Alcuni visitatori del nostro sito ci hanno scritto chiedendo di predisporre una pagina con informazioni più circostanziate per quelle sezioni dello Zohar, conosciute come "Capitoli sciolti" richiedendoci, per altro, anche il loro stato di pubblicazione in lingua italiana. Per loro il Web maestro della Montesion ha redatto la scheda che segue.

I riferimenti sono per l’edizione in sei volumi del 1904 curata da Jean de Pauly. L’edizione più recente, quella curata dal Mopsik, è giunta soltanto al quarto volume, quando l’edizione completa dovrebbe contarne diciotto.

Il documento è opera della maestria del Carissimo Fratello Federico Pignatelli. 

Il suo contenuto non esplicita di necessità il punto di vista della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto gli è riconosciuto.

 

© Federico Pignatelli

 

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Esistono nello Zohar tredici capitoli sciolti allogati in varie sezioni. Alcuni di questi capitoli sono stato oggetto di pubblicazioni, anche in lingua italiana, altri tradotti per motivi di studio si trovano in questa stessa sezione. 

 

 

Questa sezione che individua il "Pastore fedele" con Mosé esamina e spiega alla maniera ermeneutica dello Zohar le prescrizioni della Legge.

Questo capitolo è posto all’interno delle varie sezioni dove le prescrizioni sono trattate ed hanno bisogno di commenti e indicazioni per l’attuazione pratica. É sulle autorevoli parole di Rabbi Shimon Bar Yohai che tutto il capitolo si sviluppa.

(Ne stiamo curando la traduzione).

 

Tomo II

 

p. 597 a 604

 

 

 

 

 

 Tomo V

 

 

 

 

 

p. 556 a 557

p. 647 a 652

p. 559 a 560

Tomo III

 

p. 189 a 195

p. 562 a 566

p. 441 a 465

p. 568 a 571

Tomo IV

 

p. 92 a 96

p. 572 a 572

p. 169 a 170

p. 573 a 574

 

 

 

 

 

 

 Tomo V

 

 

 

p. 76 a 81

p. 575 a 575

p. 88 a 89

p. 576 a 576

p. 225 a 226

p. 577 a 578

p. 247 a 250

p. 580 a 581

p. 274 a 278

p. 581 a 583

p. 316 a 318

 

 

 Tomo VI

p. 14 a 17

p. 321 a 324

p. 392 a 394

p. 35 a 40

p. 43 a 44

p. 464 a 467

p 47 a 59

p. 547 a 551

 

 

p. 553 a 556

 

 

 

 

 

 

 

 "Il Libro del Mistero Nascosto"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion.

(Una traduzione effettuata sulla versione latina del Rosenroth: "Qabala Desnudata", si trova in: "Magia della Cabala" di S.L. MacGregor Mathers. Edizioni Mediterranee).

 

É una sotto sezione, bizzarra miscela di riflessioni di grande profondità e ingenuità che lasciano dubbi concreti nel lettore. Epurato, comunque, dagli aspetti fantasiosi è considerato uno dei capitoli più esoterici di tutto lo Zohar. È generalmente accreditato come il racconto di quanto avvenne "prima del principio", in altre parole vi si tratterebbero eventi accaduti prima della creazione. Vi è esaminato l’aspetto simbolico delle lettere analizzate nel loro aspetto grafico, l’equilibrio della Bilancia artefice dell’attuale creazione, della morte dei re di Edom letta come la necessaria distruzione delle creazioni precedenti e del conseguente passaggio delle Sephiroth dalla disposizione circolare in quella ad albero. Da dire che esiste anche un'altra versione in lingua italiana del Zeniouta contenuta nel testo "La chiave dello Zohar" di Albero Jounet edita nel 1934 da Laterza, le due versioni comunque presentano entrambe una traduzione parafrasata e non letterale. 

L’unica versione letterale eseguita sui testi originali è quella di Paul Vulliaud eseguita nel 1930 e pubblicata da Émile Nourry.

(La traduzione letterale, curata dal Carissimo Fratello Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion, si trova in versione integrale, con commento introduttivo, in questa stessa sezione).

 

Tomo IV

p. 137 a 145

 

 

 

  "Segreto dei Segreti"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion.

 

È un trattato di fisiognomonia e di chiromanzia che può esser preso a contraddittoria testimonianza di due supponenze: l’antichità di tali discipline o quale confutazione dell’antichità dello Zohar.

(Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion si trova in versione integrale in questa stessa sezione)

 

Tomo III

p.309 a 320

 

 

 

É il racconto di Rabbi Shimon Bar Yohai a proposito di Rabbi Yebba, un vecchio dall’apparenza miserabile, ma in realtà un grande saggio.

 

Tomo III

 p. 379 a 441

 

 

 

 

  "Assemblea del Santuario"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion.

 

É un trattato, in cui sono discusse le formulazioni metafisiche delle "Figure": il Re e la Regina, il Padre e la Madre, l’Antico dei giorni, il Piccolo e il Grande Viso, i Capelli, tutti in associazione con le Sephiroth.

S'ignora perché questa "Idra" porti il nome di "Maschcana" (Santuario), giacché non vi è contenuto nessun riferimento in tal senso. É ipotesi accettata, che il titolo è stato aggiunto da qualche copista, in considerazione del fatto che, la Parascha, o la sezione biblica dove "l’Idra" è intercalata, tratta, appunto, dell’erezione del Santuario (Tabernacolo), o forse, come lo stesso Pauly suggerisce, giacché alcuni commentatori rabbini avrebbero ipotizzato che lo Zohar contenga solo frammenti di queste "Idra", nulla vieta di pensare che nei manoscritti originali, l’Idra De-Maschcana trattasse proprio del Santuario, e che noi, si sia in possesso soltanto di un frammento.

(Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion si trova in versione integrale, con commento introduttivo, in questa stessa sezione).

 

Tomo III

 p.471 a 478

 

 

 

 

É la storia del figlio di Rabbi Hemuna, il vecchio saggio. É un bambino prodigio che spiega le norme della pura alimentazione.

 

 

Tomo V

p.488 a 492

p.492 a 500

p.525 a 527

 

 

 

 

É il racconto della visione di Rabbi Shimon Bar Yohai e dei suoi discepoli, del giardino dell’Eden; un condensato sui misteri dell’anima.

(Ne stiamo curando la traduzione).

 

Tomo V

 p.417 a 451

 

 

 

 

Commenti ad integrare alcune prescrizioni contenute nei versetti della Thorah.

 

Tomo II 

p. 675 a 688

 Tomo III

p. 68 a 107

p.690 a 702

p.712 a 718

 

 

 

 

 

Le tecniche ermeneutiche dello Zohar sono spiegate e commentate, e di seguito esercitate per interpretare alcuni passi in versi della Thorah.

(Ne stiamo curando la traduzione)

 

Tomo II

 p.604 a 630

Tomo III

p.367 a 373

p.658 a 671

p.688 a 690

p.720 a 734

 

 

 

 

  "Libro della chiarezza"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion.

 

Tale capitolo, considerato dagli studiosi il nucleo portante dello Zohar, oltre ad essere annoverato tra i "capitoli sciolti", è da considerarsi, anche, slegato nel soggetto, è, infatti, costituito da una serie di brevi paragrafi senza alcuna consequenzialità argomentale. Nella fattispecie, riferiscono in merito a soggetti di diversa natura:

  • Differenze scritturali tra la lettera Aleph e la Beth.

  • Analogica associazione tra la parola Schamaim (i cieli) e il Santo, baruk ha-schem.

  • Sulla Shekhinah; considerata nel periodo in cui la terra era allo stato di Tohohu e Bohou, e sulla natura delle Qiliphot (Gusci) che, in tale tempo, la cingevano.

  • Differenze sostanziali tra il termine "formare" e la parola "creare" usate nel Genesi.

  • Dissertazione sul settimo cielo, associato all’Oriente e da cui emana il seme di Israele.

  • Disquisizioni sul numero sette in generale.

  • Sul motivo per cui la donna è più soggetta alla seduzione del Serpente. Commentato in tal senso il peccato originale.

  • Considerazioni comparative sul latte e sul vino.

  • Sugli angeli decaduti.

  • Sulle due luci primigenie.

  • Le sette forme sacre del Santo, baruk ha-shem, e le sette membra dell’uomo. Sulla prescrizione della procreazione.

  • Commento alla parola "Olomhaba" (Il mondo che è venuto).

  • L’opera di Dio nell’ottavo giorno.

  • Alcune particolari manifestazioni della divinità, nella descrizione contemplativa dei profeti.

  • Disquisizioni sulla parola "gloria" e "cuore".

  • É il paragrafo più lungo, tratta di diversi soggetti, ma si può considerarlo imperniato tutto sulle differenze sostanziali delle visioni di Isaia ed Ezechiele, che danno l’occasione alle altre dissertazioni.

(Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion si trova in versione integrale in questa stessa sezione).

 

Tomo II 

p.630 a 646

Tomo III

p.340 a 367 *

652 a 654

 

 

(* L’appartenenza al "Sepher ha - Bahir" di questi brani, è controversa. Ma poiché le edizioni a stampa di Cremona, Przemys e Francoforte ne sostengono l’attinenza, li segnaliamo come passi del Bahir).

 

 

 

 

  "Maggiore Santa Assemblea"

Tradotto da Federico P. e Roberto Q. per la Loggia Har Tzion Montesion.

 

Rabbi Shimon Bar Yohai spiega i misteri che emergono dall'antinomia tra il divino e il relativo. Rivelazione dell'Adam Qadmon, presentato quale sommo mediatore.

(Una traduzione effettuata sulla versione latina del Rosenroth: "Qabala Desnudata", si trova in: "Magia della Cabala" di S.L. MacGregor Mathers. Edizioni Mediterranee).

 

Tomo V

p.331 a 374

 

 

 

 

  "Minore Santa Assemblea"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion.

 

É la fine terrestre di Rabbi Shimon e la registrazione delle sue ultime parole. Il commento che ne segue tenta un accostamento analogico con la morte di Mosé.

(Una traduzione effettuata sulla versione latina del Rosenroth: "Qabala Desnudata", si trova in: "Magia della Cabala" di S.L. MacGregor Mathers. Edizioni Mediterranee).

 

Tomo VI

p.79 a 121

 

 

 

 

 "I Palazzi Oscuri"

  "Pirkhé Heikhaloth"

Tradotto da Federico P. per la Loggia Har Tzion Montesion

Esiste una versione curata da Sebastiano Gulli edita da Gnosis.

 

Nella sezione dedicata a causa della lunghezza del testo, sono riportate solamente le pagine che trattano degli Heikhaloth oscuri e una breve introduzione. Chi fosse interessato può richiedere la versione completa con commento introduttivo, sarà nostra cura spedirla dietro rimborso delle sole spese di fotocopia e di inoltro. (Dicembre 2001)

La "esagerata" quantità di richieste, ci ha consigliato di riportare in rete l'intero "Trattato dei Palazzi". Il testo è indicizzato. (Maggio 2003)

È il capitolo più esteso dei tredici.

 

 

 Tomo I

Primo Palazzo

p. 236 a 237

 

 

 Tomo I

 

Primo Palazzo

p. 249 a 252

Secondo Palazzo

p. 237 a 238

Secondo Palazzo

p. 252 a 254

Terzo Palazzo

p. 238 a 238

Terzo Palazzo

p. 254 a 256

Quarto Palazzo

p. 238 a 238

Quarto Palazzo

p. 256 a 258

Quinto Palazzo

p. 239 a 239

Quinto Palazzo

p. 258 a 260

Sesto Palazzo

p. 239 a 240

Sesto Palazzo

p. 260 a 263

Settimo Palazzo

p. 240 a 241

Settimo Palazzo

p. 263 a 265

 

 

 

 

 

 

 

 Tomo I

Prima Residenza

p. 243 a 243

 

 

 

 

 

 

 Tomo II

Prima Residenza

p. 605 a 605

Seconda Residenza

p. 243 a 244

Seconda Residenza

p. 605 a 605

Terza Residenza

p. 244 a 244

Terza Residenza

p. 605 a 606

Quarta Residenza

p. 244 a 245

Quarta Residenza

p. 606 a 606

Quinta Residenza

p. 245 a 245

Quinta Residenza

p. 606 a 607

Sesta Residenza

p. 245 a 246

Sesta Residenza

p. 607 a 607

Settima Residenza

p. 246 a 246

Settima Residenza

p. 607 a 607

 

 

 

 

 

 

 

 Tomo I

Primo Palazzo

p. 247 a 247

 

 

 

 

 

 

Tomo IV

 

Primo Palazzo

p. 278 a 280

Secondo Palazzo

p. 247 a 247

Secondo Palazzo

p. 280 a 281

Terzo Palazzo

p. 247 a 247

Terzo Palazzo

p. 281 a 285

Quarto Palazzo

p. 247 a 247

Quarto Palazzo

p. 285 a 286

Quinto Palazzo

p. 247 a 247

Quinto Palazzo

p. 286 a 287

 Sesto Palazzo

 Manca*

Sesto Palazzo

p. 287 a 292

Settimo Palazzo

 Manca*

Settimo Palazzo

p. 292 a 293

 

*Il Pauly, in una nota, informa: “ Esiste una lacuna nel testo che ci priva delle descrizioni del sesto e settimo palazzo. Questa mancanza è indicata in tutte le sezioni con la parola RSX  (Manca)".

Per tali Heikhaloth perduti, si è provveduto a riportare (nella versione completa) la descrizione data da Rabbi Moise Cordovero e contenuta nella sezione “Varianti” del “Soulam”.

 

Nello Zohar è presente anche la descrizione di sette Palazzi dell’oscenità, che simboleggiano i sette abissi delle Qliphoth. Tale descrizione, contenuta dallo Zohar, è invece, assente sia nella raccolta dei Grandi sia in quella dei Piccoli Heikhaloth.

Secondo lo Zohar questi Palazzi sono collocati nei mondi chiamati "Gusci": un Palazzo nel guscio di Tohohu, due in quello di Bohou, altri due nel Guscio di Arabaoth, e gli ultimi due Palazzi, in quello conosciuto come Acqua del Serpente. I precedenti, invece, trovano una analoga sistemazione, ma negli "Olim": uno in Atziluth, due in Briah, due in Yesirah e due in Asiah.

 

Tomo IV

Primo Palazzo

p. 296 a 297

 

Tomo IV

 

Quinto Palazzo

p. 300 a 300

Secondo Palazzo

p. 297 a 298

Sesto Palazzo

p. 300 a 301

Terzo Palazzo

p. 298 a 299

Settimo Palazzo

p. 301 a 302

Quarto Palazzo

p. 299 a 300

 

 

 


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