Il tuo browser non supporta il tag embed per questo motivo non senti alcuna musica

 

Occorre, sia pure assai brevemente, approfondire quale risulti essere, nella realtà del mondo moderno, il volto esatto dell'Astrologia. E non è un compito facile, dal momento che in un'epoca come la nostra, interamente sottomessa ad una Società Consumistica, i più, anche se loro malgrado, sia per una congeniale scarsità di mezzi di informazione specifici che per una pigrizia nel voler conoscere, dettata questa peraltro da una sempre più pressante necessità di sopravvivenza, non sanno fare di meglio che associare l'Astrologia agli oroscopi giornalieri dei grandi quotidiani di informazione o alle previsioni altrettanto incomplete e per lo più ingenue dei Settimanali illustrati. Non è compito facile, ripeto, anche se riteniamo dovrebbe risultare evidente, per la esemplificazione dei dati ridotta alla sola posizione Solare nei Segni, che una tale Astrologia, diciamola pure consumistica, non possa che stare alla vera Astrologia come potrebbe, una cattiva riproduzione su stampa, nei confronti dell'Opera d'Arte che potrebbe averla suggerita.

Non è compito facile, infatti, inserire nel contesto del pensiero moderno, solo indirizzato verso la realizzazione di un progresso tecnologico, l'Essenza antica e tradizionale del pensiero Astrologico. Pensiero Astrologico che potremmo d'altra parte definire, per i suoi valori matematici una scienza esatta, e per l'abbondanza e la ricchezza della sua simbologia un linguaggio difficile e complesso. Un linguaggio che rileva il suo alfabeto, la sua grammatica e la sua sintassi appunto dal valore simbolico, come espresso per tradizione, dai Pianeti, dai Segni Zodiacali, dalle Case Astrologiche.

In ogni caso, Scienza o Linguaggio, quale che sia il modo con il quale lo si voglia definire, resta ancora uno dei più sconcertanti fenomeni di massa dei nostri giorni. Un fenomeno collettivo che io credo assai più che una moda un desiderio di conoscenza e di protezione, quasi che in un'epoca come la nostra, materialistica e dissacrante, abbandonati gli schemi fissi e già predisposti da sempre delle Religioni ufficiali, l'umanità senta la necessità di poter ancora sperare nel suo domani riallacciando quel rapporto magico cielo-terra che nasce con il suo apparire sulla scena terrestre. Un fenomeno, che proprio perché di massa non potendo essere ignorato, ha finito por essere osteggiato, contrastato e molto spesso, per non dire sempre, ridicolizzato da quella che noi consideriamo la Scienza Ufficiale. E tuttavia è proprio dai suoi detrattori e proprio su quel terreno rigorosamente scientifico e statistico che la moderna Astrologia ha preso un nuovo slancio, e sollevandosi dal suo secolare immobilismo sta ora mettendosi al passo con quelle nuove correnti di pensiero che dal principio del Secolo si avviano a divenire la base prima di una evoluzione individuale e societaria.

Difatti proprio da quella rigorosa indagine statistica, che nelle intenzioni dei suoi ideatori, in primo luogo e particolarmente i francesi Choisnard e Gauguelin,  avrebbe dovuto affossare la pratica Astrologica una volta per tutte, che è stato invece possibile arrivare, in un primo tempo ad una certa e non più discutibile esistenza dell'INFLUSSO ASTRALE, ed in seguito, grazie alla continua e costante ripetizione di determinati ed inequivoci risultati su scala sempre più vasta, alla certezza matematica, meglio sarebbe dire scientifica, della realtà di una tale esistenza.

Possiamo allora dire di avere risolto ogni dubbio? Non ancora, che anche con il prezioso apporto di questa inconfutabile verità statistica, siamo ancora ben lontani dall'aver chiarito l'Essenza più intima di quella che abbiamo creduto di poter definire una realtà Astrologica.

Tutti coloro, infatti, ed in numero sempre crescente, che si interessano allo studio dell'Astrologia, sono ancora oggi alla ricerca del suo vero volto, un volto che ci appare ancora schermato dal velo della nostra insufficiente conoscenza. Perché e fuori di dubbio, che nella sua pratica applicazione Essa porta inesattezze così numerose da farci considerare, con una legittima perplessità, quanta strada resti ancora da percorrere prima di poterne intravvedere sia pure ancora incerti i suoi autentici lineamenti. Poiché è un dato di fatto anche questo inequivoco, che nella maggioranza dei casi intelligenza e sensibilità hanno il potere di coprire le deficienza di una dottrina non completa e facilmente riescono nell'intento di poterne mascherare le sue molte lacune.

Anche vero che molto è stato scritto e quasi sempre di grande interesse. É anche vero che questi lavori hanno contribuito a migliorare le possibilità di ricerca sempre di più accostandosi alla moderna psicologia, ma resta indubbio che nella generalità dei casi quasi tutte le interpretazioni restano legate ad un tipo di conoscenza intuitiva che non si appoggia su di alcun fondamento razionale e lasciano pertanto i successi esclusivamente legati all'individuo e necessariamente solo fine a se stessi.

Detto in tal modo dei pro e dei contro delia dottrina Astrologica così come risulta nel contesto della nuova realtà scientifica dei nostri giorni, ed accettato come un dato di fatto statisticamente provato e non più contestabile la certezza di una INFLUENZA ASTRALE agente torniamo ora ad evidenziare il rapporto che intercorre tra gli Astri e l'Uomo.

Sommerso e condizionato dal sempre crescente dilagare di una civiltà tecnologica, che per ogni giorno di più lo fa sordo al richiamo ed al ritorno della NATURA, l'uomo moderno, pure accettando vera la certezza di una influenza astrale, non ha potuto e non può fare a meno di porsi due domande che potrebbero, se lasciate senza una adeguata risposta, mettere di nuovo in forse tutta intera la dialettica Astrologica.

 "PERCHÉ" gli Astri influenzano le cose terrene e "COME" questa influenza può divenire vitale ed agente?

E non potendo, almeno fino ad oggi, dare una risposta che sia accettabile al "PERCHE " senza cadere in un dogmatismo Deistico, ha finito per rivolgere al secondo interrogativo tutta la sua attenzione ed ha pensato necessario che i valori tradizionali del pensiero Astrologico dovessero venire assimilati dal pensiero moderno.

É il fatto nuovo. Un fatto nuovo, che distaccato dallo staticismo tradizionale, ha posto sotto i riflettori della Scienza moderna il quesito più controverso nei termini del rapporto che intercorre tra gli Astri e l'Uomo. Un quesito al quale si è tentato e si tenta ancora oggi di dare una risposta attraverso due divergenti correnti di pensiero e di ricerca. Una prima orientata verso una soluzione FISICA ed una seconda invece attraverso una più approfondita conoscenza dell'uomo.

Ci troviamo in tal modo di fronte di due teorie contrapposte. Una TEORIA FISICA ed una TEORIA SIMBOLISTA.

 

Risulta chiaro che la teoria FISICA intenda rispondere al "COME " del determinismo Astrale rivolgendo lo sguardo al fattore celeste. Ed in questo senso le scoperte avvenute nel campo delle Scienze Naturali negli ultimi anni, vedi l'influenza della gravitazione, della induzione elettromagnetica del Sole, di quella dei raggi cosmici e quella più antica o sia pure a livello empirico già conosciuta della Luna sulle maree e su determinati momenti della vegetazione e delle funzioni organiche animali, sembrano, almeno ad un primo sommario esame, aver dato regione ai Sostenitori di una tale teoria fissando l'INFLUSSO ASTRALE come un fenomeno naturale, un fenomeno le cui energie siano di sviluppare una azione essenzialmente materiale sul mondo fisico terrestre. Usando una terminologia più semplice possiamo dire che la TEORIA FISICA fa leva su due fattori scientificamente provati.

Ogni essere vivente, di qual natura egli sia, risulta essere una combinazione di campi magnetici positivi e negativi, campi magnetici le cui variazioni continue determinano la funzionalità di tutte le attività vitali.

Tenuto conto di questo enunciato e di quanto abbiamo più sopra rilevato nei riguardi di una energia cosmica influenzante, si potrebbe arrivare alla conclusione che ogni essere umano, al momento stesso della sua prima esposizione alle correnti di quella energia cosmica della quale abbiamo dotto, non può che risultare una combinazione di forze cosmiche e terrestri, ed in virtù di tale sua composizione ed in funzione delle particolari angolazioni astrali e di quel momento e di quel luogo sarebbe possibile mettere in evidenza quelle che sono e come saranno in seguito realizzate tanto la sua intelligenza quanto la sua vitalità ed il suo temperamento.

Tuttavia, questa teoria FISICA, così come presentata, non ha certamente ne modificato ne arricchito in alcun modo la pratica astrologica tradizionale. Possiamo quindi, e con ragione, dedurre che non avendo ne legittimato, ne corretto, ne completato le regole della interpretazione, la teoria FISICA non esaurisce e non risponde a quel "COME" da noi cercato.

A sostegno di questa conclusione, che potrebbe apparire eccessivamente drastica e negativa, mi viene in aiuto Barbault. "Ciascuna epoca della umanità, - egli dice riferendosi appunto al nostro primo termine del quesito - ha un ottica delle cose che corrisponde allo stadio della mentalità collettiva che le è proprio. Gli Antichi cercarono una spiegazione nella linea della loro visione animistica del mondo e paragonarono le costellazioni Stellari a forme animali e i Pianeti divennero gli interpreti della volontà degli Dei o dei Geni benefici o malefici. Da un millennio all'altro non abbiamo fatto che sostituire, alla infantile presenza delle volontà divine, una visione meccanicistica che non legittima certo lo basi dell'Astrologia. Bisogna quindi arrendersi all'evidenza, che le acquisizioni astro-fisiche niente hanno aggiunto all'Astrologia. Nella misura in cui il rapporto astrologico Astro-Uomo mette a confronto un ordine di valori fisici e un ordine di valori umani, sembra logico supporre l'esistenza di un substrato fisico al condizionamento del determinismo Astrale. Ma è da escludere in assoluto che le scoperte fatte nell'ambito dell'astro-fisica ne siano l'espressione."

Avendo esaurito in tal modo la TEORIA FISICA non sufficiente nei confronti del "COME" del determinismo Astrale, cercheremo ora una risposta a tale determinismo rivolgendo lo sguardo, dal fattore celeste che abbiamo verificato alla base della TEORIA FISICA, in direzione dell'Uomo quale secondo termine del rapporto. Affrontiamo così quella che noi riteniamo la causa prima della TEORIA SIMBOLISTA, ed in questa direzione sembra possibile, se non avere una risposta in assoluto, poter almeno intravvedere, anche se necessariamente limitato e incompleto, il principio di una verità.

Ritengo tuttavia opportuno, prima di inoltrarci sulla strada di questa seconda Teoria, citare a suo sostegno e quali validi supporti, le indicazioni di due studiosi del problema che ci interessa. Parlo di Raymond Abellio e Robert Albert Amadou, ed attraverso il loro pensiero avere un primo efficace impatto con la piattaforma che sostiene la TEORIA SIMBOLISTA. Il METODO ANALOGICO.

Raymond Abellio, in un suo scritto ha creduto di dover evidenziare ciò che differenzia lo spirito moderno dalla Tradizione. "Mentre la Scienza positiva, egli afferma, ha il compito di dissipare le tenebre esterne, la conoscenza tradizionale ha soprattutto il compito di dissipare quelle interiori". Più chiaramente Robert Amadou ci porta alla distinzione fra universo scientifico e cosmo astrologico. “La dottrina Astrologica, - egli dice - si basa sulla unità del Cosmo e sulla interdipendenza di tutte le componenti di questo immenso complesso, concepite e percepibili attraverso il metodo dell'analogia. Una tale dottrina, - continua - giustifica e forma l'Astrologia. Gli elementi del Cosmo Astrologico, - precisa, - non agiscono gli uni su gli altri. In questo mondo, in cui esiste un'armonia prestabilita, un accordo sinfonico unisce tra di loro esseri e cose. Tutto corrisponde a tutto e niente è sottratto al principio del Simbolismo Universale allo stesso modo che nell'altro mondo, quello dell'Universo scientifico, non si può né sottrarre né eliminare il principio della gravitazione. Bisogna quindi, - conclude, ed in questa sua conclusione l'importanza del suo pensiero nei termini di quanto desideriamo dimostrare,- concepire la coesistenza fra i due mondi come la interna e la esterna di un mondo unico e vivente dal momento che si tratta della stessa unica entità veduta da due diverse prospettive”.

Dopo tali autorevoli premesse possiamo ora affrontare il problema del "Come” della influenza Astrale partendo da un solido principio informatore, ed aumentarne più valide le possibilità di risposta sotto una luce divenuta più completa e diversa.

Se conveniamo, difatti, che gli Antichi dovevano più di noi sentirsi legati all'Universo, ed ammettiamo che in quell'epoca il pensiero dell'uomo era un contenuto di immagini e la sua conoscenza un contenuto di simboli, possiamo comprendere ed accettare vera quella visione simbolica che il nostro pensiero moderno, logico e razionale, ha oramai perduto da tempo. Ed allora, come immediata e logica conseguenza di questa prima ammissione non possiamo non accettare vera quella legge tratta dall'antico testo della TAVOLA SMERALDINA di Hermes Trismegisto che nel suo enunciato appare racchiudere e riassumere in se globalmente il pensiero tutto dell'antichità. "TUTTO CIÒ CHE È IN ALTO È COME CIÒ CHE È IN BASSO E TUTTO CIÒ CHE E IN BASSO E COME CIÒ CHE È IN ALTO". É la visione fondamentale sulla quale fa leva e si appoggia la teoria SIMBOLISTA. E diviene allora naturale accettata come vera questa dottrina del Cosmo Astrologico la quale configura l'uomo come un piccolo mondo paragonabile al grande mondo dell'universo, la possibilità che questi due mondi possano essere tra di loro confrontati e paragonati con il preciso riferimento di una certa ora e di un determinato luogo. Ne risulta in tal modo che il TEMA RADICALE non è altro che la matrice comune di questo rapporto.  Potrebbe sembrare, almeno ad una osservazione rapida e superficiale, una risoluzione ingenua o quanto meno primitiva. Ma non apparirà più come tale, e si accrescerà invece di valore, se la osserviamo con più attenzione proprio alla luce di un Secolo come il nostro, essenzialmente razionale e scientifico dove ad ogni passo ci è dato di constatare un seguire infinito di analogie tra il Mondo infinitamente piccolo dell'Atomo e quello infinitamente grande del Cosmo. Oggi sappiamo, infatti, e senza ombra di dubbio che gli Elettroni formano i sistemi Atomici e questi a loro volta le molecole. Sappiamo ancora che le cellule formano gli organi e questi ultimi gli organismi più complessi, ed in virtù di queste conoscenze dobbiamo necessariamente ammettere che la VITA persegue un tipo di costruzione sintetica delle individualità primarie in individualità secondarie lungo una strada infinita che va dagli Elettroni agli Ammassi Stellari. Se consideriamo inoltre che la cellule vivente, unità di base dell'uomo, racchiude in se tutti gli elementi semplici dell'Universo ed è animata da tutte le forme di energia esistenti in natura, possiamo immaginare che l'uomo si presenti a metà strada fra, l'Atomo ed il Sistema Solare e sia quindi partecipe della vita universale.

Le consegue per tutto questo che il principio di analogia è applicabile anche alla psiche dell'uomo determinandone ed orientandone azioni e reazioni. Ed in tal modo, d'accordo con Allendy che afferma: con la stimolazione di una idea avere una modificazione dell'intero organismo, possiamo sostenere che lo stesso principio di analogia che risulta alla base di tecniche quali l'agopuntura e le varie riflesso-terapie, ed affermare in conseguenza che l'astrologia non è che una più ampia applicazione di un fatto universalmente constatato ed accettato nella sua verità. "IL PICCOLO E IL GRANDE SI STRUTTURANO SU DI UN PIANO COMUNE".

 

PIANO COMUNE

Affermato questo principio ne deriva che l'azione degli Astri non è più quella di una forza né tanto meno di una volontà, e per meglio comprenderne il genere di azione dobbiamo innanzi tutto renderci coscienti che il mondo, nella sua totalità, è come un essere vivente dotato di un'anima sola. In un essere vivente, lo abbiamo detto più sopra, l'azione di una parte su di un'altra non dipende dal fatto che esse siano vicine ma piuttosto dal fatto che si somiglino, poiché cose tra di loro somiglianti, anche se non contigue e separate da un intervallo, simpatizzano in virtù della loro somiglianza. Ne deriva, ed è questo che si voleva dimostrare, che stabilito che esse non sono in contatto, se sono agenti scambievolmente la loro azione risulta essere un'azione a distanza e possiamo concludere che una tale azione simpatica si manifesta in quanto ogni cosa non è fine a se stessa ma fa riferimento ad un tutto di cui essa non è che una parte. Tra l'Astro o l'uomo, quindi, non si stabilisce un concatenarsi di cause e di effetti ma al contrario, ed è questo il punto base, l'Astro e l'Uomo sono coinvolti in una simultaneità globale per cui l'Astro è il segnò dell'uomo come l'uomo è il segno dell'Astro. Ma a questo punto io credo necessaria una precisazione. Stiamo parlando ovviamente in una chiave simbolica, poiché se il cielo degli Astronomi rappresenta un sistema di valori accertati e controllabili, il cielo degli Astrologi è ai contrario un sistema di valori simbolici nei rapporti con l'uomo. Sistema di valori per il quale il cielo è all'esterno ciò che l'uomo è all'interno. Ed a riprova di questa affermazione possiamo prendere il Sole come esempio.

Il Sole, in Astrologia, ha valori appena superiori, e non sempre, a quelli di un qualsiasi altro Pianeta. In Astronomia, al contrario, non esiste e non può esistere un qualunque termine di paragone tra l'importanza del Sole, per posizione, dinamicità e massa, nei confronti, se di confronti è lecito parlare, di uno qualunque dei pianeti componenti il Sistema.

L'Astrologia non considera i Pianeti nella loro realtà fisica ma solo e soltanto su di un piano simbolico ed esprime un linguaggio per il quale il cielo è il Significante e l'uomo il Significato. Più precisamente esprime l'unione su di un piano astrattamente simbolico del cielo quale significante e dell'uomo quale significato. Possiamo quindi dire che gli Astri non determinano l'uomo ma semplicemente lo esprimono.

La TEORIA SIMBOLISTA per tutto quanto fino ad ora detto, vuole mettere in luce, evidenziandone l’importanza una precisa dialettica Cielo- Uomo. In altri termini, se è vero un esterno celeste è anche vero un interno umano che ne è la replica. La relazione tra i due termini si stabilisce di fatto su questo rapporto macrocosmo-microcosmo.

Quale autorevole sostegno di questa teoria e della mia personale convinzione riporto per intero il pensiero di Paracelso. "Cercate infine di comprendere, - egli dice, - che l'Astro superiore e l'Astro inferiore sono la stessa cosa e non sono affatto separati. É il cielo esterno che indica la posizione, la promozione del cielo interno. I due cieli sono uno solo, diviso in due parti come padre e figlio ma ambedue con la stessa anatomia. L'UOMO POSSIEDE UN SUO CIELO PARTICOLARE che è come quello esterno ed ha la stessa costellazione. É per questa ragione che l'uomo vi soggiace al tempo. Non tanto per il cielo esterno ma per quello interno. Il Pianeta del firmamento non regna ne su di te ne su di me, ma quello che è dentro di noi si. Il cielo esterno non fa altro che indicare e mostrare il cielo interno".

Assume in tal modo diverso e più probante significato e valore l'antico adagio latino "ASTRA INCLINANT NON NECESSITANT”. E non vuole essere, questa interpretazione una diminuzione o meglio una attenuazione del determinismo Astrale a tutto beneficio e quasi direi a consolazione di coloro che hanno un Tema Radicale negativo. Ma analizzato attraverso un'ottica a mio avviso più completa e diversa capovolge i termini del rapporto significandoci che in tanto è valido il determinismo Astrale in quanto tale determinismo è già insito nell'uomo. Per cui se tale o altra configurazione Planetaria corrisponde ad un particolare comportamento o avvenimento è solo perché l'individuo risulta già predisposto a quel particolare comportamento o avvenimento.

Possiamo quindi affermare che l'individuo non dipende più da una forza esterna, nel nostro caso da una particolare configurazione Planetaria, ma è invece libero o schiavo solo di fronte a se stesso.

Se, pur con tutte le sue inevitabili lacune, accettiamo vere queste conclusioni, che si avvalorano d'altro canto dalle affermative osservazioni di uomini di scienza quali il dottor Allendi ed in primo piano C.G.Jung, che sono rimasti colpiti osservando il costante ripetersi di una identità esistente tra le risultanze della indagine psicoanalitica e quelle della analisi del tema Astrologico, non possiamo fare a meno di riabilitare il pensiero analogico e simbolico e considerarlo quale piattaforma di ogni speculazione astrologica.

Se vi è un determinismo che viene dall'alto, possiamo concludere, questo non può manifestarsi in altro modo che attraverso le leggi umane. Ed è quindi per mezzo di una approfondita conoscenza dell'uomo ed in particolare del suo psichismo che possiamo finalmente conoscere "COME" gli Astri possano agire su di noi.


 

 

 

COMMENTA QUESTO DOCUMENTO