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Mishnayot 135-140


135 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

Rabbi Yohanan chiese: che significa ciò che è scritto: «Ora, fin quando Mosé teneva la sua mano levata, Israele era più forte, ma quando lasciava ricadere la sua mano, Amalec era più forte»(Esodo 17, 11)
Questo insegna che il mondo sussiste grazie all'elevazione delle mani.
Per quale ragione?
Perché questa forza che è stata data a Giacobbe, nostro padre, si chiama Israele.
Ad Abramo, a Isacco, e a Giacobbe sono state date delle forze, una a ciascuno di essi. E secondo il midah (attributo) che seguiva ognuno di loro, il principio gli era dato.
Abraham (Abramo) era caritatevole per il mondo: preparava del cibo per tutti quelli che giungevano alla sua tenda e serviva del cibo ai viaggiatori e li colmava della sua grazia ed usciva per andare davanti di essi, così come è scritto: «... corse davanti ad essi», e anche «Si prosternò a terra» (Genesi 18, 2). Tale fu la carità perfetta. Ed il Santo, benedetto sia, lo misurò al suo midah, e gli diede il midah della Grazia, così come è scritto: «Tu darai Verità a Giacobbe, Grazia ad Abraham (Abramo) , come hai giurato ai nostri padri dai giorni più antichi» (Michea 7, 20).
Che cosa significa «dai giorni più antichi»?
Significa che se Abraham (Abramo) non avesse diffuso la grazia e meritato il midah della Grazia, Giacobbe non avrebbe meritato il midah della Verità, perché è grazie al fatto che Abraham (Abramo) meritò il midah della Grazia che Isacco meritò quello del Terrore, come è scritto: «E Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco» (Genesi 31, 53).
È bene che un uomo giuri così, per la fede del Terrore di suo padre?
In effetti, non era ancora stata data una forza a Giacobbe. Allora giurò per la forza che era stata data a suo padre, così come è detto: «E Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco» (Genesi 31, 53).
E che cosa è?
É il Thohu da dove proviene Male che stupisce i figli di Adamo.
Di che cosa si tratta?
Quello di cui è scritto: «E il fuoco di YHWH cadde e divorò l'olocausto, ed il bosco, e le pietre, e la polvere. E le acque che erano nello scavo egli prosciugò» (I Re 18, 38). Ed è scritto: «Perché YHWH, il tuo Dio, è un fuoco divoratore, è un Dio geloso» (Deuteronomio 4, 24).


136 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

E che cosa è la Grazia?
La Grazia è la Torah, così come è scritto: «Ah! voi tutti che avete sete, venite alle acque, e voi che non avete denaro ...» (Isaia 55, 1).
Di questo denaro è scritto: «Venite, acquistate e mangiate, approvvigionatevi, senza denaro e senza dare niente in cambio, in vino ed in latte» (Isaia 55, 1).
Vi darà da mangiare la Torah e vi istruirà, dal momento che avete già meritato questo per la ricompensa ad Abraham (Abramo) che dispensava la grazia.
Il quale senza denaro, nutriva e dissetava, senza ricevere niente in cambio, con vino e con latte.


137 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

Che cosa significa «Vino e latte» (Isaia 55, 1) e quale è la loro finalità uno accanto all'altro?
Questo insegna che il vino, è il Terrore, e che il latte, è la Grazia.
Per quale ragione il vino è allora, citato prima?
Perché è più vicino a noi.
Vino, poi latte, questo pensi?
Di' piuttosto un'immagine del vino e del latte.
Per il merito di Abraham (Abramo) che aveva meritato il midah della Grazia, Isacco meritò il midah del Terrore. E poiché Isacco aveva meritato il midah del Terrore, Giacobbe meritò quello della Verità che è il midah della Pace, ed il Santo, benedetto sia, lo misurò secondo il suo midah, così come è scritto: «E Giacobbe era un uomo perfetto, che se ne stava sotto le tende» (Genesi 25, 27).
Ora, il Perfetto non è niente altro che la Pace, come è scritto: «Perfetto sarai con YHWH, il tuo Dio» (Deuteronomio 18, 13).
Ed il Targoum traduce con «sii pacifico» perché non c'è alcun perfetto se non la Torah, così come è scritto: «La Torah di YHWH è perfetta: conforta l'anima» (Salmi 19, 8).
E non c'è Verità se non nella Pace, come è scritto: «Per voi che Pace e Verità siano durante i miei giorni» (II Re 20, 19).
E non c'è Verità se non nella Torah, come è scritto: «La Torah di verità era nella sua bocca» (Malachia 2, 6).
E che è scritto poi?
«Nella la pace e nella rettitudine, camminava con Me»(Malachia 2, 6).
E non c'è Rettitudine che la Pace, così come è scritto: «Integrità e rettitudine» (Salmi 25, 21).
È per tale motivo che: «Ora, finché Mosé teneva la sua mano levata, Israele era forte» (Esodo 17, 11).
Questo insegna che il midah che si chiama Israele racchiude la «Torah di Verità».


138 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

E che significa questa «Torah di Verità»?
Significa una cosa che espone il vero Principio dei mondi.
E la sua azione si compie tramite il Pensiero.
E lei conserva le dieci Parole tramite le quali si mantiene il mondo.
E lei stessa è una di queste dieci parole.
Ed Egli ha creato nell'uomo in corrispondenza con queste dieci Parole le dieci dita delle mani.
Quando Mosé alzò le sue mani ed ebbe diretto, ritirando profondamente in sé, l'intenzione del suo cuore su questo midah che si chiama Israele e che racchiude la Torah di Verità; significando con le dieci dita delle sue mani che quella misura fa' sussistere le dieci disposizioni, e qualora non aiutasse Israele, le dieci Parole non esisterebbero, ogni giorno, perciò: «E Israele era forte. Ma quando lasciava ricadere la sua mano, Amalec era più forte»(Esodo 17, 11).
È Mosé che rendeva forte Amalec considerato che è scritto: «Ma quando lasciava ricadere la suo mano Amalec era più forte»?
No. É vietato all'uomo tenere per più di tre ore le sue mani levate verso i cieli.


139 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

I suoi discepoli gli chiesero: Verso chi alzò le mani?
Rispose loro: Verso l'altezza dei cieli.
Da dove lo sappiamo?
Da quanto è scritto: «L'Abisso fa sentire la sua voce, verso l'Alto alza la sua mano» (Abacuc 3, 10).
Ne deduci questo, che non c'è elevazione delle mani se non verso l'altezza dei cieli.
E quando ci sono in Israele delle persone dotate di intelligenza e che conoscono il segreto del Nome glorificato e che elevano le loro mani, subito sono esauditi, come è detto: «Allora (az), invocherai e YHWH esaudirà» (Isaia 58, 9).
Se invochi Allora (az), YHWH esaudirà subito.


140 Mishnah – Lezioni sulle Dieci Parole –

Che cosa significa Allora (az)?
Significa che non è permesso di invocare separatamente l'Aleph, ma soltanto con l'aiuto delle due lettere che sono unite ad essa [la lettera
a scrive [la] e che occupano il primo posto nel Regno.
E con l'Aleph, sono tre.
Rimangono sette Parole delle dieci.
Ed ecco Zayin, così come è scritto: «Allora (az)! Mosé cantò, e i figli di Israele» (Esodo 15, 1) fecero altrettanto.