Per il giudaismo la parola qabalah può avere tre accezioni differenti. In epoca talmudica Torah e Qabalaq indicano, rispettivamente, i cinque libri della Legge e i libri profetici e agiografici. Nel Medio Evo qabalah indica l'insegnamento che trasmette il senso segreto e autentico della tradizione. Infine qabalah significa anche un metodo di interpretazione della Scrittura e della tradizione orale per mezzo della scienza delle lettere e dei numeri, che sotto forma analoga si ritrova anche nell' Islam, in ragione della stretta affinità delle lingue che servono all'espressione di queste due tradizioni. Limitandosi a questa terza accezione, sarebbe possibile parlare congiuntamente di alchimia e di qabalah come due metodi di investigazione intellettuale e pratica che presentano un certo numero di tratti caratteristici in comune.

In un articolo sull’esoterismo islamico, René Guénon aveva precisato che la scienza delle lettere ( ilmul-huruf ) “deve essere considerata in ordini differenti, che in somma la si possa rapportare ai “tre mondi ": intesa nel suo senso più elevato, essa è la conoscenza di ogni manifestazione; in un senso che si potrebbe dire intermedio, essa è la cosmogonia, vale a dire la conoscenza della produzione o della formazione del mondo manifesto; infine, in un senso più basso, la scienza sacra indica la conoscenza delle virtù dei nomi e dei numeri in quanto questi esprimono la natura di ogni essere, conoscenza che consente, in termini operativi, d’esercitare per loro mezzo, e in ragione di questa corrispondenza, un’azione di ordine “magico sugli stessi esseri e sugli eventi che li riguardano”.

Appoggiandosi sugli insegnamenti orali ricevuti, René Guénon precisava inoltre che nell’esoterismo islamico, applicando i metodi della scienza delle lettere, “solo può operare attivamente in tutti i mondi colui che è giunto al livello del “soffio rosso "( El-Krebitul-ahmar ), espressione che indica un’assimilazione, che potrebbe risultare ad alcuni alquanto inattesa, della scienza delle lettere con l’alchimia“. A mo’di spiegazione, egli aggiungeva: “In effetti, queste due scienze, intese nel loro senso profondo, ne costituiscono una sola; e ciò che ciascuna di esse esprime, sotto apparenze molto diverse, non è nient’altro che il processo stesso dell’iniziazione, che del resto riproduce rigorosamente il processo cosmogonico.

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© Nicolas Sed

Prima traduzione italiana a cura del Carissimo Fratello © Mirko I.

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