4 - Di alcune modalità rituali nel tempio

(cfr. anche Atti I Seminario cap. 5)

 

Ogni fase del Rituale presuppone negli Operatori il potere di "magnetizzare" i propri veicoli di coscienza, intesi questi come "mezzi" (l'apparato percettivo sensoriale, la sfera psichica, lo strumento mentale) attraverso i quali si viene in contatto col mondo esterno.

4. 1 Nell'attuazione del lavoro muratorio (cfr Atti I Seminario 4.1 e seguenti)

in cui necessita l'esaltazione degli stati fisico - animico - spirituale nei diversi livelli di operatività, la suddetta "magnetizzazione" é fondamentale e condizionante, tanto che il passaggio in ascesa nei singoli successivi livelli é in funzione di due fattori:

  • 4. 1. 1 Lo sviluppo effettivo del fratello

  • 4. 1.2  L'intensità della forza proiettiva degli operatori

 

4. 2 I lavori di loggia, in quanto compimento di un rito, consistono essenzialmente:

  • 4. 2.1  Nella scelta dell'ora e del luogo dell'operazione

  • 4. 2.2 Nell'impiego di diversi utensili, che si rendono indispensabili per la loro destinazione e che, nel compimento del rito, rivestono un carattere particolare

  • 4. 2.3 Nella disposizione del luogo dell'operazione e del materiale necessario (allestimento del Tempio, collocazione dei simboli ecc..)

  • 4. 2.4  Nei vestimenti dei fratelli

  • 4. 2.5 Nei diversi atti gestuali assunti dai fratelli

  • 4. 2.6 Nelle parole e suoni proferiti o modulati dai fratelli

  • 4. 2.7 Nella produzione di fenomeni fisici atti a modificare la composizione fisico-psichica dell'aria-ambiente per mezzo di profumi, vivificando così i centri energetici dei fratelli, rendendone uti­lizzabile l'energia sollecitata o consentendone la condensazione nell'Eggregorio muratorio.

4. 3 Entrata nel Tempio

  • 4.3.1   La rettangolazione del Tempio (cfr. Atti I Seminario 5. 4) qualifica un campo energetico con una qualità specifica di energia. I fratelli, effettuata la rettangolazione ed assunta la posizione del "faraone", si pongono in una attitudine ricettiva (non proiettiva). In tale situazione i fratelli si trovano nella migliore condizione per recepire il significato qualitativo del Quadro di Loggia, che viene tracciato dal Maestro delle Cerimonie. (' d R). Si determina così una convergenza energetica, che costituisce il denominatore comune indispensabile per il proficuo avvio dei lavori. Durante i lavori si tende a realizzare la capacità di proiettare l'idea-forza, assunta per l'operatività specifica della tornata e pertanto tutti gli "operatori" (in questo caso tanto i fratelli investiti di una funzione, od officianti, quanto gli altri nelle colonne) assumono una specifica funzione magica, diventando il tramite di una manifestazione energetica.

  • 4. 3.2  La rettangolazione del Tempio deve essere compiuta da tutti i fratelli.

  • 4. 3.3  Succede però che il più delle volte lo spazio non sia sufficiente per una ordinata esecuzione della marcia. Inoltre può accadere che le qualità, eventualmente momentanee, di alcuni fratelli (di loggia o visitatori), e/o il loro allineamento interiore, vengano accertate come non idonee alla particolare situazione rituale richiesta da parte del M. V. o dal I Esperto. In tali casi é opportuno che dapprima entrino nel Tempio i fratelli non officianti e successivamente questi ultimi.

    • 4. 3.3.1 Tutti i fratelli di Loggia, eccetto i sette fratelli "officianti", e tutti i fratelli visitatori entrano ordinatamente nel Tempio, preceduti dal Maestro delle Cerimonie. In testa gli Apprendisti, poi i Compagni, indi i Maestri. Gli Apprendisti compiono un giro, i Compagni due ed i Maestri tre, prendendo il posto che loro compete nelle colonne, restando in piedi non all'ordine.

  • 4. 3.3.2 Immediatamente dopo entrano nel Tempio, sempre al seguito del Maestro delle Cerimonie, e quindi senza soluzione di continuità nella marcia, nell'ordine: II Esperto, I Esperto, Grande Esperto (Terribile) II° S:., I° S:. , M:. V:. Questi fratelli, che costituiscono assieme col Maestro delle Cerimonie il gruppo degli officianti, compiono i rituali giri di rettangolazione, prendendo quindi il posto che loro compete.

L'ara deve rimanere al di fuori dell'area di concentrazione magnetica.

 

  • 4. 3.4 I fratelli che entrano per la prima volta nel Tempio a lavori aperti, compiuti i saluti di rito, devono compiere un giro in senso orario, prendendo poi posto nelle colonne.

  • 4. 3.5  I fratelli di Loggia prenderanno il posto che loro compete, mentre i visitatori quello che sarà loro indicato dal F:. Esperto, dopo che questi ha proceduto alla tegolatura fuori dal Tempio.

  • 4. 3.6 Durante il corso dei lavori i FF:. che dovessero coprire il T:. usciranno deambulando in senso antiorario e così al loro rientro.

 

4. 4 Assegnazione dei posti in Loggia

All'equinozio d'autunno si procede all'assegnazione dei posti nel Tempio, da osservare per tutto l'anno.

L'assegnazione dei posti è compito del I Esperto e del Maestro Venerabile.

 

4. 5    Collocazione, accensione e spegnimento dei candelabri

  • 4. 5.1 Prima dell'inizio dei lavori, i tre Candelabri dovranno essere collocati lungo l'asse Est-Ovest del Tempio. Un quarto Candelabro, denominato "Testimonio", è collocato alla testa della colonna del Sud; il Maestro delle Cerimonie provvederà ad accenderlo prima dell'ingresso rituale nel Tempio. Questo Candelabro resterà acceso per tutta la durata dei lavori.

  • 4. 5.2 Nel momento stabilito dal rituale, il Maestro delle Cerimonie accende una candelina (o coda di topo) alla fiamma del "Testimonio" e, dopo aver spostato verso la colonna del Sud il Candelabro centrale, porge la fiamma al M:.V:., il quale accende il proprio Candelabro, proferendo le parole di rito. Il Maestro Venerabile passa poi la fiamma al I° Sorvegliante che, dopo gli atti rituali la consegna al II° Sorvegliante perché proceda. La fiamma viene poi restituita al Maestro delle Cerimonie. A questo punto l'Ex Venerabile dice: "A. G. D. G. A. D. U. e per il bene di tutta l'Umanità". Quindi il Maestro delle Cerimonie, dopo aver tolto il guanto sinistro, spegne la candelina con il pollice e l'indice umettati di saliva.

Terminato il rito, le tre Luci si inchinano leggermente e ritornano ai loro posti.

 

  • 4. 5.3 Alla chiusura dei lavori, nel momento previsto dal rituale, il Maestro delle Cerimonie provvede a:

- Spegnere con le dita umettate di saliva i tre Candelabri nell'ordine inverso alla loro accensione

- Cancellare il Quadro di Loggia

- Riportare lungo l'asse equinoziale il candelabro centrale.

Tutte queste operazioni vengono compiute una per una nelle loro varie fasi con marcia antioraria.

 

  • 4. 5.4   Qualora una o più candele per un qualsivoglia motivo dovessero spegnersi, vanno riaccese come segue:

    • 4. 5.4.1 Il Maestro delle Cerimonie riaccende il candelino, o "coda di topo" dal "Testimonio" e resta in attesa delle tre Luci

    • 4. 5.4.2 Le tre Luci (FF:. in piedi all'ordine) si spostano presso i tre Candelabri

    • 4. 5.4.3 Il Maestro delle Cerimonie porge il candelino sempre al Maestro Venerabile il quale riaccende la sua candela se é quella che si é spenta, indi il Maestro Venerabile passa il candelino al I° S:. il quale riaccende la sua candela se é quella che si é spenta, il I° Sorvegliante passa il candelino al II° S:. per la medesima operazione, indi il candelino torna al Maestro delle Cerimonie.

    • 4. 5.4.4 Le Luci tornano ai loro posti

    • 4. 5.4.5 I FF:. siedono

    • 4.5.4. 6 Il Maestro delle Cerimonie provvede a spegnere il candelino.

  • 4. 5.5 Se si spegne il Testimonio, é il Maestro delle Cerimonie che provvede a riaccenderlo.

  • 4. 5.6 Se si spegne la Menorah é sempre il Maestro delle Cerimonie che provvede alla riaccensione.

 

4.6 Apertura e chiusura del Libro della Legge Sacra

Il Libro della Legge Sacra é la Bibbia Ebraica.

Secondo la tradizione, per la scrittura da destra a sinistra, il Libro della Legge Sacra va aperto da sinistra a destra.

  • 4. 6.1  Il Maestro delle Cerimonie si reca dal I° S:. indi lo accompagna all'ara. Il I° S:. apre il Libro della Legge Sacra alla pagina del Vangelo di S. Giovanni.

Più propriamente dovrebbe aprirsi:

       - In I grado al Salmo 133: L'eccellenza della Fratellanza

       - In Il grado al Profeta Amos 7°: La rettitudine

       - In III grado all'Ecclesiaste 12 ° - Versetto 10/14: La scienza

 

indi colloca sopra il Libro della Legge Sacra aperto la Squadra e il Compasso nelle reciproche posizioni specifiche al grado in cui si debbano compiere i lavori. (cfr. Atti II Seminario 1.1).

Energeticamente é da ritenere che

       - La Squadra é negativa

       - Il Compasso é positivo

       - Il Libro della Legge Sacra é equilibrante.

 

  • 4. 6.2 Il I Sorvegliante torna alla sua cattedra accompagnato dal Maestro delle Cerimonie, quindi quest'ultimo riprende il suo posto.

  • 4. 6.3 Alla chiusura dei lavori é sempre il Maestro delle Cerimonie che accompagna il I° Sorvegliante all'ara per la chiusura del Libro della Legge Sacra.

  • 4. 6.4   Il I° Sorvegliante procede nel modo seguente: - Chiude il Libro da destra a sinistra

 

- Vi depone sopra la Squadra e il Compasso così

 

4. 7 Tracciamento del Quadro di Loggia

  • 4. 7.1 Dopo la lettura del verbale il Maestro delle Cerimonie provvede a tracciare il Quadro di Loggia con carbone di legna su superficie bianca.

  • 4. 7.2  Alla chiusura dei lavori é sempre il Maestro delle Cerimonie che, dopo lo spegnimento delle tre candele e prima dell'allineamento dei tre Candelabri lungo l'asse Est-Ovest, provvede a cancellare il Quadro di Loggia.