Siamo lieti poter offrire ai nostri Ospiti, per la consultazione e lo studio, il documento che segue, datato "I° Congresso Internazionale di Integrazione Scientifica" Settembre 1952, Trieste.

Il documento è parte integrante di un archivio molto più vasto che comprende gli interventi di quel Congresso tenuto a Trieste.

È possibile riproporre il testo citando fonte (con Link attivo) ed Autore

 

© Prof. ALDO LAVAGNINI

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YUGA ED ERE PRECESSIONALI

Sullo stesso argomento in archivio un documento:

I Cicli Cosmici

 

La Teosofia ha familiarizzato l'Occidente col concetto indù degli Yuga (1) o quattro grandi epoche che vanno dal 1728 al 432 mila anni, nelle quali si suddivide un Mahayuga o Ciclo di 4320 mila anni. Sembra però che la parola Yuga, che originariamente significa " gioco, paio o distico » fosse impiegata nel suo senso temporale in diversi modi, denotando le divisioni uguali o disuguali di un determinato ciclo storico o cosmico, computato precisamente in coppia, ossia multipli e potenze di due.

A parte quindi dei maggiori Cicli cosmici che comprendono ciascuno parecchi milioni di anni, vi dovette essere un significato alquanto diverso di tale parola, probabilmente anteriore, riferito ai cicli storici, e più particolarmente alla storia dell'India medesima.

Solo in questo senso possiamo intendere come Manù Vaivasvata vivesse all'inizio dell'ultimo Satya Yuga, Parashurama ed Arjuna (da non confondere col figlio di Pandu e di Kunti del Bhagavad Gita) vivessero nel periodo intermedio fra il Krita ed il Treta Yuga, che ugualmente Ramachandra (a cui si riferisce il Ramayana) passasse dall'esilio ad un regno florido, a cavallo fra il Treta ed il Dvapara Yuga; e che infine precisamente il 1 febbraio dell'anno 3102 a.C. con morte di Sri Krisna, dopo la sanguinosa battaglia del Kuruxetra e la successiva carneficina dei superstiti vittoriosi, cominciasse il Kali Yuga.

Che questi Yuga storici siano più o meno uguali e non immensi, lo prova il numero totale di 95 generazioni contate durante le tre ere successive fra Manù Veivasvata e Parixit (nipote di Arjuna ed erede dei Pandava), ossia 32 generazioni per ogni Yuga.

Ora, senza seguire la critica storica moderna che assegna in questo caso solo 18 anni ad ogni generazione - attribuendo la data 3102 a.C. all'epoca di Manù Vaivasvata, e circa il 1400 a.C. a quella del Mahabharata - e senza nemmeno prendere alla lettera tale termine di generazione (2), ma piuttosto attribuendo loro un significato convenzionale e simbolico, ci sembra che il massimo che si possa assegnare a ciascuna vada dai 72 anni (l'equivalente di un grado precessionale) ai 120, la durata piena della vita od ayus, secondo i Veda.

Avremo così per ogni Yuga una durata dai duemila ai quattromila, ossia compreso fra una o due delle ere precessionale di 2150 anni più o meno. Se poi interpretiamo tale termine di generazione come equivalente di secolo (il che è possibile, specialmente in quanto molti dei supposti regni intermedi, caratteristici della generazione o secolo restano anonimi), avremmo come risultato circa 3200 anni, che è l'equivalente di un ottavo dell'intero ciclo precessionale.

Un'altra data precisa che ci dà la tradizione occulta è l'anno 9564 a.C. come quello della distruzione di Poseidone, la superstite grande isola atlantica, ingoiata dall'oceano dopo varie convulsioni telluriche (3).

Sottraendo da questa data quella del Kali Yuga otteniamo 6462 anni, la cui metà sarebbe 3231 anni, ossia l'equivalente di un tale Yuga ipotetico. Sulla base di questa computazione, assumendo le due date con uguale carattere transizionale fra due epoche potremmo stabilire le seguenti date, con riferimento agli Yuga storici che derivano dalla divisione ottonarla (una divisione caratteristicamente indiana) del ciclo precessionale:

 

1 - Inizio del Satya o Krita, Fuga, ossia l'epoca ed il regno di Manù Veivasvata, secondo la tradizione storica indù: 12.780 a.C.

2 - Termine del Krita ed inizio del Treta Fuga, con la sommersione dell'isola di Poseidone, ed in India l'epoca di Parashurama e Harischandra: 964 a.C.

3 - Fine del Treta ed inizio del Dvapara Fuga, ossia epoca di Dasharatha, Rama o Bharata: 6338 a.C.

4 - Fine del Dvapara ed inizio del Kali Fuga dopo l'ostilità e la guerra tra i cento figli di Dhritarastra ed i Pandava: 3102 a.C.

 

In questa computazione abbiamo considerato un intervallo leggermente crescente per ogni Yuga: 3216 anni per il Krita, 3226 per il Treta, 3236 per il Dvapara, e logicamente 3246 (una volta e mezzo la durata precessionale nelle costellazione dell'Ariete e dei Pesci, opposte a Citra, ossia 2164 anni) per il Kali Yuga.

Con i quali veniamo all'anno 144 dell'era cristiana, per il termine di un Kali Yuga (e di un'era equinoziale) e... l'inizio di un altro!

Infatti, lo schema, come è generalmente concepito dalla mente indù, si ripeterebbe inversamente, cominciando col Kali per finire al Satya Yuga, sull'altra metà del Grande Anno Solare o Precessionale, da Revati (limite fra la costellazione dei Pesci e quella dell'Ariete) a Citra (limite fra la Vergine e la Bilancia).

L'aggiunta illustrazione dimostra chiaramente il ciclo completo che coincide col ciclo precessionale di quasi 26.000 anni (25.848 secondo la nostra computazione). Alla Croce cardinale - la crocifissione dello Spirito nella forma e dell'Eternità in ogni ciclo temporale - che si riproduce sullo zodiaco tropico per mezzo dei due assi equinoziale e solstiziale, si aggiunge un'altra croce che la dimezza in ottanta, ed ogni divisione è marcata da una stella o gruppo stellare particolarmente importante.

Così, mentre l'asse longitudinale del Grande Ciclo si estende da Citra a Revati ed il trasversale da Pulluce a Procione all'Aquila, sulla croce intermedia troviamo che uno degli assi va da Aldebaran ad Antares (due stelle gigantesche singolarmente in opposizione sulla nostra eclittica), e l'altro da Zosma (il centro del Leone ed una stella connessa col sistema dell'Orsa Maggiore) all'anfora dell'Acquario!

 

Dunque, l'epoca di Manu Vaivasvata corrisponderebbe al punto equinoziale (gamma) presso Citra, ossia la Spiga. L'epoca di Parashurama e della distruzione di Poseidone, col punto equinoziale nel mezzo della costellazione del Leone, era caratterizzata dal vaso rovesciato dell'acquario che sorgeva al mettersi al sole, per inondare simbolicamente la terra. L'epoca di Rama e Bharata all'equinozio presso i Gemelli.

 

Quanto alla guerra epica che forma il tema fondamentale del Mahabharata, terminata con l'annichilimento dei due bandi ed i cinque Pandu unici superstiti, e l'unica dinastia che sopravvive quella di Arjuna, dovette avvenire quando il sole sorgeva all'equinozio con Aldebaran ed Antares al tramonto, essendo allineato con entrambi il nostro asse equinoziale.

Infine, l'anno 144 dell'era nostra segnerebbe la coincidenza dei due zodiaci tropico e siderale, col punto equinoziale presso Revati, il laccio che unisce i due pesci, punto che secondo questo computo - basato sulle due date citate da Kali Yuga e della sommersione di Poseidone - sarebbe a 25° d'Ariete dell'attuale zodiaco tropico. Il ponte fra i due successivi Kali Yuga (come Citra lo è fra due successivi Satya o Krita), ed ugualmente il termine dell'Era Arietina e l'inizio dell'Era Pisciana.

 

Ben sappiamo quanto controverso sia quest'ultimo punto, e quindi quello dell'inizio dell'Era Acquariana che ne dipende, in parte dovuto al fatto che le due costellazioni della Vergine e dei Pesci sono apparentemente più estese e quelle d'Ariete e della Bilancia più corte, di quello che loro compete in una divisione uguale. Il che induce facilmente in errore nella giusta computazione della loro linea di divisione, gli stessi astronomi.

Mentre alcuni pretendono che l'Era dei Pesci sia cominciata uno o due secoli a.C. in modo che l'Era d'Acquario sarebbe alle porte, o addirittura già cominciata, abbiamo gli stessi indiani che fissano la coincidenza fra i due zodiaci verso il quarto o quinto secolo dell'era attuale.

Evidentemente la posizione più ragionevole è intermedia fra questi due estremi, ed effettivamente una considerazione accurata di tutto lo zodiaco nel suo insieme, fa ritenere che le stelle Aldebaran, Aselli (verso I ° Pesci, attualmente) siano nel centro delle costellazioni rispettive, mentre i Gemelli e la Spiga, i due piatti della Bilancia, Revati e corni del Toro ne marcano gli estremi. Il che porterebbe la coincidenza dello zodiaco tropico col siderale verso il secondo ed il terzo secolo dell'era nostra.

 

Anche dal punto di vista storico, è evidente che l'epoca aurea dell'Impero Romano rappresenta la conclusione dell'Epoca d'Ariete una conclusione brillante, se pur relativamente effimera, dato che i tempi e lo Spirito del Mondo (Zeitgeist) stavano per cambiare. Così pure il Neoplatonismo continua la linea religiosa e filosofica pagana, se pure lo gnosticismo, con concetti prevalentemente pagani, adombra il cristianesimo nascente, ma che non si afferma definitivamente prima del quarto secolo.

Quindi consideriamo che l'epoca di Tolomeo del 144 a.C. sia in ogni caso l'estremo limite in anteriorità che si possa assegnare all'inizio dell'Era Pisciana. Prendendo la cifra indicata l'anno 2308 (non certamente prima) segnerebbe la fine dell'Era dei Pesci e l'inizio di quella d'Acquario, e l'anno 3390 la fine dell'attuale Kali Yuga e l'inizio del Dvapara sul cammino od emiciclo di ritorno.

 

È singolare che anche Guènon, partendo da un punto di vista completamente diverso, computa 648o anni come durata del Kali Yuga, pur ritraendone l'inizio all'età simbolica data dalla tradizione ebraico-caldea al principio del mondo, ma che in realtà doveva riferirsi all'inizio dell'Era Taurina e Tauriniana (4).

In armonia con gli stessi dati, l'Era d'Ariete sarebbe cominciata un poco prima del 2000 a.C. quando (se non prima) i popoli indoeuropei (ceuti, mitanni ed ittiti, elleni ed italici) sembravano spingersi verso il Mediterraneo. Quella del Toro verso il 4180 (180 anni prima della computazione caldea). Quella dei Gemelli (ossia l'epoca di Rama in India) nel 6336, e così via di seguito, diminuendo leggermente ogni volta la durata dell'Era.

È evidente che vi sono state anche anticamente computazioni più o meno tradizionali differenti, di uno o più gradi, e quindi di tante volte 72 anni. Restando alla cifra indicata del 144 a.C. l'importante Era di Pitagora, Buddha, Zoroastro, Lao-tse e Confucio sarebbe stata all'inizio del terzo decano (in tempo, ma primo zodiacalmente) dell'Era d'Ariete. Pitagora sarebbe nato quasi esattamente 720 anni prima.

Verso il 1600 saremmo entrati nel terzo (o primo) decano dei Pesci, che caratterizza l'era scientifica, razionalista ed industriale, e più o meno alla fine dell'ultima guerra, verso il 1947, saremmo arrivati alla metà di tale decano, o terza parte del segno e dell'Era corrispondente.

La suddivisione di ogni era (come di ogni zodiacale) in dodici parti (dodecatomotorie o dwadashamsas) darebbe al periodo di 180 anni cominciato col 1947, le caratteristiche dell'Ariete, il dinamismo inquieto ed il culto dell'energia, che si sostituiscono al materialismo ed al culto del Vitello d'Oro dominanti nell'anteriore periodo taurino di 180 anni. Il che giustifica l'appellativo di era atomica, pur limitandone la portata.

La suddivisione pisciana dei Pesci, l'ultima, comincerebbe nel 2147, indicando il periodo più tranquillo e pacifico di Sintesi Aura dell'Era trascorsa e dei suoi valori spirituali e materiali.

 


 

1. La parola sanscrita YUGA, equivalente al latino jugum, è grammaticalmente maschile in tutti i sensi in cui viene impiegata.

2. Quando si tratti di generazioni vere e proprie crediamo che, tenendo in conto i matrimoni e le filiazioni sia precoci che ritardate, tre generazioni per ogni secolo sia la computazione più ragionevole e prossima alla verità.

3. Il Mare dei Sargassi, così bene conosciuto e studiato, sarebbe l'ultimo effetto biologico di tale sommersione, dopo ormai undici millenni.

4. Se prendiamo la cifra rotonda dell'anno 4000 a.C. (c'è chi vi aggiunge e chi vi toglie qualche anno o secolo) come inizio dell'Era del Toro, la coincidenza dei due zodiaci si sarebbe verificata nell'epoca di Costantino, verso il 324 a.C.