-

 

 
 

    Il tuo browser non supporta il tag embed per questo motivo non senti alcuna musica

State ascoltando le "Strofe sullo Scozzesismo"

 

Queste Strofe, riprese nel Tomo II degli "Annali Massonici" di Caillot, rivestono una certa importanza, poiché dipingono, forse, la prima testimonianza cantabile del virulento complesso di superiorità di cui soffrivano alcuni partigiani dello Scozzesismo. Questo complesso, che ha fatto, e fa ancora, tanto male allo spirito di fraternità della Massoneria Universale, già molto marcato nel XVIII secolo secolo, si consolidò, in concreto,  nell'anno 1804, anno di installazione del Rito Scozzese Antico ed Accettato, in Francia.

La Loggia Saint-Louis des Amis Réunis, autrice delle Strofe, fu creata il 3 luglio 1784.

Dopo la Rivoluzione, riprese i lavori il 17 aprile 1804 e lavorò con il "Rito Scozzese Filosofico".

L'aria su cui sono cantate queste Strofe è quella che inizia con le parole: "Contro i dispiaceri della vita" e che fa parte della opera "Il Piccolo Marinaio" o il "Matrimonio improvvisato" libretto di Pigault-Lebrun con musica di Gaveaux, creato a Parigi per il Teatro Feydeau il 18 dicembre 1795.
Questo, è infatti, è conosciuto con tre diversi titoli: "Contro i dispiaceri della vita", "Aria del Piccolo Marinaio" ed "Aria della Pipa di Tabacco" la cui prima strofa recita:

 

Contro i dispiaceri della vita,
Si grida e ab hoc e ab hac.
Io mi credo degno di invidia
Quando ho la mia pipa di tabacco.
Oggi, mutevole di follia
E di bussola, e di almanacco,
Preferisco una bella ragazza,
Anche alla mia pipa di tabacco.

 

 

STROFE

sullo Scozzesismo

Cantate alla festa di Saint-An 5806

dal T:.C:.F:. Piga Maubaillareq V:. della

Loggia Saint-Louis des Amis Réunis

all'O:. di Calais

 

Fratelli riuniti in questo Tempio,
che la gioia brilli nei nostri cuori,
dei veri Massoni seguiamo l’esempio
Copriamo lo scozzesismo di fiori:
Gioiello della Massoneria
Catena della grande unione,
Cantiamo il patto che ci lega
Con il celebre Hérèdom

Malgrado il tempo e le sue devastazioni
Lo Scozzesismo ha veduto il suo Sole
Sconfiggere le più nere nubi
È invano che un errore grossolano
Vuole oscurarne i raggi,
I veri figli della luce
Sono i figli di Hérèdom.

Fratelli sorridiamo del delirio
Che vuole abbatterne lo splendore
Il rito che ha voluto proscrivere
Ha diritto all’immortalità
Questi vani progetti sono impossibili
Essi rivoltano ogni buon Massone
Saremo sempre invincibili
Combattendo per Hérèdom

Salute ai mani Venerabili
Dei nostri illustri fondatori,
Omaggio ai rispettabili fratelli,
Loro più zelanti imitatori;
Malgrado le gelosie della loro gloria
Che coprono di confusione,
I loro nomi al tempo della memoria,
Accompagneranno Hérèdom.

Hérèdom, il fuoco che mi anima
E da cui noi tutti siamo colti
Viene con un trasporto unanime
A impadronirsi dei nostri spiriti
Saint André celebriamo la tua festa
E cantiamo all’unisono
Senza che nessun motivo ci arresti
Viva per sempre, viva Hérèdom

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strofe improvvisate
Del R:. F:. Burgaud, Ex Ven:.
Della detta Loggia, per fare seguito al
Cantico precedente, sulla preminenza
Del rito Scozzese

Amici riuniti in questo Tempio,
Jelosi, fieri d’imitare Bemon,
Vado a cantare, sul suo esempio,
Il rito sacro dei Franco-Massoni.
Questo rito, miei rispettabili fratelli,
Questo rito, il solo vero, il solo buono
È quello che con i nostri misteri
Si conserva con la parola Hérédom.

Perché nella nostra architettura
Si vede tracciare dei piani nuovi?
Cosa è questa caricatura?
Da dove vengono questi segni? Queste parole?
Ignorate che sulla terra
Non esiste per il massone
Che il solo rito che l’ha rivelato
Sulla montagna di Hérédom.

Costante come la natura,
La verità non muta
Sempre invariabile e pura
La sua marcia è quella del compasso,
Tale è apparsa nella Grecia,
Presso Pitagora, presso Platone,
tale essa è, con la saggezza
Sulla montagna di Hérédom.

La sotto le ombre del mistero,
essa tiene nascosti i suoi segreti

La verità può forse apparire
Senza velare con cura i suoi tratti?
Le vere parole e segni mistici
Che nascondono i suoi tesori, il suo nome,
Sono i nostri veri emblemi simbolici
Sono quelli che vengono da Hérédom.

Di la, la sua fiamma salutare,
Illumina tutte le stanze,
E comunica ad ogni fratello
Quanto è loro dinanzi
E si vedrà, spirito di ubriacature
Il nuovo rito, un massone,
Tentare di avvilire la nobiltà,
Dell’antico rito di Hérédom.

Sull’uno e l’altro emisfero,
Cittadino di tutti i paesi,
Il Massone trova la sua squadra,
Il suo grado, il suo rito, i suoi amici.
Come si farà a conoscere,
Se cessa di essere all’unisono
E accetta un altro maestro
Che non sia il grande maestro Hérédom.

Guida chiara, prudente e saggia,
è a te che lo si deve, Bémon

Se in questo tempo si rende omaggio
Al rito che custodisce Hérédom.
Il mio cuore sorride al pensiero
Di aver lungamente amato il tuo nome
E benedetto le carte sacre
Che ci fanno figli di Hérédom