Avvertimento del tipografo


Benché questa Lettera Filosofica sia stata scritta solo per rispondere alla domanda di un amico; tuttavia essendomi caduta tra le mani ed avendola, i più abili conoscitori della materia che ne costituisce l’oggetto, trovata piena di osservazioni curiose, solide e molto importanti per chi si dedica alla ricerca della Grande Opera, ho creduto che i veri Filosofi sarebbero stati molto grati della mia intenzione di farne partecipi.

Non ho nulla da spiegare sull’argomento trattato in questa lettera; esso è evidente sin dal primo periodo. Dirò solo, per quelli che non conoscono Aristeo, che questi è un Antico Filosofo, di cui fa menzione Erodoto nel primo capitolo del suo quarto libro (1). Questi racconta molte grandi cose che ha udito sul suo conto nelle città di Cizico e Proconese e, se tutto ciò che riporta è vero, occorre che Aristeo abbia vissuto almeno quattrocento anni, con l’aiuto della medicina universale, così come si assicura per altri Filosofi che, secondo il rapporto di Roger Bacon, nel Libro delle Opere ammirevoli della Natura, e secondo Paracelso, hanno vissuto molto più a lungo di Aristeo.

Poiché ciò che ci ha lasciato per iscritto porta l’impronta di un uomo perfettamente onesto, così come quella di un Filosofo molto saggio, non ho dubitato che avrebbe fatto molto piacere vedere le sue stesse parole in fondo a questa Lettera nella stessa Lingua da lui utilizzata, ma, per la soddisfazione di coloro che non comprendono il Latino, ho avuto cura di farne una fedele traduzione che rendesse perfettamente il senso delle parole d’Aristeo, le quali sono veramente piene di mistero.

Questa traduzione è fatta parola per parola, ma poiché la persona che l’ha fatta ha tutta la penetrazione richiesta in tali materie, sono persuaso che coloro che sono curiosi su tale argomento avranno luogo d’essere soddisfatti.

Spero anche che si approvi il metodo che si è seguito nella stampa del testo e della traduzione d’Aristeo, che è stato d’opporre il Francese al Latino, e di dividerlo in argomenti ed altrettanti passaggi dal senso completo, alfine da poterne vedere più facilmente il rapporto, ed esaminare i due testi con meno difficoltà.

 

 

 

1. É il libro intitolato Melpomene (Logos Scitico).