[135a] Un pilastro si eleva dal mondo in basso fino al mondo in Alto; il capo celeste preposto alla guardia del pilastro ha in mano una paletta per il fuoco (Megerophia [43]) sulla quale sono poste quattro chiavi diverse: sono queste le chiavi che ritraggono il velo (tenda, cortina) dall’alto in basso. Lo stesso è per il secondo, il terzo e il quarto pilastro [44]. Da un pilastro all’altro si contano diciotto [45] piedistalli di pilastra che son illuminati dalla Luce suprema che attraversa la cortina. Lo stesso accade per gli altri pilastri delle quattro direzioni del mondo. Io vedo tutti questi mondi attendere con impazienza le parole che escono dalla nostra bocca, poiché è dal fiato delle nostre bocche che sono formati i veli (tende, cortine) attraverso le quali si percepisce la Luce suprema [46]. Felice la vostra sorte! Poiché tutte le vostre parole sono sante e salgono direttamente in Alto ed è a queste che si applicano le parole della Scrittura [Cantico VII,10]: «La tua bocca è come un vino eccellente… Esso delizia la lingua degli anziani». Ciò significa che, anche nel mondo a venire la bocca dei Maestri pronunciano parole di Legge. E ora concentrate la vostra attenzione su «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» e meditate sulla Saggezza Suprema in soccorso della quale «Arikh Anpin (Grande Volto)» si trasforma in «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Rappresentatevi la Sua essenza come proveniente da qui e da là, ossia da cielo e terra, da divino e umano, materiale e immateriale, come un uomo composto da corpo e anima». Zauir Anpin (Piccolo Volto)» è fatto in tal modo, al fine di sedersi sul Trono, com’è scritto [Ezechiele I,26]: «E al di sopra del trono, appariva come una figura d’uomo assisa su quel trono», l’Uomo che è la sintesi di tutti i Nomi Sacri, l’Uomo nel quale sono racchiusi tutti i mondi dell’Alto e del basso, l’Uomo infine che abbraccia tutti i misteri, anche quelli esistenti prima della creazione del mondo. Abbiamo appreso nel Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che l’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), prima di preparare le sue conformazioni [47] (ornamenti, gruppi) nell’equilibrio del regime della Metheqela (Bilancia), costruiva e formava dei Re, ma questi non potevano sussistere, e dovette occultarli e riservare la loro esistenza ad un tempo futuro, così come è scritto [Genesi XXXVI,31]: «Questi sono i Re che regnarono nel paese di Edom [48] prima che i figli d’Israele avessero un Re». Il paese di Edom allude alla regione dei Rigori. Gli esseri creati originariamente uscirono da questa regione soltanto dopo che la Testa Bianca (Kisha Havurah) fu disposta. Da ciò deduciamo che, così come il capo di un popolo se non è investito di tutti i suoi poteri, il popolo stesso non può essere ben governato; anche i mondi qui in basso, non hanno una esistenza definitiva, fin tanto che l’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) non sarà investito di tutte le sue conformazioni (ornamenti, gruppi). Questo è ciò a cui si riferiscono le parole della Scrittura: «Un Re regnò in Edom, Bel, figlio di Beor». Edom indica la regione in cui tutti i rigori hanno la loro origine. «Bel figlio di Beor» è la regione del Rigore possente in cui esistono milione di capi celesti, signori dei gemiti e dei lamenti. La Scrittura aggiunge: «E la sua città si chiamava Denhaba» , leggete «Din haba» (qui portiamo) [49], com’è scritto [Proverbi XXX,15]: «La sanguisuga ha due figlie che gridano sempre: porta, porta (hab hab)». I mondi preesistenti nel Pensiero superno non potevano sussistere, perché l’uomo non era stato ancora formato, l’uomo la cui immagine è la sintesi di tutto. [135b] E quando la forma dell’uomo fu formata, l’esistenza degli esseri primordiali si rafforzò, ed essi presero nomi differenti da quelli che portavano prima, ad eccezione dell’essere di cui la Scrittura dice [Esodo II,7]: «E sua moglie si chiamava Mehetabel, figlia di Matred, che era figlia di Mezaab».

Questo era il solo essere primordiale che poteva esistere, perché era composto di maschile e femminile, proprio come il dattero che non può venire in essere se non quando la femmina è con lui (ossia piantata affianco a lui).

Benché questo essere abbia potuto sussistere nei mondi primordiali in ragione della sua composizione maschile e femminile, ha raggiunto la perfezione soltanto dopo la formazione dell’uomo. Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che], quando la Testa Bianca (Kisha Havurah) volle glorificare il Suo Nome, costituì, preparò e produsse una scintilla dal suo intenso splendore, che diffuse in trecentosessanta direzioni. Da questa scintilla uscì un’aria sottile. Al centro di quest’aria si levò una Testa potente che si ripartì nelle quattro direzioni del mondo. Così, quest’aria sottile, formata dalla scintilla, circonda la Testa, ma è il più nascosto attributo dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Quest’aria è circondata di fuoco e di aria; l’aria sottile si trova sopra il fuoco e sopra l’aria ordinaria. Il fuoco di cui si parla qui non è un fuoco ordinario, ma è il fuoco di cui è carica l’aria e che rischiara duecento sessanta mondi: è un fuoco di rigore, ed è per questo motivo che la Testa ha il nome di «Testa potente». Essa abbraccia novemila volte diecimila mondi, tutti avvolti e sostenuti dall’aria sottile. Questa Testa riceve una rugiada dalla Testa Bianca (Kisha Havurah), di cui è sempre piena [50]. Questa è la Rugiada che resusciterà i morti. La Rugiada ha due colori: quando esce dalla Testa Bianca (Kisha Havurah) è bianca; ma quando è passata attraverso la Testa di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» vi si percepisce anche del rosso, come il bdellio in cui il rosso è mescolato al bianco. É per questo che la Scrittura dice [Daniele XII,3]: «E molti di coloro che riposano sotto la terra si risveglieranno, gli uni per la vita eterna e gli altri per l’obbrobrio e la vergogna eterna». Si risveglieranno per la Vita Eterna coloro che sono degli della Rugiada bianca, che proviene dall’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), da «Arikh Anpin (Grande Volto)», e si risveglieranno per l’obbrobrio e la vergogna eterna coloro che sono degli della Rugiada rossa che si percepisce da «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». E pertanto la Rugiada racchiude entrambi i colori, com’è scritto [Isaia XXVI,19]: «Perché la tua Rugiada è la Rugiada delle luci». La Scrittura parla di due luci, poiché la Rugiada che cade ogni giorno sul «Campo delle Mele» è insieme rossa e bianca. La Testa è illuminata da un lato e dall’altro e l’aria sottile che esce dalla Testa e che illumina «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» riempie centocinquanta volte diecimila mondi. Da ciò proviene il Nome «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Al momento opportuno «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», contemplando il volto dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) torna ad essere «Arikh Anpin (Grande Volto)» per la salvezza del mondo. Da questa Testa, esce un raggio che illumina coloro che sono in basso. «E si portò un tributo all’Antico del Tempi ai tempi del censimento; [136a] il mezzo siclo che si offriva a testa costituiva questo tributo».

 

Nella scatola cranica esistono tre cavità, nelle quali riposa il cervello coperto da una sottile membrana (pia madre). Il Cervello di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» non è circondato della membrana solida (dura madre), come quello dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Questo cervello si divide in trentadue sentieri [51] che illumina, così come è scritto [Genesi II,10]: «E un fiume esce dall’Eden…» Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che], nelle tre cavità della scatola cranica, sgorga una fonte che scorre verso le quattro direzioni e che, dal Cervello stesso, hanno il loro punto di partenza gli stessi Trentadue Sentieri della Saggezza. La seconda cavità del cranio contiene una sorgente alla quale conducono Cinquanta Porte e queste Porte sono simboleggiate dai cinquanta giorni della Legge, dai cinquanta anni del periodo giubilare e dalle cinquantamila generazioni sulle quali Dio farà riposare il proprio Spirito. La terza cavità del Cranio è la sede di un milione di palazzi, sede della conoscenza, così come è scritto [Proverbi XXIV,4]: «E in conoscenza i conclavi saranno riempiti». É attraverso queste tre parti del cervello che il corpo si sostiene, poiché il cervello di dirama dalla testa in tutto il corpo. Tradizione [letteralmente: abbiamo appreso che] la scatola cranica è coperta da milioni di peli aggrovigliati e mescolati insieme. I capi celesti e puri, così come gli spiriti impuri che pendono da questi peli, sono innumerevoli. É da questa regione che emanano le leggi relative alla purezza e all’impurità. Tra questi peli, ve ne sono di lisci e altri che presentano asperità. In mezzo ai capelli, si trova un sentiero stretto (raggio) che unisce «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» all’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Questo sentiero si divide in seicentotredici sentieri, che sono i Precetti della Scrittura [52], così come è scritto [Salmi XXV,10]: «Tutte le vie del Signore sono buone e vere per coloro che osservano la sua Alleanza e le Sue Leggi».

Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che], dal lato sinistro, milioni di signori (maestri) dei gemiti sono sospesi a ciascuna estremità di ogni pelo; sul lato destro vi sono appesi i signori (maestri) della misericordia. La Fronte della Testa è scoperta soltanto quando si tratta di punire i peccatori, poiché, quando la Fronte si scopre, tutti i signori (maestri) del Rigore si risvegliano e il mondo cade in loro potere. [136b] Eccetto, tuttavia, nell’ora in cui la preghiera di Israele si alza verso l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin). In quel momento, la Fronte è egualmente scoperta; la sua luce illumina «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» e la collera si calma. C’è un pelo che esce dal Cervello, che apre le Cinquanta Porte e i peccatori che non arrossiscono per le loro azioni sono puniti, così come è scritto [Geremia III,3]: «Tu hai la fronte di una cortigiana: non vuoi arrossire».

Tradizione [letteralmente: abbiamo appreso che]la Fronte è sprovvista di capelli, affinché possa mostrarsi ai peccatori e anche perché la luce della Fronte dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) possa mescolarsi a quella della Fronte di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», nell’ora della Clemenza.

 

Gli Occhi della Testa differiscono dagli altri occhi. L’arco che costituisce le sopracciglia è formato dalle ciocche dei capelli che pendono sopra di essi. Settecentomila signori (maestri) della Provvidenza sono sospesi alle ciglia e millequattrocento volte diecimila sono sospesi alle sopracciglia; e quando l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) solleva le sue ciglia, somiglia ad un uomo che si risveglia dal sonno e apre gli occhi. La Scrittura dice [Centico V,12]: «I suoi occhi sono come le colombe presso i ruscelli, mentre si lavano nel latte». Questo «latte» allude al bianco dell’ Occhio celeste che è il segno della Clemenza. É per questo che Davide diceva [Salmi XLV,24]: «Risvegliati. Perché dormi? Risvegliati o Signore». Egli intendeva dire che l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) dovesse aprire gli occhi e mostrare il bianco della Clemenza.

 

Quando gli Occhi non sono aperti, i signori dei rigori dominano e Israele è sottomesso agli altri popoli; ma quando apre i Suoi Occhi, la bontà e la misericordia regnano su Israele e gli altri popoli sono puniti. I colori rosso, nero e giallo sono sempre visibili nell’occhio, mentre il bianco è visibile solo quando regnano i «sette occhi della Provvidenza» che escono [137a] dalla pupilla, così come è scritto [Zaccaria III,9]: «Vi sono sette occhi su questa unica pietra». Dalla pupilla escono sette angeli messaggeri che spargono fasci di fuoco dal lato nord e percorrono il mondo per far conoscere i peccati degli uomini, così come è scritto [Zaccaria IV,10]: «Questi sono i sette occhi del Signore che percorrono tutta la terra». Dalla parte gialla dell’Occhio [53], escono sette angeli superiori che percorrono il mondo per esaminare le buone e le cattive azioni dell’uomo, così come è scritto [Giobbe XXXIV,21]: «Perché i Suoi occhi sono rivolti verso le vie dell’uomo di cui osserva tutti i passi». Il bianco è fatto per attirare il bene su Israele e il rosso per punire quelli che lo opprimono, come è detto [Esodo III,7]: «E il Signore disse: Ho visto, ho visto la sofferenza del mio popolo che è in Egitto». «Ho visto, ho visto…» per fare il bene a Israele; «Ho visto…» per punire quelli che lo opprimono. E altrove è scritto [Salmi XLIV,24]: «Svegliati, Signore. Perché dormi? Svegliati». La parola «svegliati» è ripetuta, poiché vi sono due sguardi: quello della misericordia e quello del rigore. Il primo colore dell’Occhio è il rosso, celato e chiuso nel rosso, al suo confronto tutti gli altri rossi non sembrano tali [54]. Il secondo è il nero, come la pietra [55] che emerge dal grande Mare [56] ogni mille anni; e quando emerge dalle acque, il mare si solleva e il grande pesce si agita. Il colore nero dell’Occhio contiene tutte le sfumature del colore nero: esso è contornato da un filo rosso. Il terzo colore è il giallo, che racchiude tutte le sfumature di questo colore. Esso è circondato da un filo di nero, poi da un altro rosso. Quando l’Occhio si apre, solo il bianco appare, mentre gli altri colori scompaiono. Il rosso e il nero, che sono uniti, scompaiono quando si mostra il bianco, com’è scritto [Cantico IV,2]: «I tuoi denti sono come le greggi riunite che salgono dal bagno (tosatura)». Che significa «dal bagno»? Significa da quel bianco fulgore del santo, eccellente occhio: poiché sono gemelli, l’un (colore) è come l’altro [57].  

E i giusti, grazie alla loro saggezza, vedranno, vedranno l’Occhio del Santo supremo. Gli Occhi sono aperti sia per la salvezza del mondo sia per la sua perdizione. A volte la Scrittura dice [Daniele IX,18]: «Apri gli occhi e considera la nostra desolazione». Qui gli occhi si aprono per la salvezza del mondo. Altrove la Scrittura dice [Isaia XXXIII,20]: «I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non barcolla, da cui i paletti non saranno mai strappati…» Abbiamo appreso dal Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto): perché qui chiama Gerusalemme «dimora tranquilla», quando altrove la chiama [Isaia I,21] «dimora di giustizia»? Una città di giustizia non è una città di riposo! «Dimora tranquilla» allude all’Antico dei Giorni (Authiq Iomin), il cui Occhio è tranquillo (occhio di misericordia). Per questo è scritto OINK [58] (knyu ) (invece di OINIK kynyu) «Essi osserveranno il Tuo occhio»: non i Tuoi occhi (perché è scritto ONIK) senza la seconda I Yud: Gerusalemme si chiama anche «città di giustizia» perché il Rigore vi regna più che altrove: il Rigore e la Clemenza vi si trovano quindi riuniti. Ma nei tempi a venire, nell’epoca messianica, non vi sarà che un solo Occhio, l’Occhio dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), l’Occhio di Misericordia, com’è scritto [Isaia LIV,7]: «Io ti radunerò con grande misericordia», quella dell’Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), poiché quella di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» è detta semplicemente «misericordia».

[137b] Barietha [59] ci informa che due lacrime sono sospese alle due parti dell’Occhio, quella rossa e quella bianca e, quando il Santo dei Santi è preso dalla compassione per Israele, lascia cadere queste due lacrime nel grande Oceano della Saggezza Suprema da cui proviene la misericordia.

 

Abbiamo appreso dal Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che il naso di Zauir Anpin (Piccolo Volto)è la caratteristica di tutto il Volto. É al naso che si applicano le parole della Scrittura [I° Re XXII,9]: «Il fumo delle sue narici si solleva verso l’alto; un fuoco divorante è uscito dalla Sua bocca e dei carboni ne sono stati accesi». La Scrittura parla di fumo, di fuoco e di carbone, poiché non c’è fumo senza fuoco, né fuoco senza fumo. Quando questi tre sono uniti assieme, gli angeli del Rigore si riuniscono. Millequattrocento volte diecimila capi del Rigore sono sospesi a ciascuna Narice e quando il fumo ne esce [138a] il Rigore inizia ad affliggere il mondo. E chi impedisce al Naso di gettare continuamente il fumo? É il naso del Santo Antico chiamato «Paziente» (lett.: che trattiene a lungo la respirazione con il naso). É per questo motivo che tra i due Nomi YHWH [Esodo XXXIV,6] c’è un accento di separazione [60], come nel caso in cui la Scrittura ripete due volte il nome di Abramo, Giacobbe o Samuele, per dirci che i due nomi indicano una sola e medesima persona. Soltanto l’espressione «Mosè Mosè» non ha segno di separazione, perché alla sua nascita Mosè era già perfetto, così come è scritto [Esodo II,12]: «Ed essa vide che era buono». D’altra parte, Abramo, Giacobbe e Samuele erano più perfetti alla fine della loro vita che all’inizio. Quando la Scrittura dice: «YHWH YHWH», Essa divide i due Nomi con il segno di accento, per indicarci che Uno è più misericordioso dell’Altro. E Mosè invoca due volte YHWH, per far discendere la misericordia dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) in «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Come abbiamo appreso, Mosè era dotato di facoltà vastissime, dal momento che faceva scendere quaggiù le vie di misericordia. Quando l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) si rivela in «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», la misericordia regna nel mondo, la collera che esce dal Naso si calma e non vi è più né fumo né fuoco. Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che], da una delle Narici esce un fumo che si diffonde fino al grande abisso e che dall’altra emana un fuoco, che abbraccia quattrocento mondi del lato sinistro. Questo è il fuoco che è chiamato «Fuoco di Dio» e che non si calma se non a causa del fuoco dell’altare, così come è scritto [Genesi VIII,21]: «E YHWH inspirava il profumo piacevole». Tutto dipende dal Naso. Quando la Bibbia impiega le espressioni: «E il Naso di YHWH si irritò», «Il mio Naso si irritò, ecc». , si tratta del Naso di Zauir Anpin (Piccolo Volto)e non di quello dell’Antico dei Giorni (Authiq Iomin).

 

Ai capelli disposti dietro le orecchie, sono sospesi angeli alati, di cui la Scrittura dice [Ecclesiaste X,20]: «… Poiché gli uccelli del cielo riportano le parole e quelli che hanno ali rendono pubblico quello che si dice». Il Cervello fa cadere nell’Orecchio molte gocce che sono sia buone si cattive. Esse sono buone quando la Scrittura dice [Salmi LXIX,30]: «… Perché il Signore ascolta la voce dei poveri», ma sono cattive quando la Scrittura dice [Numeri XI,1]: «Il Signore udito ciò si adirò, e una fuoco del Signore si accese contro di loro e li sterminò». Questo Orecchio è chiuso all’esterno, affinché le gocce del Cervello non scorrano via e la voce non sia udita all’esterno. Guai a chi divulga i misteri, poiché chi lo fa rinnega la forza dall’Alto. Abbiamo appreso in Barietha, che quando Israele grida forte nei suoi crucci, e i Capelli sono mossi davanti alle Orecchie, la Voce entra nel canale dell’Orecchio che conduce al Cervello ed è raccolta da esso un fuoco e un fumo escono allora dalle Narici che risvegliano [138b] tutti i Rigori. Ma prima che il fuoco e il fumo escano dalle Narici, quella voce di Israele sale in alto e penetra fino al Cervello, e le due lacrime scendono dagli Occhi.

Seicentomila volte diecimila angeli alati sono sospesi alle Orecchie e portano il nome di «Orecchie del Signore». Le Orecchie sono attaccate al Cranio: esse dipendono da una cavità del cervello; e dalle Cinquanta Porte che procedono da quella cavità, questa è una porta che si apre nell’Orecchio e che dall’altro lato arriva fino al Cuore. Da questo deriva che la «la comprensione» è sotto la dipendenza dell’Orecchio e del Cuore. Abbiamo appreso dal Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto) che, come l’orecchio discerne tra il bene e il male, così Zauir Anpin (Piccolo Volto) ha un lato di bene e uno di male, un lato destro e uno sinistro, un lato di Clemenza e uno di Rigore. Dall’orecchio dipende l’udito, dall’udito la comprensione: quando si dice «Intendi», ciò significa: «Comprendi». Notate che la Scrittura dice [Abacuc III,2]: «Signore, ho ascoltato la Tua parola e sono stato preso da timore».

La Scrittura ci informa che, ogni qual volta un profeta fedele ascoltava la parola celeste, era preso da timore. Tutte le volte che si trova nella Scrittura il Nome YHWH ripetuto due volte, o il nome Adonai, o YHWH Adonai, o ancora Adonai Élohïm, uno dei due indica «Arikh Anpin (Grande Volto)» l’altro Zauir Anpin (Piccolo Volto) . Benché questi due non siano in realtà che un unico e stesso essere, il Nome non è completo che quando le due denominazioni sono accostate (affiancate ).

Rabbi Shimon esclamò: io chiamo i cieli e tutti gli esseri in Alto a testimoni che le parole che sono state appena pronunciate hanno provocato gioia in tutti i mondi. Queste verità le abbiamo percepite attraverso i veli (cortine, tende) che l’Antico dei Giorni (Authiq Iomin) a disteso davanti a Se. Prima di iniziare la nostra conversazione, i colleghi ignoravano tutte queste sante parole. Felice la sorte dei colleghi qui presenti e felice la nostra sorte con essi in questo mondo e nel mondo a venire!

 

Rabbi Shimon iniziò a parlare così [Deuteronomio IV,4]: «E vi siete uniti al Signore Vostro Dio». Quale popolo è così santo quanto Israele? Ecco perché è scritto: «Benedetto Israele! Chi è come te?» Infatti chi, è unito al Santo Nome di Colui del quale la Scrittura dice [Esodo XV,11]: «Chi è come Te tra i potenti o YHWH?» L’unione tra Israele e Dio sarà perfetta nel mondo a venire.

 

 


 

[43] Abbiamo tradotto la parola Megerophia con «paletta per il fuoco, Rosenroth la traduce con «uncus focarius»

[44] Questi quattro «Pilastri» si riferiscono ai quattro mondi: Atziluth, Briah, Yetzirah, Asiah.

[45] 18 = CHI yj = Vita.

[46] Rabbi Shimon e i suoi compagni, parlano simbolizzando l’azione delle Sephiroth nella creazione, e quando è detto che gli angeli  ecc.. attendono le parole dalle loro labbra, questo significa simbolicamente il modo in cui gli angeli ecc… furono creati dalla parola della Deità nella sua forma sephirothica. E quando l’Idra riporta «Essi odono quello che prima non conoscevano» questo significa la creazione di forme, poteri e attributi che all’inizio del tempo non esistevano.  

[47] Poiché le Sephiroth procedono ognuna dalla precedente nella serie, è evidente che, prima che sia formata la Sephirâ controbilanciante, quella precedente non è bilanciata. Ad esempio, la quarta Sephirâ è Guebourâ o Pahad, la Severità; quindi fin quando non appare questa Sephirâ Gedulah non è bilanciata, e questa condizione è il regno di uno dei Re Edomiti, ma quando Guebourâ appare, il suo regno è finito.

[48] Edom =  mwda ADVM = 1+4+6+40=51 = NA an = Fallimento; anche AN na=51 e significa pena. Dunque la forza non bilanciata è la sorgente egualmente del fallimento e della pena.

[49] Il De Pauly traduce con «qui portiamo» ma la parola «Din haba» può essere anche tradotta con Din = giudizio e ha-ba = che viene.

[50] Questa aria sottile, questo fuoco e questa rugiada, sono analoghi alle tre «lettere madri» del Sepher Yetzirah, A a,M, m Sh c La lettera A  a simbolizza l’aria, la M  m mediana l’Acqua, e Sh  c il fuoco.

[51] Questi sono i trentadue sentieri del Sepher Yetzirah, simbolizzati dai dieci numeri della decade e dalle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico.

[52] I Precetti della Legge sono detti essere 613, cosa che è anche espressa per Ghematria nelle parole «Mosé nostro Rabbi»,

MShH RBINV  wnybr jcm Mosheh Rabbino = 40+300+5+200+2+10+50+6 = 613.

[53] Conformemente al simbolismo presente, si parla qui dell’Occhio dell’Antico dei Giorni, il Macroprosopo, invece di occhi al plurale, poiché esso è simbolizzato piuttosto con un profilo che con un volto completo.

[54] Ossia esso è così brillante che tutti gli altri colori rossi sembrano poveri e pallidi al confronto.

[55] Confrontare Apocalisse VIII,8. La «pietra» suggerisce una lettura alchemica.

[56] Il «grande Mare» è Binâ, e il «grande pesce» è il Leviathan, «la cui testa è spezzata dalle acque del grande mare» (Libro del Mistero Nascosto I,28; Salmi LXXIV,13; Apocalisse XIII).

[57] Ossia il nero e il rosso che sono qui rappresentati come simultaneamente avvolti l’uno nell’altro.

[58] OINK  knyu significa «il tuo occhio» al singolare.

[59] Consulta nota 13.

[60] Questo accento è chiamato Psiq, e nella grammatica di Gesenius è classificato come il ventesimo accento, o il quinto della terza serie conosciuta come «i distintivi minori». È rappresentato da una linea verticale fra le due parole e cui si applica.

Indice

Introduzione Foglio 127b - 130b Foglio 131a - 134b Foglio 135a - 138b

Foglio 139a - 142b Foglio 143a - 145b