Caino uccide Abele 

 

 

 

È scritto: Se fai bene, sei ricompensato (s’eth). Questo versetto è stato già spiegato, però la parola s’eth è commentata da Rabbi Abba in un altro modo. Dio dice a Caino: se tu farai bene, la tua anima si innalzerà in alto e non ridiscenderà mai più in basso (s’eth). Rabbi Yossé dice: l’interpretazione che è stata appena data della parola s’eth, è corretta; ma ho udito un’altra spiegazione di questo termine. Dio dice a Caino: se farai bene, lo spirito impuro ti lascerà e non si attaccherà più a te (s’eth). La Scrittura aggiunge: E se non fai il bene, il peccato spia alla porta. Con la parola porta, la Scrittura sottintende il rigore celeste; infatti il Tribunale supremo è chiamato proprio porta, come è scritto (Salmi CXVIII,19): Apritemi le porte della giustizia. Con le parole, il peccato spia, la Scrittura allude lo spirito impuro. Dio dice a Caino: se non farai bene, lo spirito impuro, che ti si è attaccato a causa dei tuoi atti, spia la tua anima davanti alla giustizia eterna, per perderla.

Come è stato già detto, è proprio lo stesso spirito tentatore che, in seguito, assume il ruolo di accusatore delle proprie vittime; egli è causa della morte di quanti ha sedotto.

Rabbi Isaac dice: quando Caino si gettò su Abele per ucciderlo, non sapeva come prenderlo per separarne[1] l’anima dal corpo. Lo morse, allora, come il serpente. In quel preciso momento, il Santo, benedetto sia egli, lo maledì. Egli errò in tutti gli angoli del mondo; ma nessuna regione della terra voleva accordargli ospitalità. I vagabondaggi di Caino durarono fino al giorno in cui, pentendosi dei propri atti, si riconciliò con suo Maestro; fu allora soltanto che la terra inferiore gli concesse rifugio. Rabbi Yossé dice: non fu la terra inferiore, ma la nostra terra che gli accordò albergo dopo la sua penitenza, come è scritto: Ed il Signore mise un segno su Caino. Rabbi Isaac replicò: questa lettura è inesatta; perché, in realtà, è la terra inferiore che gli concesse ospitalità. Le citate parole della Scrittura: Ed il Signore mise un segno su Caino, si riferiscono appunto alla terra inferiore; è per questa terra che Dio lo marcò di un segno, affinché vi potesse rimanere, come è scritto: Mi cacci oggi dalla terra (Adamah)...  Dio lo cacciò, quindi, soltanto dalla nostra terra chiamata Adamah, non da quella inferiore. Dopo la sua penitenza, fu la terra chiamata Arqa che gli concesse asilo. È a proposito degli abitanti di Arqa[2] che la Scrittura riferisce (Geremia X,11): Saranno sterminati dalla terra e periranno sotto i cieli. È su questa terra che Caino statuisce, a questo punto, dimora; infatti la Scrittura (Genesi IV,16) espone: Ed egli si stabilì nella terra a Nord, situata ad oriente dell'Eden.

Rabbi Isaac dice inoltre: nel momento in cui Caino uccise Abele, Adamo si separò[3] dalla sua donna. Da quel giorno, Adamo accettò la compagnia di due demoni femminili, con i quali ebbe delle relazioni generando quei cattivi spiriti e diavoli che pullulano nel mondo. Che questa cosa (vale a dire, che Adamo abbia potuto avere delle relazioni con dei demoni) non stupisca nessuno; è noto, infatti, la possibilità per  ogni uomo di vedere in sogno, dei demoni femminili che gli sorridono, i quali, se riescono ad eccitare in lui la concupiscenza, generano con esso degli spiriti maligni. Sono questi i demoni, quelli generati dall’uomo durante il suo sonno, indicati con il nome di piaghe dei figli degli uomini. Essi si manifestano soltanto sotto sembianze di uomo, ma non hanno capelli sulla testa. É di loro che, a proposito di Salomone, la Scrittura riferisce: Lo castigherò con la verga con cui si puniscono gli uomini, e lo colpirò con le piaghe dei figli degli uomini”. Le donne anche, come gli uomini, ricevono in sogno dei demoni maschili con i quali hanno delle relazioni. Esse rimangono incinte delle opere di questi ultimi e generano altri spiriti maligni sotto forma di uomini. Anche questi sono indicati col nome di piaghe dei figli degli uomini.

Dopo cento trent'anni, Adamo (Confrontare Talmud tr. Eroubin foglio 18b) avvertì, ancora, il desiderio di tornare a coabitare [55a] con Eva. Si unì, allora, alla sua donna e generò un figlio che chiamò Seth. Lo chiamò con tale nome per indicare, con la sua nascita, il punto terminale di una situazione, proprio come le lettere Schin e Thav, che costruiscono il nome, sono gli ultimi caratteri dell’alfabeto. Rabbi Yehouda dice: Adamo chiamò suo figlio Seth, perché raccoglieva l’anima di Abele, la quale, ritornata sulla terra, animò Seth come è scritto (Genesi IV,25): Il Signore mi ha dato un altro figlio al posto di Abele che Caino ha ucciso. Rabbi Yehouda dice inoltre: la Scrittura (Genesi V,3)recita: Ed egli generò un figlio a sua immagine e somiglianza; e lo chiamò Seth. Ne inferiamo che gli altri figli di Adamo non avevano nessuna rassomiglianza, sia fisica sia morale, con il padre, proprio come Rabbi Shimon ha confermato citando Rabbi Yeba, l’Anziano; ne deduciamo, inoltre, che  tutti gli altri figli di Eva erano generati dalla sua unione con Samaël, salito sulla schiena del Serpente, ecco perché tutti questi figli non avevano aspetto umano.

Forse si obietterà: è stato detto, tuttavia, che Abele non fu generato dallo stesso lato di Caino; perché, dunque, questo non aveva figura umana? Ciò è vero; ma Caino ed Abele non ebbero, comunque, figura umana, perché anche il parto di Abele non avvenne nello stato di purezza assoluta. Rabbi Yossé aggiunse: riferendo della nascita di Caino, la Scrittura, infatti, si esprime così: Ed Adamo conobbe Eva, la sua donna; e lei concepì e partorì Caino. La Scrittura non dice: ... Ed essa generò Caino. Per raccontare la nascita di Abele, la Scrittura si esprime ancora così: Partorì di nuovo suo fratello Abele. Ecco perché né l’uno né l’altro di questi due figli, aveva le sembianze di Adamo. Al contrario, per la nascita di Seth, la Scrittura dice: Ed egli generò un figlio a sua immagine e somiglianza.

Rabbi Shimon dice: Adamo si separò dalla sua donna per cento trent'anni; e, durante il tempo che visse diviso da lei, generò i demoni e dei diavoli che, oggi, pullulano nel mondo. Fin quando Adamo rimase contaminato dall’infezione dello spirito impuro, non provò nessun desiderio di unirsi alla propria donna; soltanto quando si emendò da questa infezione ricomparse in lui anche il bisogno di coabitare con lei, fu allora che generò un figlio, così come è scritto: Ed egli generò un figlio a sua immagine e a propria somiglianza. Considerate che, fin quando l’uomo cammina sulla via che conduce al lato sinistro, rimane talmente sporco, da provare desiderio soltanto per quanto è impuro; tutto ciò che è puro e santo non ha né fascino, né attrattiva ai suoi occhi; così, fin quando l’uomo cammina in questa via, è posseduto formalmente dello spirito impuro. Felici i giusti che camminano sulla via diritta; perché camminano nella via della verità; ed i loro figli saranno degni di loro. É di questi giusti che la Scrittura dice (Proverbi II,21): Perché quelli che hanno il cuore puro abiteranno sulla terra.

Rabbi Hiyâ chiese: che significano le parole dello Scrittura (Genesi IV,22): E la sorella di Tubal-Caino Noëma era (dolcezza)? Mi chiedi il senso delle parole della Scrittura con cui ci informa che la sorella di Tubal-Caino aveva il nome di Noëma? Certamente per renderci noto che sedusse gli uomini ed anche degli spiriti[4]. Rabbi Isaac dice: Ha sedotto Aza ed Azaël che la Scrittura indica col nome di, bambini di Dio. Rabbi Shimon dice: era la madre di tutti i demoni, perché uscita dal lato di Caino; è lei, con Lilith, a causare l’epilessia ai bambini. Rabbi Abba obiettò a Rabbi Shimon: maestro, avete detto, tuttavia, che essa istiga la concupiscenza dell’uomo; dunque ha un’altra occupazione che quella di colpire i bambini di epilessia. Rabbi Shimon rispose: in effetti, si sforza di eccitare i desideri dell’uomo e talvolta partorisce dei demoni dalle loro opere; ma questo non gli impedisce, nello stesso tempo, di colpire i bambini di epilessia[5]. De resto, anche ai nostri giorni, Noëma continua a stimolare i desideri dell’uomo.

Rabbi Abba chiese a Rabbi Shimon: i demoni, tuttavia, muoiono come tutti gli uomini; perché dunque Noëma sopravvive fino ad oggi? Rabbi Shimon rispose: ben dici, i demoni muoiono come tutti gli uomini; ma Lilith e Noëma, come anche Aghereth, figlia di Mahlath, che discende dalle prime due, sopravvivranno fino il giorno in cui il Santo, baruk ha-shem, epurerà il mondo dallo spirito impuro, così come è scritto (Zaccaria XIII,2): Ed io farò sparire lo spirito di impurità di disopra la terra. Rabbi Shimon dice: disgrazia agli uomini ignari e ciechi che non si accorgono della moltitudine degli esseri malefici che pullulano nel mondo, se fosse permesso all’occhio di vederli, si rimarrebbe stupiti di come il mondo possa esistere. Considerate che Noëma è la madre dei demoni ed è dal suo lato che emergono tutti gli spiriti impuri che sollecitano la concupiscenza degli uomini, provocando la perdita seminale. Ecco la ragione dell’obbligo per chi rimane insudiciato, dalla perdita seminale, di purificarsi. Badate, però, che non è la perdita seminale in se che contamina, ma la causa che l’ha determinata, così come è stato spiegato dai colleghi.

 


 

[1] S. A. e V. riportano qypy invece di qypn. Nel Talmud (tr. Sanhedrin). queste parole sono attribuite a Rabbi Yehouda, figlio di Rabbi Hiyâ. [Torna al Testo]

[2] Vedere foglio 9a. [Torna al Testo]

[3] S. ed A. hanno, fra parentesi crpta. Questa lezione è preferibile a quella crpta; perché atuc ayhh chiede una sola determinazione del tempo che è nell’occorrenza qyq lyuqd; ma questo non ne esige mai due. [Torna al Testo]

[4] Vedere foglio 9b e 25a. [Torna al Testo]

[5] Vedere Zohar III, 48b e 76b. [Torna al Testo]