Malgrado tutte le ricerche degli storici, l'origine della Libera Muratoria rimane un mistero che probabilmente non risolveremo mai. Una delle ragioni è senza dubbio il fatto che, nei tempi della Massoneria operativa, pochi Fratelli sapevano scrivere ed inoltre i segreti erano considerati talmente segreti, che furono affidati esclusivamente alla memoria.
Le fonti più antiche per gli studiosi sono gli «Old Charges» (o «Manuscript Constitutions»), una collezione di ca. 100 manoscritti, dei quali il Poema Regius è il più antico (ca. A.D. 1390). Tutti questi documenti si occupano, tra l'altro, della storia ed, in questo contesto, spesso arrivano a delle conclusioni le più disparate.

Apprendiamo per esempio che l'origine della Massoneria è da attribuirsi a Jabal, che costruì una città per Caino. I segreti dell'Arte furono in seguito persi durante il diluvio, ma molti anni dopo, Pitagora ed Hermes (sic) li ritrovarono, incisi su due colonne (oppure in esse nascosti). Nel frattempo, anche Abramo aveva ereditato molti dei nostri segreti (non si sa come), che poi rivelò al suo allievo Euclide (sic), il quale a sua volta istruì gli antichi Egizi. Ovviamente anche i discendenti di Abramo, Davide e Salomone, erano grandi Massoni, ed in quei tempi, con uno strano anacronismo, i segreti furono portati al Re Carlo II di Francia (Carlo Martello, 8° sec. A.D.), da dove furono poi esportati in Inghilterra dal missionario S. Albano.
Tracce di queste ed altre leggende sono rimaste nei nostri rituali odierni e spesso i profani si meravigliano che noi, uomini adulti, non eliminiamo queste favole. Ovviamente, oggi nessun Fratello crede veramente che Re Salomone fu Massone, ma soltanto noi possiamo capire perché queste figure leggendarie si siano giustamente guadagnato un posto permanente nei nostri rituali.
Mentre possiamo essere quasi sicuri che gli autori originari di questi antichi manoscritti erano in buona fede, non possiamo dire altrettanto di molti inventori della marea di rituali del 18° secolo, dai quali si può per esempio apprendere che la Massoneria era esistente ... già prima di Adamo (!).
Questo per quanto concerne le credenze ed asserzioni dei nostri antenati nei secoli passati. La storia antica dell'Arte sembra però avere un fascino tale, che anche nei tempi moderni, e soprattutto prima dell'ultima guerra, vari ricercatori hanno dedicato molto tempo ai tentativi di trovare le «prove» per una tesi o l'altra. L'esito non è sempre stato molto felice, come nel caso del libro «Vrijmetselarij en Egypte» (Massoneria e l'Egitto), scritto dal Fr. dr. J. Hofker, e apparso in Olanda nel 1937. A suo, tempo l'opera ebbe un grande successo, ma oggi è completamente dimenticata.
In questo imponente volume, il dottissimo Fratello, con la sua profonda conoscenza dell'egittologia, cerca di provare che ogni brano del nostro rituale ed ogni nostro simbolo sarebbe basato sul culto religioso degli antichi Egizi. Per la verità, a primo occhio gli argomenti usati potrebbero anche sembrare convincenti e nei templi egizi l'autore ha appunto trovato vari dipinti con alcune allusioni a noi vagamente familiari, anche se nella illustrazione in testa alla pagina certamente non tutti gli atteggiamenti hanno un nesso massonico!
In realtà, però, queste «prove» dicono assai poco. Nei più di 4 millenni della cultura egizia, in costante evoluzione, ci è pervenuta una grande massa di scritti e dipinti religiosi. Non è perciò così strano trovare alcuni atteggiamenti «massonici», già per sé assai semplici. Inoltre non è strano che nel culto egizio fossero adottati simboli come il triangolo, il cerchio, la squadra e così via.
Il Fr. Hofker ha poi usato la sua conoscenza della lingua egizia per «provare» che molte parole dei rituali inglesi, come «Lodge», «Mason», «ram» ecc. hanno un suono come certe parole egizie.

Per esempio, il nostro patrono San Giovanni, in inglese Saint John, sarebbe in realtà il «sit-ion» degli Egizi, significando «il supporto di Iside», cioè Horus, cioè il figlio della vedova. Ebbene, sembra strano che il dotto Fr. olandese, per le sue prove, dovesse ricorrere alla lingua inglese, che è un miscuglio di lingue celtiche, germaniche e francesi, che oggi ha poco in comune con l'inglese di mille anni addietro (e che 2000 anni fa' non esisteva affatto).
Oggi la ricerca massonica cammina lungo strade più realistiche e le riviste specializzate non contengono più articoli su teorie fantastiche. In Italia moltissimo è ancora da scoprire riguardo alla Massoneria settecentesca ed ottocentesca (ed addirittura novecentesca), compito che spesso abbiamo lasciato agli storici profani.

Ed. Stolper