Undicesima Prescrizione

 

 

 

L’undicesima prescrizione consiste nel prelevare la decima sui prodotti della terra. Il versetto del Genesi che fa allusione a questo comandamento, in verità ne racchiude due: la decima dei prodotti della terra e quello della decima delle primizie degli alberi. Il primo è sintetizzato nelle parole (Genesi I,22): “Io vi ho donato tutti gli alberi che portano la loro semenza sulla terra”. La Scrittura si serve qui della parola “donato”, e altrove (Numeri XXVII,21) è detto: “E ai figli di Levi io ho donato tutte le decime d’Israele”, ed ancora (Levitico XXVIII,30) “ Ogni decima della terra, sia di grano, sia dei frutti degli alberi, appartengono al Signore e gli siano consacrate" (1).

 

 

 

 

Il dodicesimo comandamento prescrive di offrire le primizie degli alberi, così com'è scritto: “E tutti gli alberi che racchiudono in loro stessi la loro semenza, ciascuno secondo la propria specie, affinché vi servano da nutrimento”. Dio ha detto: quantunque ogni cosa che mi è consacrata sia proibita a mangiarsi, io vi permetto di cibarvi di tutte le decime dei prodotti della terra e delle primizie degli alberi. Ecco perché la Scrittura aggiunge: “Al fine di servirvi da nutrimento”, in altre parole, alimento per voi e non per le generazioni future.

 

 

 

 

Il tredicesimo comandamento si fonda sul riscatto del primogenito consegnandolo così alla vita. Vi sono accanto all’uomo sempre due angeli, uno delegato alla vita e l’altro alla morte. Riscattando il figliolo, un padre, lo sottrae alle influenze dell’angelo preposto alla morte e gli impedisce di esercitare il suo potere sul bambino. Questo insegnamento è racchiuso nelle parole: “E Dio vide che tutto quanto aveva fatto era molto buono”. La parola “buono” indica l’angelo della vita, il fonema “molto” quello della morte. Riscattando il primogenito, l’uomo conferma la supremazia dell’angelo della vita, attenuando, come abbiamo spiegato grazie al riscatto, quella dell’angelo della morte, per cui quest'ultimo non s'interesserà più del bambino.

 


(1) Questa deduzione, estratta da una similitudine di parole, costituisce una delle tredici regole ermeneutiche chiamata hwc hrzn. [Torna al Testo]