Non è semplice rispondere a chi ti domanda: "Cosa è la Massoneria"

Noi vogliamo farlo con questa lettera aperta di un anonimo Fratello pubblicata sul n.4 di Hiram nell'Agosto del 1984, e indirizzata ad un profano che chiedeva lumi sulla Istituzione.

L'elaborato costituisce un opera della maestria dell'anonimo Fratello. Il suo contenuto non riflette necessariamente la posizione della Loggia o del GOI. Ogni diritto è riconosciuto. 

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Lettera aperta ad un profano

 

Carissimo amico

Devo confessare che la tua domanda "Che cosa è la Massoneria?" mi ha messo veramente in imbarazzo. E mi spiego.

Se a venti persone tu chiedessi che cosa è una mela, un pallone, od una qualunque altra cosa che tu vedi o tocchi nella vita di tutti i giorni, tutte  risponderebbero più o meno la stessa cosa, ma, se a venti massoni ponessi la stessa domanda che hai fatta a me, avresti venti risposte, che a te profano, sembrerebbero in contrasto fra loro, mentre, per un massone in contrasto non sono affatto perché, ognuno di loro ti avrà spiegato la Massoneria che lui stesso ha trovata.

Da qui il mio imbarazzo per rispondere alla tua domanda.

Imbarazzo nato non dal non sapere spiegare che cosa è la Massoneria, bensì dal come aiutarti a comprenderlo. Sì ho detto bene "aiutarti a comprenderlo". Ma non corriamo troppo.

Molte volte ho cercato di rispondere a questa domanda - perché non è la prima volta che mi viene posta - ma, ogni volta, avevo l'impressione di parlare a vuoto, al punto che avrei voluto risponderti subito: "se vuoi sapere che cos'è la Massoneria, devi praticarla". Ma, mi è parsa una risposta, per quanto vera, troppo semplice e lapidaria, così ho deciso di rispondere, e rispondere in un modo totalmente diverso dal solito, e cioè, vedere con te innanzitutto che cosa non è la Massoneria. Forse in questo modo, io potrò aiutarti e tu potrai comprendere.

Lo spero molto.

Alcuni entrano in Massoneria pensando di poter trovare aiuto ed appoggi e giungere così ad una posizione, nel mondo profano, che gli permetta di vivere agiatamente, se non addirittura per ottenere un posto di potere.

E questa non è Massoneria.

Altri si avvicinano ad essa convinti di trovare la ricetta che gli permetta di superare lo stato di depressione psichica in cui si trovano in quel momento, convinti che la Massoneria possa essere il vero toccasana.

E questa non è Massoneria.

Altri ancora, entrando in Massoneria credono di trovare appoggi per fare carriera in politica.

E questa non è Massoneria.

Vi sono poi quelli che, sentendo parlare di Scuola iniziatica, pensano che possono entrarvi a fare parte per sfoggiare la loro erudizione e, nello stesso tempo, trarre piacere dall'ascoltarsi parlare.

E questa non è Massoneria.

Il termine scuola non ti tragga in inganno; esso non ha lo stesso significato che può avere nel mondo profano perché, mentre nelle scuole normali ti insegnano l'alfabeto, la matematica, ecc., nelle scuole iniziatiche compito dei Maestri non è quello di insegnarti, bensì quello di aiutarti a comprendere; ti consiglieranno, ti forniranno tutti gli utensili atti a poter giungere alla meta, ti saranno vicini nel momenti difficili e di crisi - che certamente non mancheranno - ma, mai e poi mai, un vero Maestro ti dirà "fai questo per giungere a questo".

Anzi, egli farà in modo non solo di non dare una risposta alle tue domande, ma a volte cercherà di creare in te dei dubbi; dubbi che ti obbligheranno a cercare altre risposte oltre quella prima che ti sei data. Ricerca questa che ti porterà all'accettazione di una disciplina, la quale ti metterà in condizione di poter comprendere (cioè prendere in te) il vero significato della parola vivere.

Come noterai, in definitiva, sto dicendo quello che ho detto all'inizio, e cioè: "Se vuoi sapere che cosa è la Massoneria, devi praticarla" con l'aggiunta però che, se decidi questo, devi essere anche preparato ad attenderti un duro lavoro, perché altrimenti rimarresti sempre fermo al punto di partenza. Lavoro di ricerca interiore che ti permetterà di conoscere te stesso. Ma per giungere a questo occorre volontà e, soprattutto, desiderio di conoscenza che è quello che ti aiuta a superare qualunque ostacolo, ed a dimenticare la nozione del tempo. Si, hai letto bene, perché a questa scuola non vi sono tappe fisse cioè non puoi programmare in quanto tempo è possibile raggiungere la conoscenza, perché non siamo fatti tutti alla stessa maniera. Sappi che per giungere alla vetta c'è chi prende la carrabile, chi la mulattiera, e chi sceglie il 6° grado, ma questo non è importante, l'importante è cercare di giungere in cima.

Lavoro di ricerca che, prima di portarti alla conoscenza, deve farti giungere alla scoperta di ritmo, di armonia e di equilibrio, che, ponendoti in unione con l'universo, ti porterà pure nella condizione di comprendere. Avrai notato che uso spesso e volentieri il verbo comprendere e non capire.

Per me, capire riguarda qualcosa che è nella mente e che può portarti - una volta imparato a memoria - a ripetere come un pappagallo, mentre comprendere è qualcosa che scopri dentro di te, una cosa tua che, quando cerchi di offrirla ad un altro, senti come se lo stomaco ti si svuotasse.

Mi accorgo che in me si sono aperte le cateratte perciò desidero fermarmi in tempo perché rischio di ditti troppo e creare in te soltanto della confusione. Termino ora esprimendoti il mio pensiero sulla differenza tra scuola "profana" e scuola iniziatica.

Mentre la prima ti insegna ad avere (una licenza, una laurea, ecc.) la seconda ti aiuta ad essere.

Un cordiale saluto

 

 

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