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Mi può spiegare quale
sia la differenza fra un incontro di Massoni e quello di un
qualsiasi gruppo di persone?”
Questa è la domanda che mi pose anni fa un giovane apprendista, con
questo termine i Massoni indicano coloro che da poco tempo sono
stati Iniziati alla Libera Muratoria; da un primo esame può sembrare
alquanto banale invece essa nasconde tutta una serie di significati
di profonda valenza. Anche se ritengo che l’autore del quesito
avesse avuto un colpo di fortuna nell’avanzare il tema, poiché non
percepiva quanto si celasse dietro quelle parole. La libera circolazione del lavoro è subordinata all'indicazione di fonte (completa di Link) ed autore.
©
Enzo Heffer
R:.L:. Citius 825 Oriente di
Firenze
Sullo stesso argomento è possibile consultare anche:
l'Egregore
Il Rito e l'Egregoro
L'Eggregora e la Catena d'Unione
“Mi può spiegare quale
sia la differenza fra un incontro di Massoni e quello di un
qualsiasi gruppo di persone?”
Questa è la domanda che mi pose anni fa un giovane apprendista, con
questo termine i Massoni indicano coloro che da poco tempo sono
stati Iniziati alla Libera Muratoria; da un primo esame può sembrare
alquanto banale invece essa nasconde tutta una serie di significati
di profonda valenza. Anche se ritengo che l’autore del quesito
avesse avuto un colpo di fortuna nell’avanzare il tema, poiché non
percepiva quanto si celasse dietro quelle parole.
I Massoni “lavorano” per il perfezionamento di se stessi, per
forgiare uomini che abbiano acquisito i mezzi necessari per agire
per il bene e il progresso dell’umanità. Tale trasformazione avviene
all’interno di un forno alchemico, il Tempio Massonico, che viene
alimentato dall’energia di tutti coloro che prendono parte alla
Tornata.
La tradizione iniziatica di tutti i tempi ha lavorato
incessantemente per lo sviluppo dell’intuizione collettiva; coloro
che si sono adoperati per tale sviluppo spesso si sono trovati a
“sentire” diversamente la realtà. Questo perché avevano imparato a
leggere la coscienza collettiva come fosse uno spartito musicale,
sentendo sulla pelle le “parole silenti” dell’intuizione.
Quest’energia metafisica che alimenta il forno alchemico prende il
nome di Eggregore (o di Eggregora: può sembrare strano ma una
bibliografia che spieghi VERAMENTE il significato del termine in
oggetto è praticamente inesistente).
Cerchiamo di capire: che cos’è un Eggregore?
Per cercare di essere facilmente comprensibile credo sia utile
iniziare parlando degli “insiemi matematici”, vi ricordate quando
frequentavamo le elementari e la maestra iniziò il programma di
matematica illustrando alla classe cosa fosse un insieme? Proviamo a
risvegliare nella nostra memoria questo ricordo: si definisce
“Insieme Matematico” quando, dato un gruppo di elementi, si possa
stabilire con precisione quali siano quelli che vi appartengono.
In altre parole se prendiamo come base tutte le razze di pesci
conosciute, potremo identificare un insieme composto dai solo pesci
che vivono in acqua dolce, oppure un secondo insieme unendo
solamente quelli che appartengono al genere mammifero, e potremmo
procedere con altri esempi del genere all’infinito.
L’elemento cardine è il legame che esiste fra componenti, ossia il
possedere o meno certe caratteristiche determina l’appartenenza o
l’esclusione dall’insieme che abbiamo definito, in modo esclusivo.
Pertanto una prima definizione di Eggregore che possiamo formulare è
“un Eggregore è un insieme di persone”, infatti il significato di
questa parola indica un “insieme”, un “gruppo” di persone legate da
sentimenti, ideali, usi e costumi comuni.
Prima di proseguire occorre premettere che l’Uomo è un continuo
emettitore di energia che varia nella sua intensità, frequenza ed
ampiezza secondo la sua intenzione, la sua parola e la sua
gestualità. Questo è oggi accettato dalla scienza ufficiale che
ammette una differenza di potenziale dell’ordine di millesimi di
volt, 3 millivolt circa. Non si sa però se insieme a questa
differenza di potenziale ci sia un’altra “quantità”, un’altra forma
di energia non ancora conosciuta: che sia Spirituale?
Negli ultimi anni si è affermata una branchia della ricerca medica
chiamata radioestesia; uomini del calibro del professore di fisica
Giambattista Callegari hanno fondato il loro lavoro su questa
differenza di potenziale realizzando strumenti medicali (1951) che
permettono di amplificare e di usufruire queste energie. Agli
Iniziati quanto detto è noto da sempre ed anche a molti scienziati,
forse Iniziati anche loro.
Dopo questa debita premessa possiamo affermare che quando un insieme
di persone si unisce all’intento comune, dovuto come detto da
sentimenti, idee comuni, una forma di energia interiore questo
genera un Eggregore Vivo, senziente, pertanto:
più uomini con intenti comuni, Eggregore Fisico, mettono in comune,
uniscono la loro energia, Eggregore Spirituale.
Possiamo quindi dire che come esistono Eggregori Fisici, formati da
uomini, così esistono Eggregori Spirituali che generalmente derivano
dagli Eggregori Fisici stessi, in sintesi: da un Eggregore Fisico,
un insieme di uomini con idee e scopi comuni, si crea un Eggregore
Spirituale.
Appare chiaro che come esistono Eggregori fisici che professano
l’elevazione spirituale, ne esistono altri che seguono indirizzi
opposti; esistono Eggregori spirituali “buoni” o “cattivi”,
“positivi” o “negativi” a seconda del punto di vista dal quale si
osservano.
Ad esempio, una folla di fedeli in preghiera è un Eggregore fisico:
la sua azione è naturalmente tanto più efficace quanto più sentita è
la preghiera, e tanto più ancora se è per tutti una e se è guidata,
convogliata da chi ne ha i poteri, verso un determinato obiettivo,
si produce un Eggregore spirituale positivo.
Altro esempio: un campo di battaglia medievale, dove nella lotta
all’arma bianca ognuno dei partecipanti dimentica ogni suo ideale,
ogni sua ragion d’essere, nel desiderio di uccidere l’avversario o,
almeno, di salvare la propria vita spegnendo quella altrui, è un
Eggregore fisico.
L’azione produce un’energia che lentamente si distacca dal piano
fisico che lo genera formando un Eggregore spirituale con
caratteristiche di odio, egoismo e di volontà nefasta.
Tanto più forte è la personalità dei partecipanti all’Eggregore
fisico e tanto maggiori sono i poteri di chi lo dirige, tanto più
forte risulta l’Eggregore spirituale.
Appare evidente che un’Eggregore spirituale trae la sua forma da un’Eggregore
fisica, pertanto se essa dovesse venir meno o addirittura, a causa
di alcuni dei suoi membri, tramutare i suoi fini l’Eggregore
spirituale verrebbe meno a sua volta o cambierebbe il suo scopo e i
suoi effetti. E’ per questo che, negli Ordini costituiti, la scelta
di coloro che vi apparterranno deve essere accurata. Chi appartiene
ad un Ordine Iniziatico appartiene ad una sola ed unica stirpe, in
quanto le differenze sono annullate con l’Iniziazione.
L’ammissione all’Ordine attraverso il Rito iniziatico è una nuova
nascita, mentre la conquista di un grado nell’Ordine è l’affinamento
della stirpe, realizzato tramite il proprio miglioramento; per
realizzare tutto ciò appare evidente che occorre un Rito appropriato
per ogni passaggio.
E’ agevole intuire come sia estremamente facile commettere un errore
o provocare reazioni diverse da quelle prefissate, ed è altrettanto
semplice commettendo un sacrilegio “disgregare”.
L’ingresso di un Adepto aumenterà la possanza dell’Eggregore grazie
alle qualità e ai difetti da lui posseduti, nel contempo l’Eggregore
lo isolerà dalle forze esteriori del mondo fisico e rinforzerà, con
tutta la forza collettiva che ha immagazzinato, i lati deboli
dell’uomo che si è legato a lei.
Nelle Iniziazioni l’Iniziatore deve ottenere la concentrazione delle
“influenze” benefiche e propizie dell’Eggregore, al fine di
acquisirle, possedere cioè la forza per poterle in parte trasferire
con i suoi gesti, con le sue parole e con le sue intenzioni sul
postulante. Un solo gesto sbagliato da parte di uno dei partecipanti
al rito, una sola parola in più detta dall’Iniziatore o da un suo
assistente può rendere tutto vano ed anche pericoloso. Perché il
Rito è azione. Vi ricordate la domanda iniziale che mi fu posta dal
giovane adepto? “Mi può spiegare quale sia la differenza fra un
incontro di Massoni e quello di un qualsiasi gruppo di persone?”
Una Loggia Massonica genera, attraverso i lavori condotti secondo un
rituale ben definito e la loro ripetizione temporale, una forza
alimentata da una potente corrente spirituale tratta dalle capacità,
dalle qualità, dall’esperienza dei suoi membri; questa energia, che
abbiamo chiamato Eggregora, li isola dalle forze esteriori e
rinforzerà i loro lati positivi. Quindi permette, attraverso una
modalità speciale, di legare tra di loro i membri in una catena
d’unione e di connetterli ad una realtà superiore che li comprende.
Il particolare legame che si instaura fra i membri di un Ordine
Iniziatico, basato sul coinvolgimento di sentimenti di solidarietà,
di tolleranza, di affetto volto all’edificazione comune, fonte
primaria di alimentazione di questa forza si manifesta anche al di
fuori delle Tornate. Se avviene un incontro fra un gruppo di
persone, che si ritrovano per la prima volta, in mezzo alle quali vi
sono due o più Iniziati, potrete notare come si formi tra di loro
una rapida intesa, avviando una conversazione amichevole che può
indurre al sospetto che si conoscessero già da tempo.
Se vi ricordate, all’inizio, abbiamo condiviso il concetto che gli
Iniziati sviluppino l’attitudine ad una diversa lettura della
realtà, avendo affinato la loro intuizione grazie all’energia
eggregorica che si è trasferita in loro, per questo motivo è
naturale che le affinità intellettive percepite li spingano gli uni
verso gli altri, al fine di soddisfare la naturale esigenza di
ricreare quel clima che sono abituati a vivere quando si incontrano.
Questo sentimento che prende il nome di Fratellanza non solo
prevarica l’appartenenza alla singola Officina, ma anche
l’estrazione sociale, il credo religioso e l’orientamento politico,
a tal proposito come non ricordare la meravigliosa poesia di Rudyard
Kipling “Loggia Madre” che esprime con la semplicità dei grandi
queste emozioni.
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