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"Gaudeat pauper"

Codex Calixtinus 1139 - 1173

Nell’iconografia ermetica degli adepti della “grande opera” nel corso del medioevo e del Rinascimento, ed in seguito in quella dei liberi muratori, vi è un santo, oltre ai due San Giovanni, la cui immagine compare spesso ed il cui simbolismo è apparentato con quello dei due. Si tratta di San Giacomo.

Un tempo, la festa di San Giacomo si celebrava lo stesso giorno di quella di San Giovanni, il 27 dicembre [3]. Questo nome deriva dall'ebraico Jacob.
Esso è il patrono dei pellegrini e non dei semplici viaggiatori, i quali sono canonicamente posti sotto la salvaguardia di San Giuliano. Giacomo veglia unicamente sulle persone che compiono pellegrinaggi, tra i quali il più famoso era quello di San Giacomo di Compostella.
L'invocazione di San Giacomo nella libera muratoria è più rara odiernamente rispetto a quella di rispetto a quella di San Giovanni.
 

Essa è nondimeno antichissima. Una vecchia leggenda dei massoni operativi attribuisce la fondazione dell'ordine dei liberi muratori, perenni viaggiatori che si recavano ovunque li chiamasse la costruzione delle chiese, a San Giacomo Maggiore, sbarcato sulle rive della Gallia. Non si dovrebbe forse identificare con San Giacomo il Maestro Giacomo dei Compagnons du Devoir?


Quanto alla libera muratoria speculativa, nel XVIII secolo si trovano numerose logge istituite sotto il nome di San Giacomo. A Parigi, se ne contano non meno di undici: Saint-Jacques de la Bonne Intelligence (1760); Saint-Jacques des Amis (1766); Saint-Jacques des Parfaits Chevaliers de l'Orient (1771); Saint-Jacques de la Paix Immortelle (1779); Saint-Jacques de la Vraie Discrétion (1776); Saint-Jacques de l'Union Fraternelle (1785); Saint-Jacques des Amis Incorruptibles (1785); Saint-Jacques des Amis Intimes (1779); Saint-Jacques des Amis Réunis à Saint-Jean de Jérusalem (1779); Saint-Jacques-Saint-Pierre de la Bonne Union (1778).


L'attributo principale di San Giacomo è la famosa conchiglia detta di San Giacomo, o ancora mérelle di Compostella. Essa ha frequentemente svolto funzione di motivo principale per le acquasantiere. È sempre essa a designare simbolicamente l'acqua benedetta o acqua benevola degli alchimisti.
Il secondo attributo era il bordone, sorta di lungo bastone che culminava in alto con un ornamento a forma di pomo, al quale non si può fare a meno di paragonare il lungo bastone ferrato dei Figli di Maestro Giacomo, Compagnons du Devoir.


San Giacomo è parimenti raffigurato mentre tiene in mano una fodera, nella quale si riconosce un libro chiuso, libro simbolico con le pagine metalliche, il quale altro non è che il simbolo della materia prima della grande opera. Non è il caso di apparentarlo al libro di Giove che Mercurio, altro viaggiatore, portava in una «mantica», in un sacco?
L'affinità di San Giacomo con il Fuoco-Principio, il Fuoco della Conoscenza, è stabilita dalla parola del Cristo, che lo chiama, come suo fratello San Giovanni, Boanerg, figlio del Tuono (Marco, III, 17).


Quanto al celebre pellegrinaggio in onore di «Monsignor San Giacomo», questo era inteso in senso meramente simbolico dagli antichi alchimisti. Il Sentiero di San Giacomo, la Via Lattea, era già quello che gli dei greci prendevano per recarsi al palazzo di Zeus, quello che gli eroi, o semidei, seguivano per penetrare nell'Olimpo. Compostella, dal latino compos (che possiede) e stella (stella), è la città emblematica che indica il compimento dell'opera. Questo sentiero di San Giacomo è la strada stellata, accessibile agli eletti, ai mortali valorosi, laboriosi e perseveranti, quella della Luce, che conduce alla Conoscenza.