UNA SOSTA DI RIPOSO

Il Giardino delle Esperidi si trova subito oltre gli alberi.

 

Cosa potrebbe succedere agli esploratori se avanziamo un'ardita ipotesi ? Se proviamo a cambiare leggermente alcune parole nelle nostre tre domande, potrebbe avvenire in loro un salutare ripensamento del loro ideale spazio di esplorazione ? Se al posto di "chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo" diciamo, invece, "come siamo, come veniamo e come andiamo", quali implicazioni potrebbero sorgere ? Quanto potrebbe sconvolgere le nostre idee ?

Questa proposta nasce dall'improvviso dubbio di essere stati messi in mezzo, una volta di più, dai significati delle parole del gergo corrente (notate la "esse" minuscola), che quasi automaticamente ci dettano i postulati. In effetti in entrambe le interpretazioni è implicito un cammino. Perciò sembrerebbero equivalenti. Ma cosa succede se, invece, le osserviamo più da vicino ?

Nella versione con il "dove" si accentua maggiormente una implicazione temporale, quasi a far coincidere le tre domande con il nostro percorso di vita nella Manifestazione, cioè l'Atto. Nella versione con il "come" si da maggior risalto all'aspetto qualitativo del nostro modo di essere, e si porta l'attenzione sulla Potenza.

Così facendo, potremmo aprire una particolare porta per una comprensione di due modi, assai diversi fra loro, di intendere il tempo : quello classico, legato automaticamente ai concetti di causa ed effetto e quello, molto meno classico, legato al concetto esistenziale di coincidenza (se… allora). Gli accortissimi esploratori avranno modo di riflettere su una simile provocazione.

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