I Cantigas

I Cantigas Spagnoli, si collocano in quel periodo di particolare fioritura culturale, lirica  musicale introdotto nel XI secolo dal movimento dei Goliardi Vagantes. Grazie a loro, ogni paese europeo registrò una propria corrente e la Spagna non se ne sottrasse.

Le parole "cantiga", "cantica", "cantar", furono molto utilizzate nella penisola Iberica fino alla metà del XV secolo, e stavano ad indicare una lirica che poteva riferire di cose assai diverse: amore cortese, satira, amicizia, storielle salaci o mistiche.

É a questa ultima categoria che appartengono i Cantigas di Santa Maria.
Fu il re di Castiglia Alfonso el Sabio (il sapiente, o il saggio), che alla testa di una squadra di artisti elaborò questa opera monumentale tra 1250 e 1280 circa. Il re Alfonso espone il suo disegno nel prologo che apre la serie dei 426 cantigas: L'arte del trovatore esige intuizione e ragione, e quantunque non possieda queste facoltà al grado che vorrei, spero che Dio mi permetta di dire ciò che desidero. E ciò che desidero, è che la Vergine faccia di me il suo trovatore.
Opere mistiche ma non essenzialmente destinate alla liturgia, queste melodie si eseguivano, forse, durante qualche festeggiamento, e alcune volte erano accompagnate da danze, come documenta uno dei quattro manoscritti che ci è pervenuto.

 
 

L'Autore
Alfonso X. 1221-1284. Figlio maggiore del re Fernando (il santo) e di Beatrice di Svevia, il re Alfonso eredita da suo padre le virtù di prudenza ed un grande misticismo, mentre sua madre gli trasmette la passione dei Hohenstauffen per i lavori intellettuali.
Personaggio leggendario, talvolta controverso, la sua ricca personalità dalle molteplici sfaccettature gli è valsa alcune critiche ed incomprensioni. In quanto re, dovette fare fronte a numerose lotte ed intrighi in seno ai differenti regni che costituivano allora la penisola iberica, e continuare la guerra di liberazione contro l'occupante arabo.
Due eventi oscurarono il suo regno: la morte misteriosa del figlio maggiore e il tradimento di un altro figlio che patteggiò col nemico arabo; ma del resto le alleanze tra regni si facevano o si disfacevano senza essere necessariamente in rapporto con le religioni dei principi che le stipulavano.
Alfonso X intraprese numerosi lavori scientifici ed artistici in domini culturali assai diversi: giuridico, storico, scienze naturali, astronomia. La sua passione per questa ultima gli valse delle battute feroci del tipo: così, si è detto che a forza di guardare il cielo, la sua corona gli cadde della testa, o a contemplare tanto le stelle, finì che non fu più lui a governar ma esse.
I principali lavori del re Alfonso comprendono: Una storia universale, degli scritti sulle leggi giuridiche, dei libri di astronomia che contengono le famose "tavole alfonsine" un libro sui giochi, un "lapidario", in cui sono descritte le proprietà delle differenti pietre una raccolta di canzoni satiriche, ed infine, l'opera monumentale dei "Cantigas di Santa Maria".
Per la loro elaborazione, Alfonso X aveva riunito un notevole gruppo di sapienti, poeti, musici, scribi e miniaturisti. Il re coordinava l'insieme partecipando attivamente. La corte della Castiglia permetteva inoltre delle grandi variazioni di interpretazione dei cantigas: infatti, in un documento datato 1293, quindi poco tempo dopo la morte del re Alfonso, censisce 26 artisti salariati tra cristiani, arabi ed ebraici insieme e dei danzatori. D'altronde, numerosi trovatori soggiornarono alla corte del re e probabilmente portarono il loro contributo alla vasta impresa.
A proposito delle condizioni di elaborazione dei cantigas di Santa Maria, il musicologo José Filguera Valverde rievoca così il probabile ambiente dell'impresa: Si può parlare qui di un stupefacente pluralismo idiomatico, culturale, religioso, raccolto in un spirito di ecumenismo e di universalità abbastanza eccezionale. Un altro musicologo spagnolo, H. Anglès parla delle probabili influenze delle differenti origini Ispaniche antiche, arabe, ebraiche, celtiche...
Alla fine di questo lavoro considerevole, nell'ultimo cantiga il re conclude così il suo lavoro: Finisco di raccogliere questi canti che raccontano, Vergine, i tuoi miracoli. Ti chiedo di pregare per me tuo figlio, che Dio perdoni i peccati che ho commesso e che sono numerosi...



I Manoscritti
Quattro manoscritti riuniscono i Cantigas di Santa Maria: tre di questi si trovano in Spagna, il quarto in Italia presso la Biblioteca Nazionale di Firenze.
In questi manoscritti, di grande formato vi si trovano, classificati con un ordine numerico in cifre romane, dei cantigas di lode, (tutti i multipli di 10), mentre tutti gli altri concernono cantigas narrativi che sono come le favole mistiche che raccontano dei miracoli della Vergine. Il manoscritto della biblioteca de l'Escorial in Spagna contiene le famose miniature che rappresentano dei musicisti che suonano con una grande varietà di strumenti.
La lingua utilizzata è qui il galiziano, lingua della poesia lirica allora in uso nella penisola iberica. Il re Alfonso dominava parimenti questa lingua come il castigliano, lingua ufficiale.
 

 
Sorgenti Musicali
Il re ha composto probabilmente certi cantigas, ma sembra che numerosi temi musicali siano stati raccolti da una prospezione in differenti regioni della Spagna e dei paesi vicini, tanto da poter individuare alcuni temi di origine troubadour.


Sorgenti Poetiche
Il XII secolo vede svilupparsi in tutta la cristianità un culto fervente per la Vergine Maria. Numerosi testi, che raccontano dei miracoli realizzati grazie alla sua intercessione, sono radunati dai sapienti collaboratori del re Alfonso che li riprendono dai manoscritti in lingua latina o romanza, originari dei monasteri di Spagna e di altri paesi: Laon, Chartres, Rocamadour, Canterburry, Soissons. É a Soissons che si trovava, del resto, il trouvère Guathier di Coincy, autore di canzoni e di racconti di miracoli.
Dopo avere raccolto tutte queste melodie e i racconti dei miracoli, se ne fece una sintesi, per una versificazione di ogni racconto, adattandolo alla melodia scelta.



Contenuto Narrativo
Nell'assenza di una comprensione diretta del galiziano medievale, è evidente che la poesia dei testi dei cantigas si trova molto alterata dalla traduzione. Tuttavia, il fascino ingenuo di questi racconti, dove la Vergine interviene come una buona fata, accorrendo in soccorso degli uomini in preda a molteplici pericoli, è sempre presente; e la musica, sempre avvincente, aiuta a ritrovare tutta l'emozione che suscita questa opera dove si ritrova il gusto del meraviglioso proprio dell'epoca medievale.

 

Notizie catturate, elaborate e tradotte dal sito in lingua francese di musica medievale http://www.instrumentsmedievaux.org

 

I Midi utilizzati in questo sito, attingono a due fonti distinte, quella di "Santa Maria",  e a quella più "popolana" che canta dell'amicizia e dell'amore. 

 

Le immagini contenute nel codice manoscritto della biblioteca de l'Escorial (Spagna)

 


 

 

I CANTIGAS DE SANTE MARIE

 

Des Oge

Sempr'aos seus val

En todo tempo faz ben

Nas coitas devemos

fazer pode

Como somos

De toda chaga

De todo mal

En tamanna coita

Quen alga cousa

A que deus ama

Por nos de dulta tirara

Quen festa e o dia

Todo logar mui ben pote

Nas mentes

Gran dereit'e que fill'o

A madre do que livrou

Quenas coitas deste mundo

Entre av'e Eva

De vergonna

Muito sse deven ter

Allegria allegria

Rosas das rosas

Macar ome per folia

A que serven todo

O que pola virgen leixa

Assi como Jesus Cristo

Quen leixar Santa Maria

Resugir pode

Pena gran coita

A madre do que a bestia

Sempr'a Virgen

Quen dona fremosa

A que por nos salvar

Non vos e gran maravilla

Deus que mui ben barata

Gran fe devia

Com'e o mund'o

Muito devemos varoes

Virga de jesse

Con gran razon

Ben per esta aos reis

Muito bon miragr

Pois aos seus

A de que Deus

Poi lo pecador

Quen ben fiar

Do dem'a perfia

Com'e mui

Mais no faz Sancta Maria

Muito valvera mais

Muito deveria

O que diz que servir

Gran poder de mandar

Qual e Santivigada

De resogir ome morto

Com'a gran pesar

Os que a santa Maria

Eno pouco e no muito

Null'ome per ren

Grandes miragres

Fremosos migrares

Sen calar

A que avondou do vinno

Sempre faz o mellor

Macar e Santa Maria

Macar e door

Deus te salve, groriosa

Os sete does

Porque ajan de seer

Non deve null'ome

Mui grandes noit

A que do bon Rey davi

Santa Maria Amar

Eno nome de Maria

Quen diz mal da Reyna

De muitos guisas

   

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I CANTIGAS DE AMIGO

 

Ondas do mar de Vigo

Mandad'ey comigo

Mia yrmana fremosa

Ay, Deus, se sab'ora

Quantas sabedes amar amigo

Ay ondasque eu vin veer

 

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