Crediti: «Studio di Pericle Maruzzi»

 

«Crucifigat omnes«

Carmina Burana secolo XIl

Sull'origine della libera Massoneria molte ne sono state raccontate; ogni scrittore o capo di un Rito si é solamente preoccupato di dare la versione che confaceva al caso suo, ma nessuno - sino a pochi anni fa - si è mai curato di documentare. Solamente dopo i lavori del Gould, del Yarker, e la pubblicazione di antichi MSS. in Inghilterra, e dopo gli studi critici del Begemann in Germania, nel campo degli storici LL. MM. s'è cominciato a far uso del documento ed a scartare le leggende.

Era ufficialmente stabilito prima, che la Società dei Liberi Muratori traesse origine dalla riunione, avvenuta in Londra il 24 giugno 1717, dei rappresentanti di 4 Logge londinesi composte da pochissimi operai autentici e di membri accettati, cioè persone non praticanti manualmente l'Arte ma solamente interessantesi, del signficato esoterico delle cerimonie e dei simboli. I Maestri (Presidenti) di queste quattro Logge avrebbero nominato, il 24 giugno 1717, un Gran Maestro nella persona del Fr. Antonio Sayer; i membri si sarebbero poi accresciuti, nuove LL. sarebbero state «costruite», e così via.

Le prime «Costituzioni» apparvero nel 1723; dall' Inghilterra la L. M. si sarebbe diffusa sul Continente europeo, America, Asia, ecc.
Ma la faccenda passò diversamente. É risaputo che la Libera Muratoria prima del secolo XVIII esisteva tanto nel Regno Unito quanto in Italia, Francia e Germania. Da noi i Liberi Muratori si chiamavano Maestri Comacini, in Francia Prud'hommes o Uomini Saggi, aventi alle loro dipendenze apprendisti e compagni; in Germania gli Alt-Gesellen ed i Maestri Muratori «dal Diploma» dirigevano le Hutle o Logge Muratorie operative.

Il Merzario ha dimostrato che il sistema corporativo dei muratori e la loro arte, fu importata all'estero, fin dal sec. X, dai Maestri Comacini. In Inghilterra il nome Free Mason (Libero Muratore) si incontra per la prima volta nello Statuto 25 di Edoardo IlI, detto il «Principe Nero» (1330-76) del 1352, e son conservate, attualmente, 30 antiche Charges redatte a partire dal 1390 circa alla fine del 1600. Nel sec. XVIl e probabilmente prima, molti gentiluomini ed ufficiali si facevano ammettere nella Società dei Liberi Muratori in Inghilterra e Scozia, e si documenta l' iscrizione di Giov. Boswel Esq. alla St. Masy's Chapel Lodge di Edimburgo, nel 1600; di Robert Moray, Quartier-mastro generale dell'esercito scozzese, a Newcastle nel 1641, di un famoso antiquario Elias Ashmole e del colonnello Henry Manwaring a Warrington nel 1646. «É interessante notare dice il Dr. Th. Carr (1), che di questi tre uomini fatti Massoni in Inghilterra ma solamente membri Onorari, ossia non operativi (con termine moderno: speculativi) il Moray era un 'Scotch Convenanter ', Asmole era realista e Manwaring un Parlamentarista» o Puritano. «E come lo stesso avviene ai nostri giorni nella Massoneria, che é una stretta unione tra uomini di differente opinione, politica e religiosa, la stessa cosa si verificò al tempo della gran Guerra Civile» (sec. )(VIl). Il conte di Cassilis e quello di Eglinton furono iniziati nella Loggia di Kilwinning nel 1670 circa; dopo il 1680 il numero dei Liberi Muratori «Accettati» si accrebbe maggiormente. - La Mason's Compan y of London fu riconosciuta giuridicamente nel 1411, ed ebbe il suo stemma nel 1473; in vari luoghi categorie e mestieri e affini si fusero in un solo sodalizio (Kendal 1667, Oxford 16o4, Gateshead, 1671, Durham 1594, 1609, 16 apr. 1648) ottenendo carte costitutive dalle autorità politiche locali. Nel 1677 la «Worshipful Society of the Free Masons of the City of London», che tuttora esiste, pubblicò una mappa, per uso di tutti i LL. MM. operativi d'Inghilterra, nella quale questa contrada era divisa in 8 divisioni che, rappresentate ognuna da tre Maestri Muratori del 7° grado, si riunivano ogni anno in Assemblea annuale (30 nov. e segg.) unitamente al notaio (clerc) di ogni divisione, per discutere gli affari della società. Nel 1686 e sgg. furono trascritti in inglese moderno dal clerc Robert Padget, della Divisione Londinese n. 1, i rituali, i giuramenti, le istruzioni e statuti, ed il nuovo testo fu adottato e rispettato in tutte le Logge (2). In Scozia ed Irlanda non si hanno tracce del sec. XVIl di «Società» ma solamente di Logge e di Logge Madri. Le Istruzioni, al tempo di Carlo II (1630-85) e Giacomo II (1633-1702) Stuardi, che furono cattolici romani, obbligavano i LL. MM. ad essere «fedeli a Dio, alla Santa Chiesa» nonché «fedeli al Re» (cfr, art. 32 e 33 General instruction «Buchanan MS.» 1670) però la Charge stabilita l'8 dicembre 1663 per gli apprendisti, nell'art. I° si sostituisce a Dio El Shaddai (L'Altissimo) lasciando il resto (3).
Teder (cfr. Hiram, Paris, 1908, n. 3, p. 2) afferma che prima delta caduta di Giacomo II (1688) esistevano fra i LL. MM. Oper. delle scissioni profonde dovute al détraquement religioso. «Quando [Giacomo II] fu detronizzato da suo genero Guglielmo d'Orange [statolder d'Olanda, chiamato in Inghilterra a salvare il paese dalla rovina dovuta agli Stuardi], grazie alla complicità di gente veniente meno ai propri impegni solenni, una nuova Muratoria prese piede alla quale l'usurpatore fu iniziato nel 1690, ed i cui statuti, rettificati da lui nel 1694» non facevano parola di fedeltà alla Santa Chiesa Catt. Ap. Romana, et pour cause, essendo i membri di quella tutti protestanti...

 


Carlo II Stuard fugato e sconfitto da Cromvell, unitamente al suo esercito scozzese, a Dunbar ed a Worcester (1650-51) riparò in Francia sperando nell'aiuto di Luigi XIV. A Parigi nel 1645 vi erano delle LL. di Liberi Muratori, secondo Teder (4), e Carlo II si fece iniziare ai misteri dell'Arte dopo il 1651. Suo fratello Giacomo II, che gli succedè, straviziato e canaglia, appena Guglielmo d'Orange approdò con 15.000 uomini, abbandonato dai suoi e tradito dai più intimi, cercò rifugio presso il monarca francese (1688) ed il suo seguito tra il 1688 ed il 90 « fondava una loggia a Saint-Germain-en Lave, nel Collegio [gesuitico] di Clermont, e a partire da questo momento la Massoneria antica anglo-scozzese [cattolica, apostolica romana] potè diffondersi in Francia» (Téder., l. c., p.17-18). Questo fatto verrebbe confermato da Henri Martin (Histoire de France) il quale scrisse che «furono i vinti aderenti al cattolicismo ultramontano e alla Monarchia assoluta che propagarono la Libera Massoneria in Francia». «Ad essa hanno dovuto appartenere tutti gli Irlandesi, Scozzesi o Inglesi illustri che, difensori ardenti dell'antica dinastia, han trovata la morte nel 1708, e 1745-46 sia nei campi di battaglia in Gran Brettagna, sia sotto la scure dei re protestanti, protettori della nuova Massoneria [sopra accennata]; o che, esiliati, son andati a popolar l'America». (Teder, l. c., p. 30-31).
E lasciando per un momento gli Stuardi fondare le loro Logge - furon chiamate Giacobite (Jacobite) - ripassiamo in Inghilterra, a Londra. John Yarker, e molti altri (5) hanno scritto che al tempo della ricostruzione della Chiesa di S. Paolo, a Londra (1665 e sgg.), sotto la direzione sapiente di Sir Christopher Wren, tutti gli operai, tanto «sulla Squadra» che «sull'Arco», erano obbligati ad appartenere alla St. Paul's Lodge (che aveva sede in St. Paul's churchyard) lavorante sotto il controllo della «Ven. Soc. dei LL. MM. della città di Londra» nella quale il Wren (1632-1723) era stato ricevuto nel 1657 raggiungendo il VIl° nell'Arco (Maestro Arch-i-tetto). Questa Loggia aveva dei registri, che son conservati, i quali contengono, oltre a dettagli sulla sua costituzione ed il rituale dei differenti gradi - copia fedele di quelli trascritti dal notaio Padgett e da esso firmati - anche, che il Cappellano Dr. Compton, essendosi ritirato, ebbe per successore nel 1710 James Anderson, «Divinity Doctor», uno scozzese che nel 1709 pare fosse il clerc della Loggia operativa di Aberdeen. L'Anderson un bel giorno, (sett. 1714), essendo le finanze della società in ribasso, propose che delle persone estranee all'arte fossero ammesse e, approvata la proposta, al 31 dicembre 1714 sui registri è notato che i sigg. Giorgio Payne, Johnson, Stuart, Dr. J. T. Desaguliers, Antonio Sayer, Montagu ed Entick hanno pagato ognuno LS. 5 e 6 d. (Lit. 131,25) dopo esser stati «accettati» Liberi Muratori. Probabilmente questi sette conoscendo le mene degli Stuardi delle loro Logge pensarono di apporvi altre Logge, e rendere svariati servigi alla nuova Casa regnante inglese. L'Anderson credette far nulla di male convocando segretamente, nel 1715, i suoi amici il mercoledì sera alle 7 di ogni settimana, alla taverna Goose and Gridiron col pretesto di «studiare» (chi però non possedeva la parola di passo dell'Arte non vi era ammesso). Ma egli avrebbe dovuto sapere che le riunioni abituali allora, come oggi, debbono aver luogo il sabato a mezzogiorno, e, che non è permesso far cambiamenti e dir male degli assenti (Wren e Strong), anche se questi «trascurano le Logge».

Avendo, nel settembre, saputo di queste riunioni, la St. Paul's Lodge si riunì ed espulse Anderson e Soci. I quali avrebbero fondato una Loggia Antiquity e poi altre che si sarebbero adunate a The Crow, alla Appletree ed alla Rummer and Grapes, taverne londinesi. Si ignora che cosa abbiano fatto queste Logge sino al 1717. La Casa d'Annover era succeduta nel 1714 con Giorgio I a quella Orange-Stuart. Il Pretendente scozzese complottava in Francia per riprendere il regno, quando la guerra tra l' Inghilterra e la Francia termina, ed il 4 gennaio 1717 è concluso, tra le due potenze, un trattato per il quale Giacomo Stuart (1688-1766) con i suoi partigiani (Giacobiti), sarebbero stati espulsi e la successione alla corona inglese sarebbe stata riconosciuta dalla Francia nella schiatta protestante. «Oltre a ciò, il duca Filippo d'Orleans, reggente del regno, al quale Giorgio I prometteva d'impedire ai Borboni di Spagna di regnare in Francia se Luigi XV ancor fanciullo fosse morto, si impegnava di far demolire il porto di guerra di Dunkerque» sulla Manica (6). Ora, caso strano, un mese dopo, secondo i più accreditati, ed il 24 giugno - secondo la storia ufficiale - sarebbe stata fondata la Gran Loggia di Londra o d' Inghilterra dai Maestri delle predette quattro LL. costituite dall'Anderson, ed eletto a Gran Maestro Antonio Sayer alla taverna Goose and Gridiron; l'anno seguente Giorgio Payne, e nel 1719 (24 giugno) il Fr. J. T. Desaguliers che avrebbe anche visitato la Loggia Mary's Chapel ad Edimburgo, in cui sarebbe stato ricevuto dopo regolare esame (7). Ma disgraziatamente non vi é nessun documento che provi l'autorizzazione avuta da quelle Logge (di cui si ignorano i titoli distintivi) per creare una Gran Loggia; non esiste nessun registro delta G. L. di Londra dal 1717 al 1723, nessuna notizia sulla vita e gesta delle predette officine dopo il 1717, nessuna prova che le quattro LL., rimaste incognite, abbiano costituita la G. L.

Il periodo 1717-23 fu raccontato nel 1738 da Anderson il quale (nel 1720 «alcuni fratelli scrupolosi» abbruciarono documenti, che si insinua siano stati abilmente rapiti alla Mass. oper.) compilò le «Costituzioni dei Liberi Muratori, contenenti la Storia, Statuti e Regole dell'antichissima e Rispettabilissima Fratellanza, per uso delle Logge» (8) apparse nel 1723, anno in cui si comincia, a Londra, a tenere i registri della G. L. e che si può affermare essere il cominciamento effettivo della Libera Moratoria speculativa secondo il Regime o Rito Inglese.
Le «Costituzioni» del 1723 e le varianti fatte nel 1738 (9) rivelano la Massoneria moderna come un legame nascosto tra le varie sette cristiane, un'associazione proponentesi di metter fine alle guerre religiose nel campo cristiano, ma imponente però ai propri membri la condizione di credere in Dio, di obbedire alla Legge morale e di non esser mai né «un ateo stupido né un libertino irreligioso» .
La tolleranza religiosa predicata ed operata riguardo agli altri cristiani, portò con se anche quella riguardante gli altri culli e partiti politici; ai Liberi Muratori é imposta la credenza «nella quale tutti gli uomini sono d'accordo: essa consiste nell'essere buoni, leali, persone d'onore e probe, qualunque siano le denominazioni o il credo coi quali esse si distinguono» (10). Per queste ragioni nelle Logge inglesi ben presto si incontrarono il buddista e l'israelita, il cattolico strinse la mano al mussulmano ed al protestante, i veri valori individuali essendo solamente considerati e non le esteriorità ingannatrici. Di questa tolleranza però presso i LL. MM. giacobiti non si ebbero prove ed ora vedremo il perché.
 

 

Il regime moderno o londinese (1717-23) non comparve in Francia che nel 1732, a Parigi, per opera del duca di Richmond e di Aubigny il quale nell'Hotel de Bussy, rue de Bussy, il 3 aprile fondarono la Loggia King's Head n. 90 sotto l'obbedienza della G. L. d'Inghilterra di cui il Richmond era stato G. M. nel 1724-25. Lo stesso duca di Richmond, il 12 agosto 1735, fondava nel suo castello di Aubigny (Pas-de-Calais, arr. di Saint-Pol) una Loggia che portò il n. 133, e nel 1737 dovendo, per affari politici, lasciare la Francia iniziò ai tre gradi un pronipote della Montespan, chiamato duca d'Antin il quale, quindici giorni dopo, «fu bombardato - scrive Teder - G. M. della Massoneria francese» non giacobita. Della Loggia n. 90 faceva parte anche Montesquieu. Il 24 giugno 1736 sarebbe stata fondata la Grande Loge a Parigi per opera e volere di quattro LL., ma questa diceria - propalata dall'astronomo Lalande (11) non è sostenuta da nessun documento e non è se non una ricopiatura della versione Anderson del 1738. Ci dice poi Teder (12) o che le riunioni del Regime nuovo anglo-francese furono sempre tollerate dalla polizia parigina, mentre io posso provare che nel 1737 il ministro Fleury, sapendo quello che gli Stuardi preparavano, ma volendo rispettare il trattato del 1717, dichiarava, in nome di Luigi XV, che le assemblee dei LL. MM. franco-scozzesi gli dispiacevano» (13). Allora nelle Logge si cominciò a parlare molto più spesso delle Crociate, dei Templari e dei pretesi legami tra l'ordine del Tempio, abolito nel 1312, e la Libera Massoneria. Già nel 1727 il cavaliere scozzese Andrea Michele Ramsay (n. ad Ayr 1613, m. a St. German-en-Laye 6 maggio 1743), aveva pubblicato un libro, Les Voyages de Cyrus (14) preparando il terreno al suo famoso «Discorso» (1737) che quei legami accertava, e l'abate Jéan Terrasson con il suo romanzo, Séhos favoriva la fola affermante essere la Massoneria una discendente legittima degli Antichi Misteri religiosi, favola che fu ricopiata fin quasi ai giorni nostri. Più tardi nelle LL. francesi moderne degli individui, ammessi per i loro diplomi rilasciati ad Edimburgo attestanti la loro qualità di Maitres Écossais (certamente erano degli emissari inviati dai giacobiti) dicevano che la Massoneria importata da Londra doveva essere modellata su quella di Scozia che essi attestavano - questo con ragione - essere più antica e meglio organizzata (15). Il 28 apr. 1738 papa Clemente XIl con 1a Bolla « In eminenti ...» scomunicava la Massoneria e la Loggia giacobita di Roma, fondata nel 1735 (16), aveva già sospesi i lavori; i partigiani degli Stuardi, sostenuti dai gesuiti ed ispiratori della Bolla predetta, cambiarono nello stesso tempo tattica di fronte al diffondersi straordinario della Muratoria inglese. I Maestri Scozzesi inviati nelle logge moderne a portar zizzania, seccarono tanto il prossimo che l'11 dicembre 1743 le 16 Logge parigine moderne costituitesi in Grande Loge provinciale anglaise de France, elessero G. M. perpetuo il conte di Clermont (il 9 dicembre era morto il duca d'Antin) ed approvarono le Ordonnances générales al cui art. 20 i Maestri « scozzesi» son messi sul piede dell'eguaglianza con gli altri FFr. Appr. e Comp., e non si riconosce loro alcuno dei privilegi che essi affermavano di aver diritto (17).

Ma il lavoro dei giacobiti, che approfittando della vanità altrui e spacciando frottole legavano i Lib. Mur. moderni conferendo gradi copiati o calcati su quelli di Società segrete medioevali o della Muratoria operativa(18), riesce direttamente o no, a far togliere il 4 luglio 1755 l'aggettivo inglese alla G. L., la quale si proclama Grande Loge de France, e a dar privilegi, con l'art. 11, a quei Maitres Écossais la cui attività anche all'estero, produrrà più tardi la «Stretta Osservanza» organizzazione pseudo templare.

 

 
Dopo il 1750 mentre ogni Maestro L. M. si credeva in diritto di fondare riti nuovi: ermetici, magici, politici, rosacruciani, filosofici, (il far niente dei nobili favoriva la creazione di tutti i sistemi più inverosimili che si diffusero in tutta Europa, Italia compresa. inverosimili) e mentre l'elisir di lunga vita, la pietra filosofale e la giovinezza eterna per le dame, erano offerte da moltissime Logge, in Inghilterra i giacobiti con la Grand Lodge of All England detta di «York» (con sede a Londra e risvegliata nel 1751) lottavano contro la rivale prendendo a pretesto l'anzianità e chiamandola composta di Antient Masons.

La «Stretta Osservanza» [allo stato di incubazione già nel 1743 col rito della Vieille Bru o degli Scozzesi fedeli con 9 gradi (19), nel 1740 col Chapilre de Clermont a 7 gradi secondo Yarker; nel Collegio di Valois, circa 1751-55, i gradi erano 9], comparve nel 1750, circa, in Germania. Ne era propagatore il barone Carlo Gotthelf von Hund il quale visitando le LL. di origine inglese, affermava di essere stato ammesso a Parigi nel 1743, nell'Ordre du Temple dal «cavaliere dal pennacchio rosso» (il capo dell'ordine ossia il figlio maggiore, di Giacomo Stuart) in presenza del conte di Kilmarnock e di lord Clifford primi dell'ordine. Non volle tuttavia, finché visse e a cagione di un giuramento prestato, rivelare l'identità del cavaliere mascherato e dal pennacchio rosso, per quanto aggiungesse che dopo la cerimonia fu presentato, nella sua qualità di membro distinto nell'ordine, a Carlo Edoardo Stuart figlio del pretendente.

Il rito neo-templare era fondato sulla seguente leggenda: All'epoca della soppressione dell'O. d. T. e del supplizio del suo ultimo G. M. Jacques de Molay (1312), il preteso successore di quest'ultimo, Pierre d'Aumont, accompagnato da sette cavalieri, si rifugiò in Scozia, dove essi conservarono la scienza occulta e la continuazione regolare dell'Ordine. Poi, per varie ragioni, questi cavalieri si sarebbero uniti con le gilde di muratori di quel regno ed avrebbero dato la luce alla Società dei liberi muratori (speculativi-operativi).

La favola fu creduta e «per vent'anni, con entusiasmo principi e nobili ricevevano il nuovo ordine cavalleresco. Su tutto il continente europeo la pura ed antica massoneria [inglese] era quasi scomparsa e, nel 1774, non vi erano meno di dodici principi regnanti che, legati da voti di obbedienza passiva [sistema gesuitico] a dei superiori Incogniti, erano membri attivi della Stretta Osservanza».
Il giuramento d'obbedienza a questi capi misteriosi [Superiores Incognili, giacobiti e gesuiti forse] era la prima caratteristica dell'ordine e, prestando questo giuramento, il nuovo iniziato riceveva la promessa che questi Superiori gli avrebbero comunicato la Scienza Occulta [il Gran Segreto: le pretese di Giacomo e Carlo Eduardo Stuart] che, noi lo sappiamo bene, non é mai stata in possesso dell'ordine storico del Tempio. Alla morte di von Hund (1776), vi fu un periodo di confusione e si frugò nelle sue carte per cercare di scoprire la personalità del vero capo dell'ordine, ma non si seppe altro che questo: von Hund credeva evidentemente che questo capo fosse il principe Carlo Eduardo Stuart (20).

Costui interpellato, vedendo scoperte le batterie, non solo smentì di essere il G. M. della S. O. ma anche di essere Libero Muratore ! ... Il duca Ferdinando di Brunswick allora, nominato nel 1772 al convento di Kohlo G. M. di tutte le LL. scozzesi col titolo di Magnus Snperior Ordinis per Germaniam inferiorem, d'accordo con gli altri capi tedeschi, pensò di trarne vantaggio e convocò per il 1782 un Convento a Wilhelmsbad dove fu deciso che i Liberi Muratori non erano i successori dei Templari e che l'Ordine non aveva Superiori Incogniti. Dice il principe Carlo di Hesse che vi fece «la conoscenza di molte persone assai interessanti, e che possedevano molta scienza».

Parteciparono in fatti molti capi di riti diversi. Il conte di Bernez, Sebastiano Giraud, Dott. in medicina e filosofia, rappresentante il Gran Priorato d'Italia (21) e Gian Giacomo Gamba, Conte di Perugia (Eques a Crure argenteo), membro della G. L. Prov. La Mistèrieuse di Torino e Visitator Generalis, del detto Gran Priorato, presero parte alle lunghe discussioni, le quali portarono un grande miglioramento nell'ordine, in cui «una tendenza religiosa prese il posto degli scopi precedenti» (22).
IV. - 11 conte Alessandro di Cagliostro.
Mitau (fine febbraiodine maggio 1779).
E ritorniamo a Giuseppe Balsamo.
Cagliostro arrivò a Mitau alla fine di febbraio passando per Künigsberg (25 febbr. 177q) dove fu preso o supposto emissario dei Gesuiti, forse a cagione delle mene di costoro nelle LL. mass. (da cui, smascherati, furono espulsi) e dalle chiacchiere messe in giro dai nemici dei Rosacruciani.
A Mitau non è pin l' indovinatore dei numeri del lotto (per mezzo di calcolo matematico) ma un uomo che, con un gran contorno di accessori, faceva delle esperienze che oggi si ripetono in ogni Loggia di Liberi Muratori Iniziati ed in ogni gabinetto di psicologia sperimentale. A Mitau i Liberi Muratori lavoravano unitamente a delle signore, trascurando la parte sociale, e ingolfandosi in ricerehe ermetiche e nella magia cerimoniale; gli aderenti credevano tutto e si lasciavano guidare da gente pretensiosa, piena d'orgoglio e di ignoranza.
Cagliostro, intelligente e svelto, e che aveva pe

 

 


 

1. Ritual of Operative Free Masonry. Ann Arbor, Mich. (S. U. A.) 1911.

2. Per tutto quanto riguarda la Massoneria Operativa le nostre fonti sono gli articoli comparsi sul Co-Mason, di Londra (dal 1909); il bellissimo opuscolo del Fr. Clement Stretton, ingeniere e VII° grado della Mass. Oper., The tectonic Art, Melton Mowray 1909; The Arcane Schoots di John Yarker, 33°, 90°, 97°, VII° (Guild) Belfast, 1909; pure di Yarker Origine degli Alti Gradi con note copiose di Filalete M. M., in Rivista Massonica (Roma) 1912, p. 433-43. - La Venerabile Società dei Liberi Muratori (operativa) si divide in due parti: Muratoria sulla Squadra o Azzurra e Moratoria sull'Arco o Rossa ognuna con 7 gradi che hanno per titolo: Mur. sulla Squadra (lavoro rettilineo): 1° Apprendista Inscritto. 2° Campagno dell'Arte. 3° Super-Compagno o Marcatore. 4° Super-Compagno Erector. 5° Soprintendente dei Lavori (15 solamente). 6° Maestro Promosso (6 solamente). 7° Maestro Muratore (3 per ogni Loggia). Muratoria sull'Arco (lavoro delle colonne, archi ecc.); I° Apprendista dell'Arco. 2° Compagno. 3° Arcus Signator. 4° Arcus Erector. 5° Soprintendente dei Lavori dell'Arco (15). 6° Arch-i-tectus Promosso (6). 7° Maestro Arch-i-tectus (3).

3. Vedi Hiram (Paris) 1908, mars. p. 2, e Carr. Rd, of Opel). Free Masonry, p. [25].

4. L'Irregolarité du G:.0:. de France. Paris, 1909, 18.

5. Cfr. Hiram (Paris) 1908, dec. p. 2-3; Arcane Schoots; articoli nel Co-Mason, 1910.

6. Teder, o. c., p. 9.

7. Yarker, Arc. Schools, p. 295.

8. The Constitutions of the free-masons. Containing the history, charges, regulations, etc. of the most ancient and right worshipful Fraternity. For the use of the Lodges. London printed by W. Hunter, for J. Senex, and J. Hooke, 1723-4, PP. 91.

9. Porta lo stesso titolo dell'ediz. 1723; fu tradotta in francese nel 1736 (La Haye, v. Zanten, 4 pp. 95).

10. 1723: « Il Massone è tenuto, per la sua stessa qualità, ad osservare la Legge morale, e, se intende bene l'Arte, non sarà mai né un ateo stupido, né un libertino irreligioso. Benché, nei tempi antichi, i [Liberi] Muratori siano stati, in ogni paese, sottomessi all'obbligo di appartenere alla religione dello Stato, o della nazione, qualunque essa fosse, si pensa generalmente che é più conveniente lasciare ad ognuno le proprie opinioni particolari e di non imporre che la religione nella quale tutti gli uomini sono d'accordo: essa consiste nell'esser buoni, leali, persone d'onore e probe, qualunque siano d'altra parte le denominazioni o le credenze con le quali si distinguono. Di modo che la Massoneria diviene il Centro d'Unione ed il mezzo per stabilire un'amicizia sincera tra persone che, altrimenti, resterebbero estranee le une alle altre».
1738: « Un Massone è tenuto, per la sua stessa qualità ad obbedire alla legge morale come un vero Noachita, e se intende bene l'Arte [etc. ut supra] ... Essi [i Liberi Muratori] possono essere distinti gli uni dagli altri, ma essi si accordano tutti sui tre grandi principi di Noé, ciò che è sufficiente per cimentare l'unione delle Logge. Di modo che la Massoneria diviene il Centro d'Unione ed il mezzo per stabilire ...» A delucidare «un vero Noachita» basterà consultare la Bibbia: vi si vede che Noè, in mezzo all'idolatria e ad una razza di empi, conservò il vero nome e il vero culto di Dio.

11. Questa versione fu scritta dall'astronomo Gerolamo Lalande nella Encyclopédie d'Yverdon, 1773, quando Clemente XIV aboliva i Gesuiti ed a Parigi sorgeva il Grand Orient de France, mentre che il papa citato, trattando Carlo-Edoardo Stuart come un avventuriero, rifiutava di vederlo, ricevendo però il duca di Cumberland, Libero Mur., soprannominato « macellaio dei cattolici scozzesi». - Le scomuniche papali contro la Massoneria furono sempre pronunziate quando necessità politiche lo esigevano.

12. O. c., p. 32-33.

13. La prova si trova nell'ordinanza del Fleury: Sentence qui &fend toute sorte d'associations, et notamment celte des freys-maçons etc. [Paris] Du samedis 14 sept. 1737. - 4°, 4 pp. Wolfstieg, o. c., n. 20472 (2° vol.).

14. Les voyages de Cyrus, avec un discours sur la mythologie et une lettre de M. Fréret sur la chronologie de cet ouvrage [par Mich. Andr. Ramsay] Paris, Quillau, 1727; Luxembourg 1728; entrambe le ediz. in 2 tomi. Wolfstieg, o. c. n. 41478. Traduz. ital. di Zannino Marsecco. Venezia, Sebastiano Coleti, 1729; altra traduzione, in 4 voll. con testo inglese a fronte, Padova 1781. - Una traduzione italiana del Séthos fu pubblicata a Milano in 2 voll. da Vincenzo Ferrario nel 1820.

15. Infatti in Scozia non avvenne lo stesso episodio del D.r Anderson e Soci. Quando nel 1736 si costituì ad Edimburgo la Grand Loge of Schottland, le officine che la componevano avevano registri che datavano sin dal sec. XVIl, e parecchie erano operative.

16. I suoi registri si conservano a Londra; quando fu chiusa definitivamente essa aveva per Maestro il conte di Winton (1737). Cfr. Gould, o. c. p. 412.

17. Quest'articolo è riportato dal Q. Wirth, Le Livre de l'Apprenti, Paris, 1908, p. 45.

18. Cfr. Yarker, L'Origine degli Alti Gradi; in Rivista Massonica (Roma) 1912, p. 422.

19. I gradi di questo sistema erano: Loggia o I. Capitolo: Appr. 2° Comp. 3° Maestro; dal 4° al 7° (II Capitolo) gradi col titolo di Eletti; III Capitolo: 8° Écossais, 9° Menatzchim. Cfr. Ragon, Orthodoxie Maçonique., Paris, 1853. p. 123; Yarker, Arc. Sch. p. 476.

20. R. F. Gould, Histoire abregée de la Bruxelles (1911) P. 337. Il Regime della «Stretta Osservanza» non ammetteva nelle sue LL. e capitoli se non i cristiani, cattolici e protestanti, ed escludeva - come ancor oggi delle GG. LL. tedesche - gli israeliti, i mussulmani, i buddisti, ecc.

21. Reinhold Taute, Der Witheltnsbader Konvent und der Zusammerbruch der Strikten Observanz. Berlin, Wunder, (1911) fornisce tutti i dettagli.

22. R. Taillandier, Un prince atlemaud du XVIII° siecle d'aprés ses Mémoires inédites, in Revue des deux Mondes, 1866, février, n. 15, p. 916-17.

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