo tutte le adattazioni di questa potenzialità occulta dell'uomo a fini precarii e di utilità egoistica, ricostituii la "Fratellanza di Miriam", che, attraverso differenti vicende, oggi conta discepoli in tutte le regioni d'Italia e parecchi fuori d'Italia. Scopo: adattamento delle forze occulte di ognun di noi e di catene di uomini convergenti a questa finalità sanatrice, a sollevare, curare e guarire, nei limiti del possibile, i dolori e le infermità dogli umani.

Non per sostituire, intendiamoci bene, alla scienza sperimentale una compagnia di facitori di miracoli per professione; ma per contribuire, gratuitamente, alle manchevolezze pratiche della medicina ordinaria e coadiuvare l'opera del medico ordinario in mille occasioni, in cui, i metodi universitari e terapeutici noti, sono insufficienti.

Esperimenti gratuiti, fatti nel doppio senso di aiuto agli uomini sofferenti e per fornire alla scienza medica dell'avvenire un materiale nuovo di esperienze di terapeutica fuori la falsariga del razionalismo esperimentale ordinario.

 

Ora tutti gli uomini, seriissimi, increduli o di natura mistica, quando soffrono o sono afflitti da un qualunque male, tendono a credere all'incredibile, pur di non soffrire e nella speranza di guarire. Facondo a meno di ogni propaganda dottrinaria in questo senso logico che ho esposto in poche parole, tutti i mezzi che promettono il miracolo attirano l'uomo dolorante ad un esperimento. Così si ricorre a domandare una ricetta agli spiriti dei morti, così alle fattucchiere nelle campagne, così ai santuarii più accreditati, alle madonne più miracolose e agli uomini che si credono investiti di poteri guaritivi di ogni genere, per la loro vita di santità o per le loro conoscenze eccezionali.

L'esperienza, pur ignorando la causa di questi fattori nuovi che i malati provocano, dimostra che una percentuale sensibilissima delle cure di questa specie riesce trionfante. Allora - il vizio costituzionale dell'uomo è di darsi una immediata spiegazione di ogni avvenimento por costituire una teoria generale - le spiegazioni sono state diverse e le teorie si sono moltiplicate - cose ottime perché tutto concorre ad arricchire la scienza dell'avvenire di ideo concreto o di adattabilità metodica.

Gli spiritisti, cioè i credenti nella continuazione progressiva dello spirito dei defunti e alla possibilità di comunicazione tra viventi e morti, hanno tendenza a credere che lo spirito dell'uomo, diventando più libero e chiaroveggente dopo che si è liberato dal suo corpo, possa vedere con precisione il male che ci affligge nelle sue cause, e suggerirci il rimedio, che, toccando e correggendo la causa, sani l'ammalato.

I religiosi, i mistici, più ligi al loro presupposto che la divinità può infrangere o mutare le leggi della natura a volontà, per grazia o por misericordia, domandano il miracolo puro e semplice, il miracolo classico. Dio creò il cielo e la terra, e Dio può ridurre il corpo di un ammalato in organismo sano. Il tipo classico del miracolo del Cristo.

I dottrinari invece, mettendo a profitto l'unica conquista officiale della scienza, l'ipnotismo, credono che il potere suggestivo sugli ammalati ha tale efficace preponderanza nella guarigione di un male che tutto ai può attendere da esso.

Nella prima quindicina dello scorso luglio il dott. Couè di Nancy ha pubblicato sul "Matin" di Parigi una lunga relazione sui casi più difficili da lui curati con la suggestione. Egli cambia gli ammalati in medici di sé stessi, e quindi li mette in grado di guarire "autosuggestionandosi".

Il lettore che segue le pubblicazioni intorno all'occultismo non deve dimenticare che ci è stato un periodo, dopo Charcot, in cui la spiegazione di tutti i più difficili problemi dell'animo e del corpo si voleva trovare nella suggestione. Ci fu persino chi credette di dimostrare che i maghi non sono che degli autosuggestionati.

Un giornale così riepiloga l'articolo del dott. Couè:

"L'autosuggestione, che io pratico da venti anni, - ha dotto il dott. Couè - è un elemento docile di una potenza enorme. Qualunque cosa si dica non è la volontà che ci fa agire, ma l'immaginazione. Esistono in noi due esseri, uno cosciente, che è padrone della nostra volontà, e un essere incosciente, che dirige la nostra immaginazione. Ebbene, se vi è antagonismo fra le due forze, è sempre l'immaginazione che vince. Si parla sempre di educare la volontà mentre appare più importante di saper ben condurre la immaginazione. Pensate che è il nostro incosciente che dirige tutti i nostri organi. Se noi ci forziamo di ritenere che il nostro fegato o il nostro stomaco funzionano bene, essi funzioneranno bene". Ecco in che cosa consiste questa autosuggestione: "Tutto le mattine e tutte le sere, mentre siete a letto, chiudete gli occhi per concentrare meglio la vostra attenzione e ripetete venti volte di seguito questa frase: "Tutti i giorni, da tutti i punti di vista io vado di bene in meglio!". Secondo il dott. Couè questo metodo ha dato risultati prodigiosi: ammalati guarirono dal cancro; due giovani signorino videro rispuntare i loro capelli; tutti i casi di insonnia vennero guariti... Ma tutto ciò non basta: a tutti i benefizi dell'autosuggestione si aggiunge la creazione del sesso a volontà. "Una donna - dice il dott. Couè - può avere secondo il suo desiderio un figlio od una figlia e questo bambino può essere dotato di tutte le qualità fisiche e morali che essa vuole che abbia. Conosco un caso di questo genere verificatosi a Bordeaux. Solo non bisogna dire io voglio tentare di riuscire. Bisogna dire: il nascituro deve avere queste qualità!". Che più? il dottore dei "miracoli" non lo dice, ma "l'elisir" di lunga vita riposa probabilmente in grembo all'autosuggestione. Basta destarla ed alimentarla.

 

Veramente questo di fare il figlio maschio o femmina a volontà non è proprietà letteraria del dott. Couè. La "Revue Mondiale" del 1° giugno ci presenta un superuomo cinese "Tu-Se-Ka-Ki" il quale sarebbe un competitore di Alberto Eistein, perché nel 1886 pubblicò un'opera sull'"Identità dello spazio e del tempo". Ora questo grande uomo giallo stabilisce che tutte le donne che si sentono incinte, se pensano fin dai primi giorni che vogliono partorire un maschio o una femmina, ottengono nei loro visceri la formazione della creatura secondo il sesso desiderato. L'autosuggestione finirà per rendere madri le donne che non hanno mai conosciuto un uomo e col prolungare la vita dell'uomo in concorrenza con Metusalemme che compì centotrenta anni e del re di Numidia che generò un grazioso marmocchio nero a ottantotto.

Ma, pur lasciando piena libertà all'occidentale Couè e al cinese Tarekari, non v'è da faticar molto per capire che volontà e immaginazione sono due fattori che agiscono in medicina come duo forze altamente ricostituenti l'organismo, e che il limite della loro azione sull'alterazione del corpo fisico, in bene o in male, non è definibile, dipendente ogni fenomeno del genere della potenza del suggestionatore o dalla impressionabilità del suggestionato. Però le antiche superstizioni e gli antichi metodi stregonici per guarire gli ammalati, non sono affatto tutta una enciclopedia di metodi suggestionanti por guarire malattie, che, coi mezzi comuni della farmacopea officiale, non sono mai guarite.

Esistono fenomeni, in genero di guarigioni di ammalati, che tutti i medici hanno più o meno riccamente osservato nel corso della loro pratica e che non si sono spiegati con nessuna delle ragioni note.

 

Tra i metodi curiosi adoperati in Magia, superstiti ricordi di altre epoche, v'è per esempio la "trasplantazione [1]" delle malattie e il liberarsi di un male e di un dolore riversandolo o lasciandoselo assorbire da un animale qualsiasi.

La "trasplantazione" è il modo di liberarsi di una malattia trasmettendola ad un albero o un arbusto qualunque. L'individuo ammalato di gotta, taglia particelle delle unghie dei piedi e dei peli della gamba, pratica un buco nel tronco di una quercia annosa, vi mette nel fondo le "sue parti di corpo ammalato", e l'ammalato guarisce mentre l'albero intristisce o muore per aver assorbito la gotta. Il colonnello de Rochas, in uno dei suoi aurei libri, diceva appunto di questa pratica come esempio: un Ungherese volle saggiare, fece quanto sopra ho detto, e guarì. Questo è noto e documentato.

"L'assorbimento" o il "riversamento" si compiva in altro modo. Un ammalato di febbre, p.e., dormiva con un cane nel letto e il cane ne usciva con la febbre dell'ammalato guarito.

Di questi generi la letteratura speciale è ricca di esempii tanto numerosi e varii, che è facile immaginare come riesca amena, la lettura di cose così contrarie alla consuetudine medica contemporanea.

 

Ma la concezione strettamente ermetica o magica di una medicina superpotenziale che dona la sanità o diversa.

Il fondamento è questo:

L'uomo esteriorizza un'aura malata se l'uomo è malato e sana e guaritiva se l'uomo è in perfetto equilibrio delle sue funzioni organiche o animiche.

Che cosa è quest'aura o irraggiamento? materia sottile; vibrante se è animata da un magnetismo di amore; guaritiva se diventa, in contatto coll'aura di un ammalato compensatrice degli squilibri che l'infermo porta con le cause del suo male.

Una "catena" di uomini sani può determinare una corrente della materia di cui è composta l'aura di ognuno dei componenti o dirigerla a sollevare le pone o i dolori di colui che volontariamente se n'è fatto recipiendario.

Per essere guaritore ermetico occorre dunque:

 

1.    - Di possedere quest'aura vibrante, molto sviluppata.

2.   - Di essere in completo equilibrio dello proprie forze attive, organiche o animiche.

3.        - Di avere innanzi a se un ammalato che accolga con amore questo sforzo di emissione che il medico improvvisato manda a lui.

 

Questo in parole povere e senza lunghe elocubrazioni sul come e sul perché si possa guarire cosi, sulla formazione dell'aura o irraggiamento magnetico e equilibrante del curatore, sullo stato di accipienza dell'uomo ammalato che vuoi guarire. Tanto per intenderci con chiarezza ho ridotto l'esplicazione al minor numero di vocaboli possibile.

 

Esistono degli uomini che per "natura", precedenti storici del proprio spirito, o per vita di grande equilibrio mentale, fisico, mistico portano in sé molto sensibile e sviluppato questo potere, che si riduce al possesso di un'aura riccamente compensatrice. Tra gli uomini di grande religiosità, di immensa fede o di elevatezza morale se no trovano copiosamente: solamente molti ignorano di possedere una virtù che può guarire un sofferente.

Non v'è paese che non conosca un guaritore, qui v'è un monacello ignorante che prega S.Pasquale, là una beghina che dice rosarii alla Madonna, là un villico solitario che parla con l'angelo. Di tanto in tanto spuntano dei grandi guaritori a cui sembra che sia tutto facile e che meravigliano pei loro prodigi compiuti con semplicità meravigliosa, con una pianta non contemplata dalla officina farmaceutica o con dei rimedi strani.

Per questo i guaritori si trovano in tutte le religioni, tra i maomettani, i cristiani cattolici, i protestanti, gli scismatici, gli ortodossi, nelle tribù selvagge e nei neri che si conservano ancora al primo gradino dell'umanità.

 Élo "Spiritus Dei" che sorvola e si manifesta nell'umanità, valle di miserie e di lagrime, e che non diventa proprietà di nessuna chiesa, di nessuna moschea, o di nessun tempio.

É dovere di ogni uomo di accorrere, coll'aiuto delle sue forze, a tentare la guarigione di chi ne lo richiede, senza diventare orgogliosi o bestie da disprezzare medici o medicine officiali, per il solo entusiasmo di intravedere un uovo di Colombo, che può guarire, senza i corsi universitari, malattie dichiarato dalla scienza incurabili o mortali a breve scadenza. La scienza, officialmente riconosciuta è il frutto di esperienze controllate nelle cliniche e noi laboratori delle facoltà di medicina; il medico diagnostica e suggerisce il rimedio riconosciuto efficace. E quest'opera non può essere dispregevole pel solo fatto che non raggiunge il suo fine guaritivo; qualunque persona che animicamente ha un'aura sanatrice sviluppala atta a far bene a un infermo, non è affatto un dottore ma un terapeuta, un "sanatore" che vivifica ed equilibra un degente. Inorgoglirsi di questa virtù occulta che è di tutti gli organismi umani, per sostituirsi al valore dottorale dei pratici e studiosi per esperienza, è semplicemente stolto. L'esaltazione dei mistici e la sufficienza di chi vede mi fenomeno di guarigione, ottenuto per il concorso della propria individualità occulta, preparano il discredito del medico ufficialmente riconosciuto, che serve anche di garanzia pubblica contro l'ignoranza dei più e la ciarlataneria degli impostori. In questo errore di discreditare la missione del medico ordinario non si deve cadere. La grande dote della nostra vecchia razza italica, è di non esagerare, ma il nostro gran vizio è di cominciare, innanzi ad ogni volgarizzazione nuova, con l'essere diffidenti e tardi a tentare la prova: riluttanti all'esperimento semplice, se si arriva ad avere una prima prova pratica della cosa annunziata, ci lasceremo guidare dal buon senso senza esagerare.

Altrove è diverso. In America la società terapeutica della "Scienza Cristiana", fondata dalla mistica Maria Eddy nella seconda metà del secolo XIX, conta più di 150 mila affiliati. Quando uno degli ascritti si trova in presenza di un ammalato, per primo atto gitta dalla finestra tutte le fiale e i vasetti di farmaci, dichiarando personaggi inutili i medici e farmacisti , e le droghe e i preparati altrettanti veleni.

Noi crediamo biasimevole una esasperazione di entusiasmo settario, che esclude "a priori" qualunque collaborazione coi praticanti officiali, cioè riconosciuti.

 

Poiché il lettore intelligente, di stile italico, cioè non fanatico, deve capire che un po'tutti i credenti in qualche cosa, spiritisti, mistici, religiosi, ispirati, streghe, tutti hanno un po'di ragione addebitando a cause del loro colore immaginativo i risultati di guarigioni quando si ottengono. Chi fa delle prove di questo genere ha bisogno di "aver fede in qualche cosa fuori di lui" quando non ha la certezza, la sicurezza e quindi l'altra fede che ogni uomo ha un organismo nascosto che irradia il male e il bene secondo la sua elevatezza morale o il suo equilibrio nella legge equilibrante della Natura, la cui intelligenza è il principio creativo, il Dio personificato e antropomorfo dei volghi religiosi.

L'ipnotismo ufficialmente accolto nelle cliniche non è il "magnetismo". "Magnete" è calamita, cioè attrazione per simpatia, è un potere che non si vende a cinque lire il chilogrammo, perché è una espressione o esteriorizzazione di uno stato interiore dell'essere umano vivente, che secondo l'elevazione morale dell'individuo, diventa benefico o malefico agli altri uomini.

Volendo formarsi un'idea pratica di questo "magnetismo" come proprietà di tutti gli uomini basta guardare intorno a noi, in qualunque classe sociale noi viviamo. Tutti gli individui che nulla società umana compiono azione preponderante ed hanno un seguito sono dei soggetti magnetici attivi, che assoggettano la volontà altrui o legano le concupiscenti volontà degli altri alla propria. Tutti i caporioni politici, i condottieri di masse, i grandi rivoluzionari, i duci di eserciti vittoriosi, gli eroi della malavita sono organicamente individui ricchi di magnetismo; la facondia, l'eloquenza, l'audacia negli atti, o l'eleganza delle movenze sono fattori e spesso espressioni di questo stesso magnetismo. Un artista eccezionale, che, ridendo o piangendo da un palcoscenico, fa ridere o piangere tutta la platea, è un soggetto magnetico attivo. La suggestionante attività di un gesto, di un suono, di una vibrazione di accento, di una musica di parole che determinano nell'uditorio il risveglio di idee concrete, sintesi di desideri e di appetiti comuni, non è che un esponente, un fattore, un mezzo di magnetizzazione.

V'è qualche momento in cui il potere suggestionante si confonde col magnetismo: è un'apparenza, perché nessun atto suggestionante diventa veramente effettivo se il potere magnetico di colui che lo compie non è vibrante.

Il carattere o la fisionomia del magnetismo più alto è l'amore. Amate e farete bene. Amate e il vostro magnetismo assopito si risveglia e genera il miracolo del bene. Odiate e sarete respinto inesorabilmente come un animale immondo. La purità nella splendente figura del Cristo è l'amore tra gli uomini; il suo trionfo o il regno simbolico del Dio Umano avverrà, sarà reale, vivo, vero, quando tutti gli uomini si ameranno e il magnetismo malefico che separa gli uomini sarà impossibile, perché l'amore non avrà notte. La pietà cristiana di Dante è l'amore, e l'ultimo verso del poeta è amore. Perciò è poeta divino.

 

Il medico - per ritornare al nostro argomento - è uno scienziato, uno studioso investito di una missione di amore. La parola "medicus" viene da "meder", che in latino vuol dire "curare, portar rimedio"; ora non si porta rimedio a qualche cosa se non si ama la cosa; e meno i medici ciarlatani, egoisti, mestieranti, bottegai, una grande maggioranza di medici sono pionieri di amore.

Il "terapeuta", cioè qualunque uomo che ama un suo simile, è un medico amoroso per sola virtù del suo magnetismo d'amore. I rimedii, le medele, le pillole, i balsami, i succhi di erbe, le decozioni acquistano potere se dati con amore; diventano tossici se dati e presi senza amore.

 

La "Medicina Dei" è la panacea universale, un po'ricetta magistrale per i farmacisti della fine dei secoli: fede nella Grande Intelligenza Ignota, manifestazione della potestà creativa di Dio. Magnetismo d'amore a grande dose, e grande umiltà. Mercurio, Ermete, Serapide, Kons, lo Spirito Santo o gli spiriti dei nostri antenati pronunziano il "Verbum", il paziente lo accoglie e la resurrezione della gioventù nella carne mortificata s'inizia e il portento è visibile.

Tutto il resto è accompagnamento orchestrale: dove il "Verbum" è accolto non occorre opera terrestre, né piante, né minerali, né estratti glandolari, niente.  Éil Dio, il Grande, che viene nella corrente d'amore e sana.

Ritornerò sull'argomento; ma che il lettore intelligente mi comprenda o mi segua, perché per umile che sia il mio dire, non è bene che il vento lo porti via per dissiparlo nell'infinito oblio.

 

 

 

1 - Vedi nel "Commentarium" (1910) gli scritti di M. G. Paolucci su tutte le varietà di queste pratiche.

 

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Indice: Giuliano Kremmerz



Musica: "Vino bonum et soave"  (Carmina Burana  secolo XIII)