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EDOARDO SCHURÉ

 

Il nome di Edoardo Schuré gode, anche nel nostro Paese, di una vasta notorietà. Alcune sue opere fondamentali, come «Il Dramma Musicale», «I Profeti del Rinascimento» e «I Grandi Iniziati», della quale ultima ci accingiamo a conversare in particolar modo, hanno suscitato da decenni un interesse veramente profondo, portando il nome del loro Autore assai al di là dei ristretti circoli dei dotti e degli specialisti.

Meno noto è il complesso dell'opera di questo fertile e genialissimo autore. Varrà, quindi, la pena - anche per dare a «I Grandi Iniziati» un'opportuna e forse indispensabile prefazione - soffermarsi a ricordarla un momento.

 

Edoardo Schuré, morto quasi novantenne a Parigi nel 1929, nacque a Strasburgo, in Alsazia, nel 1841. La sua prima opera reca la data del 1868, ed è qui più che una promessa; la sua ultima ha visto la luce nel 1928 e non reca minimamente i segni del tramonto imminente.

Dal 1868 al 1928 corrono ben sessanta anni, e basta dare uno sguardo al catalogo delle opere di Edoardo Schuré per constatare come siano stati sessanta anni di lavoro intensissimo, di produttività inesausta. Volumi, di critica letteraria e musicale, drammi romanzi, poesie, opere numerose e decisive di storia filosofica e religiosa, attestano un'intensità di pensiero, di lavoro, di esperienze spirituali, che ha ben pochi riscontri.

 

L'opera di Schuré è, però, nel suo complesso, profondamente unitaria: esperienza artistica ed esperienza filosofica e religiosa vi trovano una connessione continua, un terreno costante di confluenza, quello di uno slancio spirituale mai esausto, di una rara capacità di intuizione, di un'eccezionale forza di sintesi. Se volessimo classificare e identificare in una sola parola tutto Schuré, crediamo che non potremmo non ricorrere a questa: uno spiritualista, un credente, cioè, nella forza creatrice e nella possibilità illuminatrice dello spirito.

Abbiamo già detto che la sua prima opera è del 1868. Si tratta della «Histoire du Lied», di un'indagine, cioè, nel difficile campo della genesi e del valore della poesia popolare. In questo settore, della ricerca e della critica dei fatti dell'arte; doveva Schuré indugiare per lungo tempo.

Nel 1875 e nel 1876 egli dava alle stampe due opere rimaste fondamentali per la comprensione di quel poderoso fenomeno artistico che è il melodramma wagneriano la «Storia del dramma musicale» e «Riccardo Wagner, la sua opera e la sua idea».

Schuré iniziava così una grande battaglia d'arte e di cultura, come apostolo appassionato del wagnerismo; e si può dire che alla sua azione, alla sua opera entusiasta non poco si deve se l'arte wagneriana abbia potuto rompe il cerchio d'incomprensione e di diffidenza, che per lungo tempo l'aveva rinserrata.

Ma non doveva essere questa né l'unica né la principale battaglia spirituale di Edoardo Schuré. Man mano che nuovi e sempre più fascinosi orizzonti si arrivano alla sua mente appassionata e indagatrice, doveva, quasi necessariamente, sorgere in lui l'idea di una sintesi suprema e totale. Ed eccolo cercare le vie di questa sintesi nel nuovo campo degli studi filosofici e religiosi, eccolo non abbandonare i sentieri dell'arte, ma piegare anche questa alla nuova mèta, servirsene come di altra arma da impegnare nella nuova battaglia.

 

Dal 1878, data di pubblicazione de «I Grandi Iniziati», alla morte, tutta l'attività dello Schuré è improntata a queste esigenze. Basterà soffermarsi al titolo delle opere - dai romanzi come «L'Angelo e la Sfinge» o «La sacerdotessa di Iside», alle Poesie raccolte nei volumi «La vita mistica» e «L'anima dei tempi nuovi»; dalle opere più strettamente filosofico-religiose, come «I Santuari d'Oriente» e «L'evoluzione divina dalla Sfinge al Cristo», alle opere varie, come «Precursori e ribelli» e « Profeti del Rinascimento» - per intendere come la massima parte della sua vita sia stata assorbita da un'unica, appassionata ricerca, cui degno suggello è l'autobiografia, edita solo un anno prima della morte, sotto il titolo illuminante, significativo e, vorremmo dire, simbolico di «Il sogno della mia vita».

 

Quale sia il senso e il risultato di questa ricerca, quale sia questa sintesi suprema, è inutile anticipare qui, con il rischio di deformarla o svisarla. «I Grandi Iniziati», rimasti forse la massima e, comunque, la più espressiva opera di Edoardo Schuré, la riassumono e la compendiano magistralmente. Non esiste via migliore e più breve per conoscere e intendere la vena profonda dell'opera dello scrittore alsaziano, che quella di affidarsi a questo libro, ascoltarne il messaggio e meditarne le profonde, se pur talvolta sconcertanti, enunciazioni.

 


Edoardo Schuré La dottrina esoterica di Edoardo Schuré I Grandi Iniziati Rama (Il Ciclo Ariano) Krishna (L'India e l'Iniziazione Braminica) Ermete (I Misteri d'Egitto) Mosé (La missione d'Israele) Orfeo (I Misteri Dionisiaci) Pitagora (I Misteri di Delfo) Platone (I Misteri Eleusini) Gesù (La missione di Cristo) Conclusione