[127b] Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] Rabbi Shimon disse ai colleghi: fino a quando ci terremo su una tribuna sostenuta da una sola colonna[1]? La Scrittura dice [Salmi CXIX,126]:

«È tempo di lavorare per il Signore, giacché essi hanno violato la legge». I giorni sono brevi, il creditore insiste, l’araldo grida a gran voce ogni giorno, i «Mietitori dei campi» (gli iniziati) sono poco numerosi e si tengono nei dintorni della vigna[2]; non sanno quale direzione prendere per giungere alla loro fine. Riunitevi, colleghi, all'Idra[3], rivestiti di

corazze e impugnate delle spade e delle lance; armatevi di circospezione, di saggezza di intelligenza, di sapere di chiaroveggenza e di attività delle braccia e delle gambe e riconoscete il regno di Colui che dispone della vita e della morte. Preparatevi ad ascoltare parole di verità che i Santi superiori sentono con gioia e si sforzano di comprendere. Rabbi Shimon si lamentò esclamando: sventura a me, se rivelo questi misteri, e sventura a me se non li rivelo! I colleghi che erano presenti mantennero il silenzio. Rabbi Abba si alzò e disse a Rabbi Shimon: se il Maestro vuol rivelare dei misteri, può farlo senza crucci, dato che la Scrittura dice [Salmi XXV,14]: «Il Signore rivela il suo decreto a quelli che lo temono». Ora, i colleghi temono il Santo, benedetto Sia, ed essi hanno già penetrato la «Idra de-Maschanah (L’Assemblea del Santuario)», dove molti sono entrati e di dove alcuni sono anche usciti.

Furono allora contati i colleghi che erano in presenza di Rabbi Shimon: essi erano Rabbi Eléazar suo figlio, Rabbi Abba, Rabbi Yehuda, Rabbi Yossé figlio di Jacob, Rabbi Isaac, Rabbi Hizqiya figlio di Rab, Rabbi Hiya, Rabbi Yossé e di Rabbi Yessa[4]. Essi tesero le loro mani verso Rabbi Shimon, con le dita sollevate verso l'alto, ed entrarono nel campo dove si sedettero nel mezzo degli alberi. Rabbi Shimon si alzò e fece la sua preghiera. Poi si sedette in mezzo ad essi e disse: che ciascuno di voi poggi la propria mano sul mio ginocchio. Tesero le mani, e Rabbi Shimon le afferrò. Cominciò poi a parlare così [Deuteronomio XXVII,15]: «Maledetto sia l'uomo che scolpisce una qualsiasi immagine o la fonda, opera delle mani di un artigiano [128a] e che la collochi in un luogo segreto; e tutto lo popolo risponderà e dirà: amen.» Rabbi Shimon continuò [Salmi CXIX,126]: «È il tempo di lavorare per il Signore; perché hanno violato la tua legge». Per quale motivo è questo il tempo di lavorare per il Signore? La Scrittura risponde: «… Perché hanno violato la tua legge.» Infatti la cattiva condotta dell'uomo quaggiù, viola e distrugge la Legge dell'alto. Le parole sono riferite all'Antico dei Giorni (Authiq Iomin)[5].

In un punto, la Scrittura dice:[Deuteronomio XXXIII,29] «Benedetto  Israele, chi è simile a te?» E, in un altro punto, la Scrittura dice [Esodo XV,11]: «Chi dei forti è simile a te, oh YHWH (Signore)?[6]»

Rabbi Shimon chiamò suo figlio Rabbi Éléazar che fece sedere dinanzi a lui, chiamò, poi, Rabbi Abba che fece sedere al suo fianco dicendo: noi siamo la sintesi di tutto, noi siamo le tre colonne delle Sephiroth. A questo punto, i colleghi che erano in silenzio, udirono un rumore che assomigliava ad voce, e le loro ginocchia tremarono per la paura. Che cosa udirono? Udirono il rumore dell'Assemblea Celeste che si riuniva per ascoltare le parole di Rabbi Shimon, ed esso se ne rallegrò dicendo [Habacuc III,2]: «Signore, ho udito la tua parola, e sono stato afferrato da timore». Il timore si addiceva bene a Habacuc; ma non a noi, poiché siamo nell'amore, così come è scritto [Deuteronomio VI,5]: «E tu amerai il Signore il tuo Dio.» Ed altrove: «… A causa del suo amore per voi.» E ancora [Malachia I,2]: «Ti ho amato, dice il Signore».

 

Rabbi Shimon iniziò allora a parlare così [Proverbi XI,3]: «Il traditore rivela i segreti, ma quello che ha la fedeltà nel cuore custodisce con cura la parola che gli è stata confidata». La Scrittura adopera il termine «holekh rakhil» (che cammina qua e là) per indicare il traditore, dal momento che l'uomo che non ha fede non ha neanche uno spirito tanto sereno da afferrare il senso dei misteri, e tutto ciò che ascolta gira nella sua testa come una festuca nell'acqua, e finisce per gettare fuori tutto ciò che ha nel suo spirito. Ma, dell'uomo il cui lo spirito è sereno, la Scrittura dice [Proverbi XI,3]: «Chi ha la fedeltà nel cuore, conserva con cura la parola che gli è stata confidata.» Ed altrove la Scrittura dice [Isaia XXII,23]: «Che la leggerezza della tua bocca non sia per la tua carne un'opportunità di cadere nel peccato».

Il mondo sussiste soltanto grazie al segreto. Considerate che se il segreto è necessario per le cose profane, a maggior ragione lo è per il Mistero dei Misteri dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin)[7] tanto è vero che non è

confidato neanche agli angeli superiori.

Rabbi Shimon aggiunse: non lo dirò ai cieli, che possono udire, io non lo dichiarerò alla terra, che può udire; perché noi siamo i (simboli dei) pilastri del Mondo.

Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] nel Sepher Zeh [ossia nel libro del Segreto dei Segreti], che quando Rabbi Shimon iniziò a rivelare il Mistero dei Misteri, tutto il luogo fu scosso ed anche i colleghi furono colti da tremito. Rabbi Shimon iniziò a parlare così: è scritto [Genesi XXXVI,29]: «Tali sono i re [ossia le Sephiroth] che regnarono nel paese di Édom, prima che i figli di Israele avessero un re». Felice è la vostra sorte oh Giusti, a cui il Mistero dei Misteri è rivelato, quando non lo è neanche ai Santi superiori.

 

L'uomo giudicato degno di penetrare questo mistero, costituisce la prova della sua fede perfetta. Possa piacere al cielo, e che la rivelazione di questo mistero, non mi sia imputata come peccato.

Il versetto precitato ha di già causato delle difficoltà [di interpretazione] ai colleghi, dato che, prima della venuta dei figli di Israele, diversi re regnarono in questo paese; ed inoltre per quale motivo la Scrittura lo comunica? Questo versetto nasconde il Mistero dei Misteri che gli uomini non possono assolutamente conoscere né comprendere tramite la loro intelligenza. Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] l'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), il Nascosto dei Nascosti, prima di stabilire il suo regno e mettere la Corona, non aveva né principio né fine. Così incise e rinchiuse l'infinito nei limiti. Tirò dinanzi a se un velo, attraverso il quale cominciò a manifestare il suo Regno. Ma la comprensione era ancora imperfetta, così come è scritto [Genesi XXXVI,29]: «Tali sono i re che regnarono nel paese di Édom prima che i figli d'Israele avessero un re». La Scrittura parla, quindi, del Re primitivo e dei figli di Israele primitivi[8]. Ora, tutti questi

esseri esistevano soltanto virtualmente, vale a dire soltanto con il loro nome; l'esistenza reale, di essi, si concretizzò soltanto dopo l'apparizione di Dio attraverso la nuvola, attraverso il velo. Inoltre, quando è piaciuto alla Volontà Suprema di chiamare in essere la Legge, Legge che era nascosta da duemila anni prima della creazione del mondo, questa gli disse: «chi vuole disporre e costituire altre cose, sia Esso per primo disposto secondo una conformazione appropriata».

Tradizione [letteralmente:noi abbiamo appreso] nel Libro del Mistero Nascosto [il Siphra de-Tzeniutah] che l'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), il Misterioso dei Misteriosi, il Nascosto dei Nascosti è [128b] determinabile solo imperfettamente. Si sa soltanto che esso è il Vecchio dei Vecchi, l'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin), il Nascosto dei Nascosti e null'altro. Lo si può debolmente percepire soltanto tramite le sue opere. Esso è il «Maestro dal bianco mantello e dal viso splendente» che sedendo su di un trono costituito da fasci di fuoco, ne dirige i lampi. Il bianco del suo occhio forma quattrocentomila mondi, ed i giusti nel mondo a venire[9] erediteranno quattrocento di questi mondi illuminati dalla luce  di questo bianco

dell'occhio, così come è scritto [Genesi XXXIII,16]: «… Quattrocento sicli d'argento di buona moneta, e di valore corrente». Tredicimila volte diecimila mondi hanno la loro base ed il loro appoggio nella Testa dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Una rugiada stilla, ogni giorno, da questa Testa e si spande all'esterno, così come è scritto [Cantico dei Cantici V,2]: «Poiché la mia testa è tutta riempita di rugiada.» Non è scritto: «É piena di rugiada, ma Nimla [almn] riempita.» Sarà questa rugiada, che sgorga dalla Testa, a resuscitare dalla morte nei tempi a venire, così come è scritto [Isaia XXVI,9]: «Perché la rugiada che cade su voi è una rugiada di vita». È la luce che emana dal bianco dell'occhio dell'Antico. È grazie a questa rugiada che continuano ad esistere i santi superiori; e nel mondo a venire, essa costituirà la manna macinata dei giusti. Questa rugiada stilla nel «Frutteto dei pomi sacri», così come è scritto [Esodo XVI,14]: «E la superficie della Terra era coperta di rugiada; si vide apparire sul deserto qualche cosa di minuto e come pestato al mortaio». Il colore di questa rugiada è bianco e somiglia a quello della pietra di bdellio nella quale si notano tutte le sfumature, così come è scritto [Numeri XI,7]: «E la manna era come il seme del coriandolo, ed il suo colore come quello del bdellio». Il candore della Testa illumina tredici direzioni di cui quattro sono davanti, quattro a destra, quattro sono a sinistra ed una al di sopra la Testa; da ciò deriva che la lunghezza del Volto si estende per trecentosettanta volte diecimila mondi[10]. Quando è percepito sotto questa forma è chiamato «Arikh Anpin[11]» (Grande

Volto); è quindi l'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) che è chiamato «Grande volto»; ma quando è percepito dall'esterno, vale a dire attraverso il velo, è chiamato «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Il «Piccolo Volto» corrisponde esattamente all'Anziano, al Vegliardo, al Santo dei Santi; e, quando «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» guarda l'Anziano, la sua faccia si rallegra e, di tanto in tanto ingrandisce, ma non sempre, come quella dell'Anziano; e in quel momento tutti gli inferiori sono ripristinati in ordine. Un filetto bianco passa dalla Testa dell'Anziano a quella di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», e da questa alle innumerevoli teste del mondo in basso. Per cui, quaggiù, ogni testa, versa nel momento del censimento, il suo tributo alla Testa dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin). È a questo tributo che corrispondeva «la tassa della testa [Esodo XXXVIII,26]», pagata da tutti quelli che eseguirono il censimento.

 

Nella cavità cranica, una membrana copre la nascosta suprema Saggezza che non smette mai di funzionare e che non è mai messa a nudo. Questa membrana avvolge il Cervello, affinché la Saggezza nascosta non sia messa mai a nudo. Il Cervello, che è esso stesso la Saggezza nascosta, riposa al suo posto, come il buono vino sui suoi sedimenti. Di là deriva il proverbio: «I pensieri del vecchio sono nascosti, ed anche il suo cervello è nascosto, giacché riposa sul suo posto», Questa membrana separa il Cervello di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», e da questa separazione ne deriva che il suo Cervello si divide in trentadue sentieri, così come è scritto [Genesi II,7]: «Ed un fiume esce dall'Éden…». Questo si verifica perché la membrana termina con «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» e non ricopre il Cervello. Questo conferma un altra Tradizione secondo la quale la lettera Thav t è il contrassegno dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) ed indica che nessuno gli è uguale.

 

Tradizione: [letteralmente: abbiamo appreso che] mille migliaia di miriadi, più settemila e cinquecento capelli bianchi, puri come lana pura, pendono dalla Testa; nessun capello si mischia all’altro, ma ciascuno si tiene distinto dall'altro, ogni ciocca è composta di quattrocentodieci capelli che corrispondono al valore numerico della parola QDVSh cwdk «Qadosch» (santo)[12]. Ogni capello [129a] illumina quattrocentodieci mondi.

Ciascuno di questi mondi è nascosto e segreto e non è conosciuto da nessun altro al di fuori di lui, l'Anziano dei Giorni. Ogni capello proietta la sua luce in centoventi direzioni, e costituisce un canale da dove il Cervello misterioso cola ed entra nei capelli di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» il cui il Cervello è costituito in questa maniera. Una volta entrato nella cavità cranica di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», il Cervello si divide in trentadue sentieri. Ogni ciocca è splendente e pende lungo la Testa in un bell'ordine e la coprono da ogni lato. Abbiamo appreso per Barietha[13] che ogni capello è chiamato canale, perché è da li che cola l'essenza misteriosa del Cervello nascosto. Barietha[14] c'insegna inoltre che si può conoscere un uomo che ha superato l'età di quarant' anni grazie allo studio dei suoi capelli[15], se esso è sotto il dominio del Rigore o sotto quello della Clemenza; si può operare nella stessa maniera, anche per un giovane uomo secondo i peli della sua barba e quelli delle sue sopracciglia.

Le ciocche di capelli pendono giù in ordine, puri come la lana, fino alle spalle. É corretto dire fino alle spalle? No, perché è fino alla zona dove iniziano le spalle, affinché il collo non sia messo a nudo a causa delle parole della Scrittura: [Geremia II, 27]«Perché essi hanno girato il collo e non il viso». I capelli posti sulle tempie sono ripiegati, per non coprirli, dietro gli orecchi, così come è scritto: [Salmi CXXX, 2] «… Affinché i tuoi orecchi rimangano aperti». I capelli dietro l'orecchio sono disposti armoniosamente; mai uno si appoggia sull'altro; sono disposti in un bel ordine piacevole a vedersi e che fa le delizie dei giusti che contemplano «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Il loro desiderio ardente, è quello di attaccarsi all'Anziano misterioso che intravedono, giacché è, in parte, loro nascosto, e di attaccarsi allo stesso tempo a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». È dal «Piccolo Volto» che i capelli cominciano ad essere divisi, parte a destra parte a sinistra; infatti «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» ha tredici riccioli di capelli su ogni lato della testa; al contrario, nell'Anziano misterioso, non c'è lato sinistro; tutto è destra in lui[16]. È a causa del grande desiderio di attaccarsi

all'Anziano misterioso e a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», che i figli di Israele vollero sondare il loro cuore, così come è scritto: [Esodo XVII, 7] «Il Signore è con noi, o è negativamente esistente (Ayn)?» Distinsero, quindi, «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» che è chiamato «YHWH» da «Arikh Anpin (Grande Volto)» che è chiamato «Nulla» (Ayn). Ma per quale motivo furono poi puniti per questo? Perché essi fecero ciò non in amore ma in curiosità; infatti è scritto: «Il Signore è con noi, o è negativamente esistente (Ayn)?»

Nel mezzo dei capelli, c'è una strada (una riga) che illumina duecentosettanta mondi. Questa strada di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» illumina anche il giusto nel mondo a venire, così come è scritto: [Proverbi IV, 18] «Ed il sentiero dei giusti è come una luce splendente che si avvicina e aumenta fino al puro perfetto». È questa strada che si divide in centotredici sentieri (precetti) della Scrittura, che emanano dalla divisione dei capelli di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)»; è di questa strada che la Scrittura dice: [Salmi XXV,10] «Tutte le vie del Signore sono solamente misericordia e verità, ecc.»

 

La Fronte della Testa è la regione dell'estrema Clemenza, e la Clemenza di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» è soltanto il riflesso della Fronte della Testa, così come è scritto: [Esodo XXVIII, 38 ] «E esso sarà sempre sulla Sua fronte per accettazione ecc..» La Fronte è una delle parti scoperte della Testa; ma a volte è coperta da quattrocentoventi mondi. Ma quando è scoperta, le preghiere di Israele sono esaudite.

Quando è scoperta? Rabbi Shimon rimase in silenzio. Qualcuno chiese per la seconda volta: quando è scoperta?

Rabbi Shimon si rivolse allora a suo figlio Rabbi Éléazar: e domandò: quando è scoperta? Questo rispose: all'ora della preghiera dei vespri il giorno di Shabbat. Rabbi Shimon gli chiese: per quale motivo? Rispose: Perché, è durante tutti i giorni della settimana, che il Rigore è sospeso a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», mentre, è nel giorno del Sabato, che appare la fronte scoperta chiamata «Clemenza»; in questa ora ogni giudizio è sospeso; la Clemenza si diffonde e le preghiere sono esaudite, così come è scritto: [Salmi LXIX, 14] «E io ti ho pregato, o Signore! in un tempo accettabile.» É, infatti, l'ora della Clemenza, quando l'Anziano dei Giorni scopre la sua Fronte. Ecco perché è stabilito che si reciti questo versetto ai vespri dello Shabbat. Rabbi Shimon si rivolse allora a suo figlio Rabbi Éléazar dicendo: Sii benedetto, figlio mio, dall'Anziano dei Giorni, e possa la «Fronte» esserti sempre clemente, quando avrai bisogno di clemenza.

Vieni e guarda: quaggiù la fronte scoperta è talvolta un indizio di insolenza, così come è scritto: [Geremia III, 3] «Hai preso la fronte di una donna svergognata.» Ma in alto, la Fronte scoperta è sempre l'indizio di amore e di clemenza perfetta, cose che mettono a tacere dominando tutte le ire. Questa Fronte illumina quattrocento abitazioni di giudizio, e quando è scoperta, tutte smettono di pronunciare le loro sentenze di rigore, così come è scritto: [Daniele VII, 10] «Il giudizio si fermò.» [129b] Barietha[17] ci istruisce che, durante questa ora di

clemenza, i capelli (i rigori) restano coperti, per non permettere ai Maestri del rigore di imperversare. Barietha ci riferisce inoltre che la Fronte sparge la sua luce in duecentosettantamila raggi diretti verso l'Éden dell'alto il quale li riflette all'Éden in basso. Perché c'è un Éden che illumina l'altro. L' Éden superiore è nascosto e nessuna via l'attraversa, mentre l'Éden inferiore contiene trentadue sentieri. Nonostante vi siano questi sentieri, nessuno conosce questo Éden, eccettuato «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», e nessuno conosce l'Éden superiore, eccettuato «Arikh Anpin (Grande Volto», così come è scritto: [Giobbe XXVIII, 23] «È Élohïm che comprende quale è la sua via, e Lui conosce il suo luogo». Élohïm, è «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» che conosce l'Éden del basso, e «Lui», è l'Anziano dei Giorni, il Misterioso che conosce la regione dell'Éden superiore.

 

Gli Occhi della Testa sono bianchi e sono diversi da tutti gli altri occhi; infatti non hanno né palpebre né ciglia. Per quale motivo? Perché è scritto: [Salmi CXXI, 4] «… Perché quello che custodisce Israele non si assopisce né si addormenta.» La Scrittura parla di «Israele dell'alto». Ed altrove è scritto: [Geremia XXXII,19] «I tuoi occhi sono aperti». Abbiamo appreso per Barietha[18] che la Clemenza non ha né palpebre né ciglia; e, a

maggior ragione, la Testa Bianca (Kisha Havurah) non ha bisogno di esserne dotata.

Rabbi Shimon chiese a Rabbi Abba: quale è la creatura che può servire da paragone alla Testa Bianca (Kisha Havurah)? Rabbi Abba rispose: è il pesce del mare, perché non ha né palpebre né ciglia sugli occhi, non dorme, e non ha bisogno di nessuna protezione per gli occhi. A maggior ragione l'Antico degli Antichi (Authiqa De-Authiqin) non ha bisogno di protezione per gli occhi.

In un punto, la Scrittura dice: [Salmi XXXIII, 18] «Gli occhi del Signore sono su coloro che lo temono, su quelli che ripongono la loro speranza nella sua misericordia.» E, in un altro punto, invece, la Scrittura riporta: [Zaccaria IV,10] «Sono gli occhi del Signore che percorrono tutta la terra».

Non c'è nessuna contraddizione: Il primo versetto parla di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)», ed il secondo versetto di «Arikh Anpin (Grande Volto».

Sebbene vi siano due occhi, essi sono convertiti (raggruppati) in uno solo; e questo perché l'Occhio è di un candore che eclissa tutti i candori, è così bianco che include ogni bianchezza.

Il candore dell'Occhio è di tre sfumature: la prima proietta una luce che accende tre «Lampade» chiamate, Gloria, Maestà e Gioia. La seconda sfumatura proietta una luce che accende tre altre «Lampade» chiamate Forza, Grazia e Bellezza. La terza sfumatura riflette la luce nascosta del Cervello e accende la «Lampada» mediana che è la settima dell'ordine; è quella che serve da sentiero verso il cervello inferiore, e così che si accendono tutte le «Lampade» del basso. Rabbi Shimon disse: queste parole sono giuste. Possa l'Anziano dei Giorni volgere il suo occhio su di te nell'ora in cui ne avrai bisogno.

Secondo tramite Barietha[19], che la prima sfumatura del candore accende le «Lampade» del lato sinistro,

che sono tre; la seconda sfumatura accende, invece, le tre «Lampade» del lato a destra, e la terza sfumatura proviene dal Cervello e dardeggia la sua luce, quando il momento l'esige, sui neri capelli. Così, l'Occhio, sebbene diviso in due, è soltanto uno, perché non c'è parte sinistra [tutto è destra]; non si chiude mai per dormire e non ha bisogno di nessuna protezione. Nessuno lo protegge, ma esso protegge tutto e guarda tutto; è tramite la previdenza di questo Occhio che tutti gli esseri sono nutriti. Se questo Occhio si chiudesse, anche per un solo momento, nessuno potrebbe esistere. Ecco perché è chiamato: Occhio aperto, Occhio supremo, Occhio sacro Occhio di Provvidenza, Occhio che non [130a] si assopisce, né dorme, Occhio che custodisce tutto, Occhio che sostiene tutto. È di questo Occhio che la Scrittura dice: [Proverbi XXII, 9] «Il buon occhio è benedetto (ieborakh)». Non leggete «ieborakh» (è benedetto), ma «iebarekh» (che benedice). È questo Occhio che è chiamato «buon occhio», e che benedice tutto. A volte i giusti superiori sono giudicati degni di contemplare questo Occhio con l'aiuto dello spirito della Saggezza, così come è scritto: [Isaia LII, 8] «Perché vedranno occhio nel nell'occhio». In quale momento? Quando Dio ritornerà in Sion. Se l'Occhio dell'alto non guardasse l'occhio del basso, il mondo non potrebbe sussistere neanche per un solo istante.

Tradizione [letteralmente: abbiamo appreso che] nel «Libro del Mistero Nascosto» la luce dell'Occhio in alto penetra in quello del basso da dove si sparge in tutte le direzioni, così come è scritto:[Numeri XIV, 14] «Vedranno occhio nell'occhio che sei il Signore». Ed altrove: [Salmi XXXIII, 18] «Gli occhi del Signore sono su quelli che lo temono». Ed ancora: [Zaccaria IV, 10] «Sono gli occhi del Signore che percorrono tutta la terra».

Notate che ci sono quaggiù due occhi, uno a destra ed un a sinistra, e ciascun di essi è formato da tre colori: rosso, nero e bianco; non sono sempre aperti, perché hanno palpebre che li proteggono. Mentre in alto i due Occhi non sono che uno soltanto; dato che non c'è parte sinistra; l'Occhio è sempre aperto, sempre sereno e sempre gioioso. Barietha[20] c'insegna che il nome dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) non è conosciuto da

nessun essere e che è riportato nella Scrittura una sola volta, quando «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» prestò giuramento ad Abramo, così come è scritto: [Genesi XXII, 16] «Giuro per me stesso (Bi), disse il Signore». Il «Signore», è «Zauir Anpin (Piccolo Volto)»; e «... me stesso» (Bi), è l'Antico dei Giorni (Authiq Iomin).

 

È scritto: [Daniele VII, 9] «Ero attento a ciò che vedevo, fin quando dei troni furono posti e l'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) si assise». Cosa significa: «… dei troni furono posti…»? Rabbi Shimon disse a Rabbi Yehuda: Alzati, e spiega l'argomento relativo ai troni. Rabbi Yehuda rispose: la Scrittura subito dopo aggiunge: [Daniele VII, 10] «Il suo trono era di fiamme ardenti». Per quale motivo l'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) si è seduto su questo Trono? Barietha[21] c'insegna che, se non vi ci fosse seduto per un battito di ciglia, il mondo stesso

sarebbe stato distrutto da questo Trono. L'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) si sedette, quindi, su questo Trono per domarlo ed impedirgli di devastare i mondi. E quando lo spirito che anima questo Trono sarà domato, l'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) tornerà a sedersi sul suo primo Trono, su quale nessuno può sedersi, se non lo stesso Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Rabbi Shimon disse a Rabbi Yehuda: possa la tua via essere ordinata per te e possa essere indicata (a te) dall'Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Vieni e considera che la Scrittura dice: [Isaia XLI, 4] «Sono io (Ani) che sono il Signore, il primo; e con gli ultimi, sono ancora io (Ani)». L'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) è misterioso e nascosto.

 

 Il naso costituisce l'espressione essenziale del viso. Vediamo dunque quale è la differenza [130b] tra i Nasi di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» e quello dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Delle due Narici dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) esce soltanto vita; da una Narice fuoriesce la vita, e dell'altro la Vita della vita; è questa ultima Narice che costituisce la finestra di dove soffia lo Spirito di vita che scende a «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». Ecco perché lo chiamiamo «Spirito della remissione dei peccati». Dalle due Narici, escono due spiriti; uno anima «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» nel Giardino di Éden, e l'altro è destinato ad ispirare la Saggezza al Figlio a David; questo ultimo spirito, che esce del Cervello misterioso, è destinato a riposare sul Re Messiach, così come è scritto: [Isaia XI,2] «E lo spirito del Signore si poserà su lui, lo Spirito della Saggezza e della Intelligenza, lo Spirito del Consiglio e della Forza, lo Spirito della Conoscenza e del Timore del Signore». In questo versetto, si menzionano quattro spiriti, mentre parlavamo soltanto di uno soltanto; quali sono gli altri tre? Rabbi Shimon disse: Rabbi Yossé alzati e rispondi. Rabbi Yossé si alzò, e disse: Nei giorni del regno del Re Messiach, nessuno dirà al suo prossimo: insegnami la Saggezza, così come è scritto: [Geremia XXXI,33] «E nessuno avrà più bisogno di insegnare al suo prossimo e a suo fratello, perché tutti conosceranno Me, da più piccolo fino al più grande di loro». In quel tempo, lo spirito che esce del Cervello misterioso dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) scenderà in basso, e tutti gli altri spiriti si eleveranno con lui. Quali sono questi altri spiriti? Sono i sei spiriti menzionati nel versetto di Isaia e che corrispondono alle corone di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)». É a questi sei che corrisponde il trono di Re Salomone, così come è scritto: [I Re X,19] «Il trono aveva sei gradini». Il Re Messiach è destinato a sedersi sul settimo gradino formato dallo spirito dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin). Rabbi Shimon gli disse: il tuo spirito godrà del riposo nel mondo a venire.

Vieni e guarda! la Scrittura dice: [Ezechiele XXXVII,9] «Allora, il Signore mi disse: Spirito, vieni dai quattro venti, e soffia su questi morti, affinché rivivano». Ma che vengono a fare qui i quattro venti del mondo? Sono i quattro spiriti[22] menzionati precedentemente che sono destinati a posarsi sul Re Messiach, e di cui uno,

quello che viene dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) li comprende tutti. È questo Spirito che è destinato a scendere col Re Messiach per il compimento dalle parole della Scrittura: [Geremia XXXI,33] «E nessuno avrà più bisogno di insegnare al suo prossimo e a suo fratello, perché tutti conosceranno Me, da più piccolo fino al più grande di loro». È lo spirito di tutti gli spiriti che sarà sufficiente a ciascuno per conoscere il Signore. Ora, ecco la differenza tra il Naso dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin) le cui le due Narici proiettano solamente vita, e quello di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» di cui la Scrittura dice: [II° Re XXII,9] «Il fumo delle sue narici salì in alto, ed un fuoco insaziabile uscì dalla sua bocca, ecc.» Così, da una soltanto delle Narici di «Zauir Anpin (Piccolo Volto)» esce la vita, mentre, dell'altra, è la morte che esce. Barietha[23] ci istruisce che

trecentosettantacinque mondi sono riempiti dal Naso dell'Antico dei Giorni (Authiq Iomin).

 

Rabbi Shimon cominciò poi a parlare così: sventura a chi stende irriverentemente la mano verso la glorificata e suprema Barba dell'Anziano Sacro, Nascosto e Misterioso, Barba venerabile, Barba più nascosta e più preziosa di tutti gli ornamenti, Barba che non conoscono né gli esseri dell'alto, né quelli del basso, Barba che è l'onore di ogni onore, Barba che nessun profeta e nessun santo potrà contemplare[24], Barba i cui i peli pendono fino all'ombelico, Barba bianca come la neve, la Gloria delle Glorie, il Mistero dei Misteri, la quintessenza di ogni fede. È riportato nel «Siphra de Tzeniutah (Il Libro del Mistero Nascosto)» [131a] che la Barba, essenza della fede, procede dall’altezza degli Orecchi, scende attorno la Bocca sacra e risale poi fino all'altezza dell'altro Orecchio; è bianca e pende, simile ai due piatti di una bilancia [dal potere bilanciato], fino all'ombelico.

 

  


 

[1] In altre parole: Fin quando trascorreremo il nostro tempo a occuparci di cose vane, che assomigliano ad una tribuna sostenuta da una sola colonna.

[2] La dottrina riservata, difficile a comprendersi e il cui studio mal condotto turba l’intelligenza, simile agli effetti del vino di cui si abusa.

[3] Ossia in uno spazio aperto, leggere a tale proposito leggere l’Introduzione.

[4] Con una breve considerazione sarà evidente che questo incontro dei dieci principali Rabbi – ossia Schimon, Eleazar, Abba, Yeuda, Yossé, Ben Jacob, Isaac, Chisquiah, Ben Rav, Hiya, Yossé e Yisa – mirava a simbolizzare le dieci Sephiroth, delle quali, inoltre, i primi tre nominati erano anche rappresentativi della grande trinità della Corona, del Re e della Regina. In altre parole, per parlare semplicemente, l’intera costituzione dell’Assemblea era strettamente simile alla costituzione di una loggia Massonica. Si veda anche, in apertura del presente testo, dove questi tre Rabbi simbolizzano i «Tre Pilastri» delle Sephiroth: ossia questa assemblea delle dieci forme della Maggiore Santa Assemblea. Ma in riferimento all’Idra Zuta, troveremo che la Minore Santa Assemblea consiste solo di sette Rabbi, dei quali il settimo Rabbi Isaac, compare più tardi degli altri.

[5] Ossia uno dei nomi del Macroprosopo, la prima emanazione, la corona, Kether.

[6] In questo verso è bene notare che, per Notariqon, la seconda divisione della Qabalah letterale, le lettere iniziali della prima citazione danno la parola kmya Aimakh «Il Tuo terrore», la cui numerazione per Ghematria, la prima divisione della Qabalah letterale, è 71; e che; in egual modo, dalla seconda citazione è ottenuta la parola ybkm Maccabee, la cui numerazione è 72. Ora, il 72 è il numero della Shemhamphorasch, o «nome divino», a cui è sempre riferito Maccabee. E se al 71 della prima citazione aggiungiamo A, che esprime così l’unità nascosta, otteniamo ancora 72. Inoltre è bene notare che ogni citazione consiste di quattro parole, rispondendo così alle lettere del Tetragramma.

[7] Il Macroprosopo, la prima Sephirâ

[8] Per i Figli di Israele primitivi si intendono i sentieri del mondo restaurato. A tale proposito vedere in questa stessa sezione il documento: «Prima del Principio; caduta e restaurazione». Consultare anche il significato di «Così incise e rinchiuse l'infinito nei limiti» al foglio [15a] del Sepher ha-Zohar.

[9] La traduzione letterale sarebbe: mondo futuro, ma tale traduzione è sempre discutibile. Più corretto  il «mondo che viene» (olam ha-ba, il mondo a venire) perché sta a significare il mondo del pleroma divino, il mondo dell’emanazione)!

[10] Il significato nascosto di questo passo piuttosto oscuro è che il fulgore nasce dal cranio, che né è nascosto, e che è dunque l’emblema dell’Uno Nascosto. Le tredici parti sono tre forme tetra grammatiche, che danno dodici lettere e simbolizzano così la Trinità del Tetragramma; e la parte superna è l’unità. Il significato è dunque la Trinità in Unità, che procede dall’Unità Nascosta, la quale procede anche dall’Esistente Negativo. Il tredici, inoltre, indica l’unità, perché AChD dha Achad Unità, assomma a tredici.

[11] Oppure Aurikha Da-Anpin, Grande Viso.

[12] Per Ghematria cwdq Q+D+V+Sh = 100+4+6+300 = 410

[13] Ossia la Tradizione data fuori dalla Città Santa.

[14] Consulta nota 13.

[15] A tale proposito consultare il Capitolo Sciolto del Sepher ha-Zohar: «Sepher Zeh (Il Segreto dei Segreti)» che ne tratta ampiamente.

[16] Questo significa che non vi è male in Lui, ma tutto è bene. Così che, nel linguaggio simbolico dello Zohar, il Macroprosopo è rappresentato da un volto di profilo, di cui non si vede un lato, piuttosto che con un volto di fronte, come per il Microprosopo.

[17] Consulta nota 13.

[18] Consulta nota 13.

[19] Consulta nota 13.

[20] Consulta nota 13.

[21] Consulta nota 13.

[22] È noto che in ebraico HWR rwh indica contemporaneamente il vento e lo spirito.

[23] Consulta nota 13.

[24] Perché è la Barba del Macroprosopo, l’Antico Uno Nascosto.

 

Indice

Introduzione Foglio 127b - 130b Foglio 131a - 134b Foglio 135a - 138b

Foglio 139a - 142b Foglio 143a - 145b