F:. Ivan Mosca

 

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La Morte è Menzogna!

É per me impossibile, in poche righe, riuscire a raccontarlo... impossibile anche perché dai miei occhi cade tutta l'acqua del cielo. Come spiegare perché oggi sento un vuoto profondo?

Ivan era il mio Maestro e per tanti era un riferimento, un esempio; ma profluvi di parole altisonanti intorbiderebbero quel rispetto che il tacere promuove, invece, con bastevole chiarezza e con accettata discrezione.

Anche una semplice parola si trasformerebbe, in questo giorno, in una marea di fragoroso insopportabile rumore.

In silenzio, allora, piace pensarti, ottenuto l'exeat per l'Oriente Eterno, in un Tempio, in una tornata infinita dove i Fratelli si riuniscono veramente in pace, e dal quale guardi la volta stellata dall'alto in uno spazio dove il Sole è sempre allo Zenith e la Luce perenne.

 

Mi dicesti: “La morte è menzogna” e raccontavi, sorridendo, di quel mito degli Indios Makiritare: “La donna e l'uomo sognavano che Dio li stava sognando. Dio li sognava, mentre cantava e suonava le sue nacchere, avvolto nel fumo del tabacco, felice e insieme sfinito per il dubbio e il mistero. La donna e l'uomo sognavano che nel sogno di Dio appariva un grande uovo splendente. Essi erano dentro l'uovo e cantavano e ballavano e facevano un chiasso infinito, perché impazzivano dalla voglia di nascere. Sognavano che nel sogno di Dio l'allegria era più forte del dubbio e del mistero, e Dio, sognando, li creava, e cantando diceva: e insieme vivranno e moriranno; ma nasceranno di nuovo; e nasceranno e torneranno a morire e nasceranno di nuovo; e non finiranno mai di nascere, perché la morte è menzogna".

 

Fratello, Maestro, Amico... ARRIVEDERCI!

Federico

Oriente degli Orienti 25.11.6005

 

 

 

Pensa al tuo Creatore [...]

[…] Prima che il filo d’argento si rompa o la lucerna d’oro si infranga e il secchio si spezzi sulla fonte e la ruota vada in frantumi sul pozzo.

E la polvere torni alla terra come era prima e lo spirito torni a Dio che l’ha dato.

Vanità delle vanità dice Qohelet tutto è vanità.

(Cap. XII, versetti 6, 7,8)

 

Quante volte abbiamo letto insieme questo passo di Qohelet e ci siamo soffermati a riflettere e a commentare. Ora riesce difficile continuare il dialogo, raccogliere il messaggio ormai concluso ed affidato solo alla nostra memoria.
Ivan amava la sua condizione di uomo perfettamente inserito nella realtà, non si sottraeva ad un positivo realismo, mentre al contrario rifuggiva gli orpelli della retorica e coglieva, nella essenza e con determinazione gli umani comportamenti.
La citazione di Qohelet non serva ad affermare inesistenti situazioni.
Non si sentì mai seguace di una religione e l’ebraismo era per lui qualcosa di ancor più profondo, un modo si essere, un fatto culturale, una forma aristocratica della cultura.
E la cultura fu un suo bisogno spirituale ed anche un patrimonio inesauribile per coloro che si abbeveravano alle stesse fonti di conoscenza e di perfezionamento.
Insospettabile, ma singolare sognatore, carico di idealismo, candidamente ottimista spesso restava disarmato nel duro contrasto delle passioni umane e finiva anche vittima di chi, con freddo ragionamento, faceva leva sul suo animo generoso.
Ma questa è la sempre più rara materia di cui sono fatti i veri uomini, coloro che, mi auguro, sono destinati a vivere attraverso un’eredità imperitura di affetti, coloro che lasciano una traccia dietro di sé.
Un uomo siffatto non poteva essere che Massone: uomo perché massone, massone perché vero uomo.
A noi che con forze molto più modeste, ma con pari entusiasmo raccogliamo il testimone, rimane il conforto di aver avuto un Amico, un Fratello, un Maestro che ci suggerì di scegliere la strada dell’essere più che quella dell’apparire.

PINO

Oriente degli Orienti 25.11.6005

 

 

IVAN

Un gravissimo lutto, nei mesi scorsi, ha colpito la Massoneria Italiana, privandola di uno dei più grandi Maestri di tutti i tempi. Il 25 novembre 2005 alle ore 5,30 si è spento a Roma, all’età di 90 anni  (Parma, 14 gennaio 1915) il Maestro Giovanni (Ivan) Mosca, uno dei più “grandi iniziati” della storia moderna, molto noto in Europa ed anche nel resto del mondo. Ex Gran Maestro A. e Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia; Sovr. Gr. Isp. Gen. 33° Gr. del R. S. A. A.; M. A. ad vitam del S.C. d’Italia; Sovrano Gran Commendatore dell’Ordine dei Cavalieri Eletti Cohen dell’Universo. Il Maestro dei maestri, con la sua dipartita, ha lasciato un vuoto incolmabile ed almeno per il momento, nessuno riesce a dare delle indicazioni su un suo potenziale erede. Egli è stato l’ultimo dei “grandi iniziati”, profondo conoscitore di tutte le discipline esoteriche ed essoteriche, musicista, artista e pittore. Amico fraterno dello scrittore francese Jules Boucher, nonché amico  di tutti i personaggi più rappresentativi della cultura e dell’arte europea del suo tempo. Grande pensatore e continuatore della “Tradizione iniziatica universale” per la quale ha dedicato tutta la sua vita con il solo scopo di perfezionare se stesso per poter dopo, con il suo contributo, migliorare l’umanità. Ai suoi discepoli, il Maestro, ricordava sempre: che senza sacrifici ed un costante sforzo interiore non si raggiunge nessun traguardo; che nella vita non vi sono maestri, ma solo delle “guide”; i quali hanno il compito di dare solo delle indicazioni. Il suo metodo d’insegnamento è stato quello socratico e come Socrate, cercava di tirar fuori il meglio che c’era nei suoi discepoli ed alcune volte anche il peggio, facendogli capire che il “peggio-negativo” non era da buttare, ma si poteva riutilizzare. Non ha lasciato opere scritte ad eccezione di alcuni “quaderni privati” riservati esclusivamente ai suoi discepoli. Tutto ciò che egli ha lasciato, come facevano i Grandi Iniziati del passato, è la “tradizione orale”. Il Maestro non è stato soltanto un Grande Iniziato, ma anche un grande artista. La sua arte pittorica, in alcune delle sue opere, trascende l’artista stesso e le tecniche prettamente pittoriche per acquisire un significato umano e spirituale, teso ad immortalare l’idealità contenuta  nella realtà, soggetta al divenire. Le sue opere sono presenti nei musei più importanti del mondo: Roma, Parigi, Londra, Madrid, New York, Los Angeles, S. Francisco, Hollywood, Buenos Aires, Rio de Janeiro e in altri 70 musei sparsi nel mondo. Qualche giorno prima della sua morte, sono andato a trovare il Maestro nel suo studio sulla “Cassia” ed è rimasto molto felice della mia visita, ma quando, dopo alcune ore trascorse insieme, mi sono alzato per abbracciarlo e salutarlo, ho visto nel suo volto, senza tempo, la serenità di chi realmente vive la vera ed ultima iniziazione: la morte.

Addio carissimo Maestro, dalla storia sei passato alla leggenda.

Karmelo M.           

Oriente degli Orienti 25.11.6005