Materia d’Istruzione per Mercoledì 23 ottobre 1775

© Federico Pignatelli

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É importante formarsi un'idea precisa sull'Ordine e sui doveri particolari che impone. 

L'Ordine forma su questo piano una circonferenza particolare che è il ricettacolo delle azioni spirituali celesti, nel quale sono ammessi tutti gli uomini che desiderano sinceramente entrarvi, in cui ogni individuo forma un punto, e lo spirito divino ne costituisce il centro. 

L'azione dello spirito, essendo universale, senza limiti di tempo né di spazio, si manifesta su tutti i punti individuali della circonferenza, in longitudine ed in latitudine, con altrettanti raggi dai punti individuali della circonferenza.

 

Questa circonferenza è puramente intellettuale, come pure è la sua divisione: essa deve essere relativa ai doni e virtù dello spirito ed al suo numero settenario, questo fissa le sette classi o i 7 gradi dell'ordine rappresentati dai 6 cerchi o divisioni interiori, cosa che presenta una forte correlazione con il monte del Sinai il quale era diviso in sette parti, immagine dei sette Cieli, e la sua cima raffigurazione del sopraceleste. Il Sinai presentava anche un'altra divisione ternaria; il basso dove era collocato il campo, il cerchio sensibile; la metà dove si fermò Giosuè, il cerchio visuale; e la vetta dove salì Mosè, il cerchio razionale dominato dal Sopraceleste e mediante il quale egli comunicava così come aveva fatto Adamo nel suo stato di gloria.

Sappiamo che tutto, nella natura elementare è immagine e ripetizione di cose di un ordine superiore. Siamo dunque sicuri, nel considerare questa circonferenza formata dai membri dell'Ordine, come un'immagine della circonferenza spirituale formata dai sette agenti principali planetari incaricati dal Creatore di dirigere e difendere questa creazione universale. Non intendo dire che formano, nello spazio, tra loro una circonferenza delimitata, sappiamo il contrario, ovvero soltanto una circonferenza di unità di azione.

 

L'uomo, nel suo stato di gloria, era stato scelto dal Creatore per esserne il centro. Come agente immediato della divinità ne manifestava l'azione ed il potere nel temporale. Aveva il potere di comando sugli agenti principali incaricati del governo temporale. Dal centro di questa creazione, dominava perfettamente su essi come uomo Dio della terra. A causa della sua caduta attraversò lo spazio per venire a strisciare su questa superficie, divenne loro inferiore benché conservando sempre, innata in lui, la superiorità originale che aveva avuto su di essi.

 

Oggi, occorre, per ritornare a questo centro da cui è sceso, che esso risalga per la stessa strada e che paghi a ciascuno dei suoi agenti principali il tributo di espiazione e di giustizia impostogli per ricuperare i sette doni spirituali che possedeva nella pienezza. 

È questo tributo di espiazione e di giustizia che l'uomo deve cominciare a pagare, sebbene non possa assolverlo pienamente finché è legato a questa forma materiale che l'espone senza tregua ai nuovi pericoli. Il suo lavoro qui in basso è quello di purificarsi, e con grande cura, dei sette vizi capitali opposti alle sette virtù che, uniche, possono procurargli i sette doni dello spirito.

Ciascuna delle classi dell'ordine, offre un'immagine di questa espiazione; e giacché l'uomo è esposto a peccare spiritualmente e corporalmente, è di conseguenza assoggettato ad una espiazione spirituale ed ad una purificazione corporale. L'una e l'altra devono essere concatenate, tanto quanto le due nature del suo peccato. 

L'orgoglio è il crimine dello spirito; è con l'umiltà più profonda davanti al Creatore, dunque, che bisogna combatterlo. I sensi ci fanno la guerra, bisogna, dunque, mortificarli. Umiliarsi, vegliare su se stessi e pregare sono i doveri principali di tutti i membri dell'ordine.

La preghiera deve essere vocale, deve essere l'espressione della facoltà di parola che rende l'uomo a somiglianza divina; deve essere preceduta da un esame della propria condotta, da una confessione dei propri errori, dall'esposizione dei suoi bisogni ed accompagnata da una richiesta del soccorso necessario.

 

Il primo cerchio della circonferenza dell'Ordine rappresenta e contiene tutti quelli che sono ammessi nella prima classe, e fa allusione al popolo eletto del Creatore nella posterità di Abramo. L'Ordine opera in questo grado preparatorio soltanto con la purificazione della forma ed impone il dovere di tutte le pratiche che possono tendere a questa purificazione e prepara ad una elevazione più specifica; fa anche allusione al cerchio sensibile nel quale il minore opera per mondarsi di tutti gli affetti animali corporali che ha contratto dalla sua unione con la sua forma materiale.

 

Il secondo cerchio rappresenta tutti quelli che sono ammessi alla seconda classe, quella di M. Eletto, e fa allusione all'elevazione peculiare, che fu ordinata dal Creatore a Mosé, in favore di quei valorosi che erano destinati alla guerra spirituale che il popolo d'Israele doveva sostenere contro i propri nemici, che tali erano divenuti anche per il Creatore, e contendevano a questo popolo l'entrata nella terra promessa, con giuramento, ai suoi padri.

Questo grado opera sull'essere spirituale e l'essere corporale dell'uomo, non dà altro potere se non quello di combattere i nemici d'Israele con efficacia; lo stabilisce ricettacolo di azione spirituale, e ciò è segnalato dallo spazio che si circoscrive ruotando intorno al candidato e lo rende, con ciò, predisposto a potere trattenere impressione di ogni comunicazione spirituale se si rende degno di riceverle, e lo predispone ad essere condotto nei cerchi di espiazione, che è poi l’oggetto dei gradi successivi.

 

Il dovere dei Maestri Eletti, e in modo particolare di tutti quelli che hanno avuto la felicità di essere elevati più in alto, è quello di lavorare senza tregua alla purificazione della propria forma, salvaguardandosi da tutto ciò che può insudiciarla, di combattere senza sosta i suoi veri nemici e di ricondurre nella propria circonferenza tutti quelli dei nostri simili che desiderano sinceramente ritornarvi, utilizzando tutti i mezzi che la saggezza e la grande circospezione alla quale siamo sottoposti possono permettere. Questi mezzi sono i buoni esempi e l'istruzione. Il primo dei due è alla portata di tutti; il secondo è riservato al piccolo [numero] 

 

Indice della Sezione Willermoz