Il documento che segue è la trascrizione-traduzione di un seminario tenuto dal cabalista Ghilad Shadmon a Parigi nel 1989. La traduzione del documento è stata curata da Gian Maria Turi. Ogni diritto è riconosciuto.

© Ghilad Shadmon        © Gian Maria Turi

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La Saggezza della Qabalah è in grado di dotare gli esseri umani di uno strumento di ricerca unico, che permette di comprendere le cause di tutto ciò che accade e di ogni nostro singolo pensiero. Questa Saggezza si fonda sulla comprensione del fatto che la vita ha un obiettivo, che persegue uno scopo. Durante il corso delle nostre vite noi siamo tenuti a raggiungere quell'obiettivo, imparando anche a misurare la lunghezza dei passi con cui percorriamo il cammino. Le festività che celebriamo sono infatti come delle pietre miliari che chiunque percorra la via incontra e che ci segnalano il tragitto percorso.
Questo stato delle cose solleva una domanda: qual è lo scopo della vita umana?
Il Creatore ha creato le anime e le ha rivestite di corpi fisici. In ognuno di noi alberga un'anima che appartiene ai mondi superiori e che aspira a farvi ritorno. Deve però riuscire a farvi ritorno nell'arco di una sola vita, così che la persona possa vivere contemporaneamente nel nostro mondo e in quello spirituale. Solo in questa maniera è possibile soddisfare i nostri desideri di felicità, tranquillità, sicurezza e di completa comprensione sia del nostro mondo che di quello spirituale.
Ognuno di noi ha già vissuto molte vite, durante le quali nell'anima è cresciuto il desiderio di sollevarsi al di sopra delle difficoltà e fare ritorno alle proprie radici. Ma insieme a questo desiderio l'anima fa esperienza delle obiezioni del corpo e delle condizioni ambientali, o circostanze, al suo processo di sviluppo. Queste obiezioni hanno la finalità di accrescere le qualità di autocorrezione dell'anima e di rafforzarne le intenzioni che le permetteranno di risalire alle sue radici spirituali superando ogni ostacolo.
Lo scopo della vita degli esseri umani è di riconettersi alle radici delle loro anime mentre si trovano ancora in questo mondo, vivi nei loro corpi fisici.
Il sentiero che da questo mondo conduce al più elevato stato di santità si divide in due tratti: nel primo tratto è necessario correggere la parte superiore dell'anima, chiamata "Testa dell'Anima"; nel secondo tratto invece va corretta la sua parte inferiore, chiamata "Corpo dell'Anima".
L'anima è composta di dieci parti, chiamate Sephiroth. I nomi delle dieci Sephiroth sono: Kether (Corona), H'ochmâ (Saggezza), Binâ (Intelligenza), H'esed (Grazia), Hod (Potere), Tiphereth (Gloria), Netzâ (Eternità), Hod (Splendore), Yesod (Fondazione), Malcouth (Regno). Le prime tre Sephiroth appartengono alla Testa dell'Anima e sono già state corrette dai Cabalisti del passato; le restanti sette dovranno venire corrette nel corso delle nostre vite, così che alla fine gli esseri umani possano raggiungere lo stato di completezza.
In ognuna delle sette Sephiroth del Corpo si trovano sette Sephiroth interne. Ciò vuol dire che, per esempio, all'interno di H'esed si trovano H'esed dentro H'esed, Hod dentro H'esed, Tiphereth dentro H'esed... fino a Malcouth dentro H'esed. Siccome questo avviene dentro ognuna delle sette Sephiroth del Corpo, in fin dei conti abbiamo a che fare con 49 Sephiroth che hanno bisogno di essere corrette mentre risaliamo la scala spirituale.
La Pasqua (Pesach) simbolizza il passaggio dell'uomo dal mondo materiale a quello spirituale, dove finalmente discopre la struttura dell'anima. Allora si comincia a risalire la scala scalino dopo scalino, attraversando la correzione di ognuna delle Sephiroth finché al 50º giorno si celebra la festività di Shavuot (Pentecoste - "Shavuot" in Ebraico significa "settimane"). Shavuot è anche chiamata la festa del Ricevimento della Torah (Matan Torah) e testimonia la fine della correzione di cui l'anima aveva bisogno e l'ottenimento di quella grandiosa luce chiamata "Ricevimento della Torah".
 

Il conteggio del mese di Omer tra Pasqua e Pentecoste è costituito da 49 giorni, ognuno dei quali corrisponde alla correzione di una delle Sephiroth del Corpo. Se apriamo il Libro delle Preghiere al capitolo che parla del conteggio del mese di Omer, vedremo come ogni giorno sia dedicato a una specifica sephirâ.
Il primo giorno si corregge H'esed dentro H'esed, il secondo Hod dentro H'esed, e così via fino all'ultimo giorno in cui viene corretto Malcouth dentro Malcouth.
Le prime 33 Sephiroth, da H'esed dentro H'esed a Yesod dentro Yesod, costituiscono la parte superiore delle Sephiroth del Corpo: esse sono in un certo senso il programma che attiva tutto il processo di correzione. Le restanti 16 Sephiroth sono connesse a vere e proprie esecuzioni di precetti. È per questo che a colui che riesce a correggere le prime 33 Sephiroth è garantito il successo nella correzione delle rimanenti e il completamento del processo di correzione dell'anima. Dopo 33 giorni costui sa per certo che al 50º giorno la sua anima sarà colmata della luce chiamata "Ricevimento della Torah".
Il numero 33 viene scritto tradizionalmente usando delle lettere, cioè Lamed e Gimel, la cui forma acrostica dà origine alla parola Lag. Ciò che celebriamo quando celebriamo Lag Ba'Omer al 33º giorno del conteggio è perciò la certezza del raggiungimento dello scopo per cui esistiamo e siamo in vita sulla Terra, cioè la completa correzione dell'anima.


Rabbi Shimon Bar Yochai (detto "il Rashbi"), scrittore del libro dello Zohar, formulò un metodo unico e speciale per la correzione dell'anima. È un metodo unico perché il Rashbi stesso attraversò ogni singola fase dello sviluppo dell'anima nel mondo spirituale e la riformò in modo tale che ognuno di noi potesse prima o poi seguirlo. Grazie a lui anche noi possiamo ripercorrere quel cammino di risalita, seguendo le istruzioni da lui trascritteci nel libro dello Zohar.
Rabbi Shimon Bar Yochai giustificò questo nostro mondo il 33º giorno del conteggio di Omer, perché in quel giorno completò il piano di correzione per tutte le anime che lo avrebbero seguito. Tutto ciò che dobbiamo fare è seguire le sue istruzioni.
Rabbi Shimon Bar Yochai ci preparò il sentiero per la perfezione e per l'eternità. È per questo cha a Lag Ba'Omer celebriamo la conclusione della sua esaltante missione a favore di tutte le anime a venire L'accensione dei falò simbolizza quella grandiosa luce che viene promessa a chi abbia corretto la propria anima fino al livello di Lag Ba'Omer, luce che si è destinati a ricevere per Pentecoste.
A chi abbia corretto la propria anima fino al livello di Lag Ba'Omer è garantita la completa correzione dell'anima. Per questa ragione si celebrerà questo giorno con grande gratitudine verso il Rashbi, colui che lastricò la strada e che la rese sicura grazie alla guida del sacro libro dello Zohar, il metodo di correzione dell'anima.

 


 

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