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 Italiane del XVIII e XIX Secolo

 

L'OSPITE FEDELE

Quanto vedi in questo Tempio

Tutto è sacro alla virtù.

Ogni eroe si fa l'esempio

Della estinta servitù.

 

Venne a noi dall'Oriente

L'alma luce, e l'almo ardor;

E passando all'Occidente

Disgombrò l'antico error.

 

Il Britanno il sommo impero

Vanta a torto, e vanta invan:

 Da noi seppe il gran mistero,

Che rischiara il germe uman.

 

Fu l'Italia prima il regno
Della salva umanità;

Qui si espose il gran desegno

Dell'arcana libertà.

 

Qui si sparse il primo foco

Della eterna verità:

Si raccolse in questo loco

La dispersa umanità.

 

È di Dio la legge eterna,

Che altri un tempo si usurpò.

Iddio regna, Iddio governa

L'universo ch'Ei fondò.

 

Sia pur suo quel rito informe,

Che l'azzardo istituì:

Son di Dio l'eterne norme,

Ch'Ei col senso in noi scolpì.

 

Figlio a Dio, sei mio fratello,

Sii Romano, o sii straniero.

Chi met nega è un reo rubello,

Sia bifolco, o sia guerrier.

 

Sia nel Mondo un'ara, un Trono

Del gran Nume, il Re de' Re,

I miei voti i tuoi pur sono,

Quando a noi rivolgi il piè.

 

Mentre stendo a te la mano,

Che sei l'ospite fedel,

In te stringo il germe umano,

In te bacio il Re del ciel.

Anonimo 1750