Il Rito Emulation, risultato dell'esperienza rituale di molteplici fonti, rappresenta la "pacificazione" fra l'antica e la nuova Massoneria e appartiene a tutti quei Fratelli che lo adoperano come uno strumento di regolarità iniziatica e spirituale...

Così introduceva questa sua Tavola il carissimo F:. Eduardo Allodi pubblicata su Massoneria Oggi anno IV n.5 Settembre - Ottobre 1997.

La tavola è opera d'ingegno del Fratello ed il suo contenuto non riflette di necessità la posizione della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto gli è riconosciuto.

 

© Eduardo Allodi

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Il Rito Emulation (*)., risultato dell'esperienza rituale di molteplici fonti, rappresenta la "pacificazione" fra l'antica e la nuova Massoneria e appartiene a tutti quei Fratelli che lo adoperano come uno strumento di regolarità iniziatica e spirituale

  

Joseph De Maistre, uno dei massoni più notevoli fra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, affermava: "Tutto rivela che la Libera Muratoria volgare sia un ramo staccato e forse corrotto di un tronco antico e rispettabile" (1).

Alla fine del XVII secolo si trovavano a Londra molte Logge dove predominava l'elemento operativo, ed altre in cui dominava l'elemento speculativo. Ognuna di queste, comunque, era posta sullo stesso piano, come dimostra la più antica denominazione "Free and Accepted Mason". Nel 1717 quattro di queste Logge giudicarono opportuno eleggere un Gran Maestro (2) nella persona di Antony Sayer, gentiluomo, creando una Gran Loggia permanente, innovazione che ai suoi tempi sembrò illecita e che non rientrava nella tradizione massonica. Tre di queste Logge erano formate da una maggioranza operativa, l'ultima, a cui appartenevano Desaguliers, Payne e Anderson era formata per lo più da speculativi e prese rapidamente la direzione della nuova confraternita. Pur considerando la coeva esistenza "da tempi immemorabili" delle Logge di Scozia e d'Irlanda, dove la trasformazione moderna della Massoneria seguì una parallela e personale evoluzione, dalla Loggia di Anderson, la "Groose and Gridiron", sono derivate, direttamente o indirettamente, tutte le Logge del Globo. Il tema della deviazione di cui parlava De Maistre e che René Guénon riprese affermando: "Si ha troppo presente sovente il torto di pensare soltanto alla Massoneria moderna, senza riflettere sul fatto che quest'ultima è semplicemente il prodotto di una deviazione" (3).

In che cosa consiste questa deviazione, reale o presunta che sia? Secondo il De Maistre nell'abbandono della matrice cristiano-cattolica dell'antica Massoneria operativa.

Il De Maistre, che, come tutti sanno, fu uno degli ideologi della Restaurazione europea, vedeva nella visione tollerante e cosmopolita della Massoneria un potente strumento di riunificazione delle varie sette cristiane. La sua tesi era che la divisione del cristianesimo, e la conseguente caduta di autorità del Papa, avevano prodotto da una parte il dispotismo dei regnanti, meno legati all'etica cattolica che all'egoismo privato, e dall'altra la reazione rivoluzionaria dei popoli. La proposta del De Maistre, di una federazione teocratica dei regnanti attorno al Papa, di cui la Massoneria doveva farsi tramite, non teneva conto dell'ormai irreversibile trasformazione della Massoneria stessa, sempre più lontana dall'adeguazione exoterica ad una religione qualsiasi, e del suo connotarsi come spiritualità exoterica rispetto ad un suo specifico esoterismo. La visione tradizionale, infatti, comportava un'adesione ad un dato contesto religioso locale come base o supporto di un esoterismo che, pur trascendendo qualsiasi inferiore connotato religioso, necessitava di un inquadramento etico-sociale, una forma esteriore racchiudente l'essenza interiore.

Il momento storico dell'attuale evoluzione-involuzione è caratterizzato da una crisi profonda di ogni componente materiale, psichica, morale, spirituale dell'umanità nell'attesa di un rinnovamento che forse ci porterà a riiniziare un cammino antico eppur nuovo nelle sue forme.

La Massoneria nel suo attuale ripollulare da un antico tronco ha caratteri effettivamente nuovi, che pur devianti dalla tradizione dell'evo più antico ne rappresentano tuttavia lo stesso volto. Le sue caratteristiche di cultualità senza dogmi, di religiosità senza intermediari, di ritualità sacramentale senza adorazioni né venerazioni, ne fanno un unicum che non abbisogna di alcun contesto exoterico esterno.

René Guénon ci presenta un'altra deviazione, cioè l'allontanarsi dalla intima connessione fra il mestiere e la forma spirituale che gli è propria. L'attuale predominio degli speculativi in Massoneria non inficia comunque la presenza anche congrua di una minoranza di operativi che assicurano, sul piano storico, la permanenza di una specifica forma-essenza. Ma ogni massone partecipa, con piena coscienza, alla costruzione universale di un tempio simbolico, in cui l'opera della mente e dello spirito sostituisce quella materiale.

Questo processo di rinnovamento ciclico nella tradizione ha avuto il suo momento cruciale nella creazione del Rito Emulation che rappresenta la pacificazione fra l' antica e la nuova Massoneria, il nuovo patto fra operativi e speculativi.

Robert Ambelain, uno dei maggiori storici della Massoneria, sostiene che: "A forza di distribuire dei certificati di regolarità o di rifiutarli la Gran Loggia Unita d'Inghilterra, derivata dalla Gran Loggia di Londra e di Westminster, che era inizialmente la Gran Loggia di Londra, ha finito di far credere che solo lei sia regolare" (4).

Le ricerche dei Fratelli Clementi Edwin Stretton e Thomas Carr provarono che James Anderson, che era Cappellano di Loggia, nel 1714 iniziò delle conversazioni sulla Massoneria con alcuni gentiluomini (rifiutando l'accesso ai massoni operativi) ed alla fine di quell'anno, forse a S. Giovanni d'inverno, cominciò ad iniziare alcuni di questi e cioè: "Georges Payne, Gran Maestro della nuova Gran Loggia di Londra nel 1720; Jean Théophile Desaguliers, pastore protestante di origine francese; Antony Sayer assistente dell'architetto Christopher Wren; il Duca di Montagu che succederà a Payne come Gran Maestro; Johnson, un medico che pretendeva degli onorari per l'esame fisico dei profani; Entick, gentiluomo; Stuart, un avvocato".

È da notarsi che i Cappellani nella Massoneria operativa officiavano, su richiesta, su questioni puramente religiose e non appartenevano alle Logge se non esternamente. Ad essi non si richiedeva che una promessa di discrezione e non c'erano motivi di comunicar loro i segreti del mestiere e le parole di passo. Solo più tardi si crearono le cosiddette Logge di Jakin in cui si istruivano i Cappellani, che comunque non potevano superare il 2° grado. Non essendo Anderson Maestro di Loggia, non poteva quindi trasmettere l'iniziazione massonica e fondare una Loggia.

Le attività ambigue di Anderson attirarono l'attenzione degli operativi. Nel settembre del 1715 alcuni di essi si recarono presso Anderson, richiedendogli la parola di passo che avrebbe permesso loro di frequentare i lavori della sua Loggia alla Taverna dell'Oca e dello Spiedo, ma Anderson la rifiutò. Il rifiuto allertò la comunità operativa di Londra, che interdisse la Loggia illegittima. Anderson e gli altri sette irregolari ricostituirono immediatamente una nuova Loggia, la "Lodge of Antiquity", che fondò altre Logge, tutte irregolari come la prima. Sir Christopher Wren, il grande architetto inglese, autore della cattedrale di S. Paolo, che nel 1716 era Gran Maestro annuale dell'Antichissima ed Onorabile Confraternita dei Liberi Muratori, si rifiutò di riconoscere la Lodge of Antiquity e la sua discendenza, che decise allora di costituire un'altra Gran Loggia eleggendo un altro Gran Maestro.

Oltre alle gravissime irregolarità iniziatiche, si addebitarono ad Anderson le seguenti alterazioni della Massoneria primitiva:

 

- di aver ridotto a due (Apprendista e Maestro) gli antichi gradi operativi, che erano sette;

- di aver iniziato un Apprendista senza il noviziato di sette anni, od al minimo cinque, passandolo al grado di Compagno un mese dopo;

- di aver soppresso due dei tre Maestri che dirigevano la Loggia, contentandosi per la carica di Sorvegliante di semplici Compagni;

- di aver cambiato l'orientazione della Loggia, mettendo il Venerabile all'Oriente, mentre la tradizione operativa lo metteva all'Occidente;

- di avere (ma solo nel 1730) introdotto il grado di Maestro Massone con il rituale della morte di Hiram, che gli operativi non conoscevano affatto e che sembrava loro un rituale necromantico;

- di aver introdotto il grado di Ex-Venerabile, di cui non si vedeva l'utilità, facendo inoltre ombra all'autorità del Secondo Maestro, ossia il Primo Sorvegliante.

 

Clement Stretton, nella sua opera, afferma che questi avvenimenti furono registrati nella Guild Minute Book of Lodge Saint Paul, conservati negli scantinati della loro sede sociale. Questi archivi erano accessibili ai soli detentori del VII° grado della Massoneria Operativa, al quale era stato elevato il 2 ottobre 1908 in qualità di "Terzo Maestro Massone della divisione di York". La notizia fu attestata anche da J. M. Hamill, Bibliotecario aggiunto della Gran Loggia Unita d'Inghilterra. Le prime rivelazioni di Stretton, poi continuate da Thomas Carr, furono pubblicate sui Quaderni della Gran Loggia di Ricerca n.° 2429, appartenenti alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra. Negli Statuti Andersoniani del 1723 (art. IV°) si evince chiaramente che la dizione Maestro di Loggia indicava una funzione amministrativa superiore, ma non un grado massonico trasmesso ritualmente.

Gli studi di Goblet d'Alviella (5) dimostrano come la Gran Loggia di Londra ritenesse il grado di Compagno come l'ultimo della Libera Muratoria, in quanto non conosceva il rituale di 3° grado Questo grado non fu introdotto che più tardi, non per iniziativa autonoma della Gran Loggia di Londra, ma di alcune singole Logge. L'evoluzione si compì lentamente e solo nel 1738 la Gran Loggia di Londra accettò e sanzionò ufficialmente questa introduzione.

Le recriminazioni degli operativi e la lenta infiltrazione di alcuni di loro produssero tuttavia dei cambiamenti. Alla fine del 1733 cominciarono ad apparire sul "Bill of the Lodges" delle Logge di Maestri Liberi Muratori, composte da Maestri che si riunivano per conferire ai Compagni il 3° grado della Libera Muratoria (6).

Nel 1738 la Gran Loggia stabilì ufficialmente la gerarchia dei tre gradi. Non sappiamo quale fosse il rituale di conferimento del terzo grado della Gran Loggia di Londra, né se fosse stato inserito il mito Hiramitico, come risulterebbe da alcune testimonianze. Samuel Prichard, un massone che non vedeva di buon occhio i nuovi rituali, si scagliò contro le innovazioni della Gran Loggia di Londra dichiarando:"I miei Fratelli colpevoli hanno sviluppato la superstizione e le fantasticherie inutili nelle Logge per le loro pratiche e le loro recenti affabulazioni. Dei rapporti allarmanti, delle storie di spiriti malvagi, delle stregonerie, degli incantesimi, delle spade sguainate e delle camere oscure hanno prodotto il terrore.

Ho deciso di non mettere più piede in una Loggia, a meno che il Gran Maestro non metta termine a questi processi con una pronta e perentoria ingiunzione a tutta la Fraternità" (7).

Per quanto riguarda l'inserimento del mito Hiramitico lo stesso Prichard, in un'altra lettera, ci offre delle preziose informazioni: "Raccontano delle strane e vane storie a proposito di un albero che sarebbe sortito dalla tomba di Hiram, con delle foglie meravigliose ed un frutto di mostruosa qualità, per quanto nel contempo essi non sappiano né quando né dove morì, e non ne sappiano più nulla sulla sua tomba che su quella di Pompeo" (8).

 

Per la leggenda di Hiram Abif consultare la sezione dedicata.

Hiram Abif

 

 

Il Gould, uno dei maggiori storici della Massoneria, nega ugualmente la presenza del mito Hiramitico nella Massoneria inglese del XVII secolo: "Se Hiram Abif avesse figurato, in quel periodo, nelle cerimonie o nelle tradizioni del mestiere, le Costituzioni manoscritte dell'epoca non conserverebbero, come fanno, un silenzio uniforme ed ininterrotto sull'esistenza reale o leggendaria di un personaggio così eminente nella storia e nella leggenda posteriore dell'Ordine" (9).

L'antica Massoneria inglese, di origine e mentalità non solo cristiana, ma soprattutto cattolica, per quanto usasse la tradizione biblica per analogizzare i propri rituali e sapesse quindi sia di Hiram che di Hiram Abif, non ne conosceva il mito di resurrezione, attribuito fra l'altro solo al Cristo. Lo scandalo era manifesto sia fra i cattolici che fra i protestanti, che fra l'altro erano ben attaccati alla loro secolare "querelle" e che la tolleranza religiosa Andersoniana superava di gran lunga quella tradizionale.

L'analisi della genesi (e delle sue fonti) della ritualità moderna esula dagli stretti limiti di questa ricerca. Ci basti affermare che le novità rituali lentamente introdotte nei circa trenta anni che intercorrono fra il 1717 ed il 1750 furono una creazione spontanea di alcune Logge e non, come si può comunemente credere, una creazione ex-novo imposta dalla Gran Loggia di Londra, anche se questa "spontaneità" sembra piuttosto guidata e finalizzata. La Gran Loggia subì l'innesto di un esoterismo che complicava notevolmente quello primitivo.

Le differenze erano tali che la Massoneria inglese era già, dalle sue origini, divisa su due fronti: uno che aderiva alla Gran Loggia di Londra ed un altro aderente alle altre varie Massonerie dell'epoca, che decise di formare, il 17 giugno 1731, un Comitato di riorganizzazione amministrativa unitaria che inizialmente si denominò "La Molto Onorevole Società degli Antichi ed Accettati Muratori", fino a che Robert Turner fu eletto Gran Maestro e creò una nuova Gran Loggia, la "Gran Loggia degli Antichi ed Accettati Muratori delle Antiche Istituzioni", detta poi semplicemente degli "Antichi" , mentre quella Andersoniana della Gran Loggia di Londra si denominò dei "Moderni".

La rivalità fra le due Gran Logge, o meglio, delle due anime massoniche, durò decenni, nonostante i numerosi tentativi di pacificazione, fino a che il Duca di Kent, padre della Regina Vittoria, ottenne la Gran Maestranza degli "Antichi" e il Duca di Sussex, suo fratello, quella dei "Moderni".

I due rappresentanti delle Gran Logge, nel corso della Grande Assemblea dei Liberi Muratori per l'Unione della Massoneria inglese del 1813, ed esattamente il 25 novembre, firmarono un patto d'unificazione della nuova "Gran Loggia Unita d'Inghilterra", con alla sua testa il Duca di Sussex come Gran Maestro.

Fra gli articoli del patto d'unione ve ne era uno che imponeva "una perfetta unità" di rituali. In realtà rituali diversi venivano e verranno tollerati, ma l'unificazione sottintendeva mutuamente l'inserimento della nuova ritualità e del nuovo esoterismo nel corpo dell'antica Massoneria. Fu questo il compito della "Emulation Lodge of Improvement", che venne chiamata a verificare le fonti e proseguire la ricerca, come pure a mantenere rigidamente il rituale approvato.

Apparentemente le sue funzioni sono antitetiche, perché il risultato di ricerche più approfondite è nella pratica sempre innovativo, anche se lo scopo è l'ortodossia rituale od esoterica che sia.

La cattiva esperienza della divisione fraterna, pur tuttavia, portò alla considerazione che non esistendo, né in via teorica che pratica, un rituale perfetto ed originale, una ragionevole e saggia convenzione ne rappresentava la miglior sostituzione.

Nel Rituale Emulation si riconcilia l'antica Massoneria, con le sue connotazioni operative e deistiche, e quella moderna, teista e più marcatamente esoterica e misterica. La confluenza delle due correnti ne designa correttamente l'attuale regolarità e validità dell'Iniziazione massonica e della sua filiazione tradizionale, ambedue dubbie all'origine Andersoniana.

La tesi che la documentazione riportata ci con-ferma è quella dell'importanza del Rito Emulation, pilastro della regolarità nell'ambito della Massoneria Universale.

Le Grandi Logge estere hanno tutte, nel loro seno, il Rituale Emulation, a cui è riservata inoltre la funzione di installare i Maestri Venerabili di ogni Loggia e Rito.

Questa facoltà, di rigida applicazione, fa sì che nelle Grandi Logge estere non sia riconosciuta la qualifica di Venerabile a chi non è stato installato secondo il Rituale Emulation, in cui viene inoltre trasmessa la parola di passo di Maestro installato ed i relativi segni di riconoscimento. In Italia il Rito Emulation fu introdotto dopo che, durante la Gran Maestranza Salvini, la Massoneria italiana venne riconosciuta dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra.

L'annuario americano della Massoneria Universale riporta che circa venticinque Logge italiane - all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia - seguono il Rituale Emulation. A Firenze, in cui nel 1973 fu installata la prima Loggia Emulation, ve ne sono quattro. L'appassionata applicazione e ricerca rituale di tali Logge non è appoggiata purtroppo da una bibliografia in lingua italiana in grado di esplicare e commentare storia, rituali, finalità del Rito, la cui conoscenza da parte della grande maggioranza dei Fratelli è scarsa e quindi insufficiente ad apprezzarne la natura. L'apparente complessità, la concezione più arcaica e tradizionale, il permanere di elementi originari degli operativi, l'aderenza rigida al rituale primitivo ne formano il suo particolare fascino, la sua specifica aderenza all'esoterismo latomistico.

Per quanto si escluda qualsiasi allusione confessionale o religiosa, nello svolgimento del rituale le invocazioni al Grande Architetto ne dimostrano la sacralità deista, che in Massoneria non è una formalità di principio, ma ne rappresenta l'aspetto exoterico, necessario supporto di quello esoterico.

Questa caratteristica, spesso carente nelle Obbedienze italiane ed estere, ne forma l'intima essenza, unica possibilità forse, per l'uomo moderno, di esplicare sia un ruolo tradizionale, che l'era attuale molto poco concede, che un impegno civile e umanitario.

Il Rito Emulation, pur derivando, come si è dimostrato più sopra, dalla rinnovata e regolarizzata unità massonica in Inghilterra, è il risultato dell'esperienza rituale di molteplici fonti e dimostra proprio nella sua essenza esoterica che non esistono diritti di primogenitura in questo campo. Gli studi rituali dimostrano che in ogni tempo ed in ogni luogo l'umanità, anche senza reciproche e dirette influenze, ha analogizzato la sua volontà di ricollegamento con i piani spirituali con gli stessi principi, oltre che con le stesse forme. Un rituale non appartiene quindi né ad un luogo geografico né ad un tempo storico, perché ne supera gli aspetti materiali e contingenti. Il Rituale Emulation appartiene quindi alla tradizione ed a tutti quei Fratelli che ad esso si sentono legati come ad uno strumento di regolarità e di validità iniziatica e spirituale.

 

* Il Rituale Emulation un rituale particolare rappresentante la forma abbreviata della "Emulation Lodge of Improvement" di Londra, applicato ai Gradi Simbolici della Massoneria. La prima Loggia di Miglioramento era formata da soli Maestri, e si costituì nel 1823. Suo scopo era di insegnare il preciso Rituale approvato nel 1816 dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Principio base del sistema era che nessuno avesse il diritto di alterare o modificare, sia nel testo che nelle usanze, questo particolare Rituale. Questa particolare Loggia d’Istruzione cessò di esistere allorché venne raggiunta la piena unificazione dei Rituali in uso, affidando il compito di diffondere il R.E. alle singole Logge d’Istruzione. La più importante Loggia d’Istruzione inglese si riunisce attualmente ogni venerdì alla Freemason’s Hall di Londra, ed i Lavori sono condotti in Primo Grado per consentire l’accesso a tutti i Fratelli Massoni. Dal 1830 ha sostituito le originali istruzioni rituali-simboliche con la prova dei vari rituali, rappresentandone ogni porzione in modo superlativo, e mettendo in tale compito tanto impegno e rigore da diventare il punto di riferimento di tutti i Fratelli ritualisti del mondo. Il suo sistema, definito "Emulation Working", è universalmente considerato assai prossimo alle procedure più antiche della Massoneria speculativa. La ritualità Emulation è stata autorizzata dal Grande Oriente d’Italia nel 1972, per essere poi adottata da alcune Logge italiane in sostituzione del rituale ufficiale. Nel R.E. l’Oratore viene sostituito dal Fratello Cappellano (Chaplain) che ha il compito di leggere la preghiera invocatoria prima dell’apertura dei Lavori, che vengono poi dallo stesso conclusi con una preghiera di ringraziamento. Il R.E. nel Grado di Compagno dà una particolare descrizione della Geometria, che da sola chiarisce lo spirito che lo anima: "La Geometria, la prima e la più nobile delle scienze, è la base sulla quale si erge la sovrastruttura della Massoneria. Mediante la Geometria possiamo curiosamente seguire il corso della natura attraverso i suoi vari meandri, fino ai suoi più nascosti recessi. Mediante essa, possiamo scoprire la potenza, la saggezza e la bontà del Grande Geometra dell’Universo, e guardare con sorprendente diletto le belle proporzioni che connettono ed aggraziano questo vasto meccanismo".

1 - Memorie al Duca di Brunswick (1782).

2 - La Massoneria precedente in rare assemblee generali eleggeva tre Presidenti, chiamati Gran Maestri come i tre rettori delle Officine, che decadevano immediatamente alla chiusura dei lavori. L'elezione di un Gran Maestro fu dunque un'innovazione moderna.

3 - R. Guénon, Scritti sulla Massoneria, su "Rivista di Studi Tradizionali", n. 54-55, gennaio 1981.

4 - A. Robert, La Franc-Maçonnerie oublié, Laffont Evreux 1985.

5 - G. d'Alviella, Le origini del Grado di Maestro, Oggero Carmagnola 1989.

6 - Ancora il 17 agosto 1732 si aprì a Londra una Loggia francese all'insegna "del Duca di Lorena", solennemente installata dal Gran Maestro della Gran Loggia di Londra; il verbale della seduta ricorda "il Maestro, i Sorveglianti, i Compagni e gli Apprendisti della Loggia francese". Degli altri Maestri non si fa cenno. G. d'Alviella, op. cit., pag. 41.

7 - Lettera di Prichard al Plain Dealer e riprodotta nel testo The Grand Mystery of Free Masons Discovered, 1725.

8 - S. Prichard, op cit.

9 - R. Gould Freke, A concise story of Free Masonry.

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