Quando adonque questo lapis havera' lasciato cosi' la negrezza, si muta il grado del foco, & si mette in un altro forno di dispositione sottile, nel quale si fa piu' forte decottione, scaldando il vaso, & la materia d'intorno, & ivi si deve far cocere, perche' all'hora piglia la bianchezza vera, con la quale nel medesimo loco si coce tanto che transmutata la bianchezza pare che acquisti rossezza.

Ma si deve guardare che questo foco non sia piu' intenso di quello che conviene al suo grado, perche' in quel bianco colore, il corpo & il spirito sono veramente congionti, & se si facesse la decottione eccessiva oltra il dovere del suo grado, essendo uniti si separariano.

Pero' si dice nella Turba, cocete cautamente accio' non si convertano in fumo, ma si citrinano quando di colore bianco si transmutano in rosso, & il color citrino e' mezzano fra il bianco & il rosso, bisogna adonque che quello si faccia inanzi la vera rossezza, & di questa prattica hanno parlato gli Filosofi, dicendo, il spirito & l'anima non si uniscono se non nel color bianco, perche' all'hora tutti gli colori che nel mondo si ponno imaginare si vedono, & si fermano, & all'hora convengono in un color solo, cioe' alla bianchezza, perche' l'imbianchire e' fondamento di tutta l'opera, ne' si muta in diversi colori, cioe' veri, fuor che nel rosso, nel quale e' l'ultimo fine.

Perche' la citrinatione che si fa tra il bianco & il rosso, non si deve dire colore in perfettione, & si provano per tutte queste cose che io ho dette, le quali anco l'esperienza del fatto m'ha mostrato che siano vere.

 

 

Quando comincia a diventar rosso si mette a cocere in un altro forno, dandogli grado di foco piu' forte, fin che sia veramente rosso dentro & fuori, dil che e' segno quando si disfa, & si leva come di sopra si e' detto, delle quai cose si parla nella Turba.

Ma dopo la bianchezza non puoi falare, perche' essendo accresciuto il foco dopo la bianchezza inanzi la rossezza si perviene alla cineratione; parimente vedendo quella bianchezza sopraeminente, pensa che il rossore e' nascosto in quella bianchezza, & all'hora bisogna cavarlo fuori, ma cocendolo si che tutto si faccia rosso.

Et se vi resta qualche dubio perche' causa la bianchezza, ancorche' il rosso si faccia col cocere, io ve lo dichiaro a questo modo, perche' durando la negrezza vi resta la matteria, & e' humida di sua natura, laqual humidita' si dimostra che si secca come appare la bianchezza, & mai anco appare la bianchezza sin che l'humidita' che corrompono sono del tutto consumante.

Adonque per queste due cause si puo' dire che la bianchezza si cava dalla negrezza, & mentre si fa rossa non si guasta niente, ma solamente si coce, & nella decottione gagliarda il color rosso si vede incommutabile, nel quale e' la perfettione. Pero' si dice nella Turba, dal composto converso in spirito rosso si fa il principio del mondo.

Parimente s'intromette il spirito che tinge & che vivifica, & poi che e' partita la humidita' che corrompe, non si nutrisce, perche' e' pervenuto alla bianchezza, apparendo adonque questo color rosso, la natura mostra la sua perfettione occulta.