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Il percorso di avvicinamento alla comprensione delle lettere, segue la coordinata delle Trentadue Vie della Sapienza, le quali, come abbiamo detto, rappresentano un sistema filosofico "involutivo"; vale a dire percorso che procede da un ipotetico alto verso un supposto basso e fondato sulle affermazioni contenute nel Sepher Yetzirah a proposito dell'opera creativa delle lettere con l'indicazione in cui il Principio della Creazione manifestò se stesso nella sua prima "divisione", e come i due elementi che ne emersero dovettero necessariamente "equilibrarsi" l'uno con altro determinando il ternario. Tale equilibrio "ternario", è espresso, anche, dalla stessa struttura grafica delle lettere, le quali, per insegnamento, precedono la Creazione medesima, leggiamo infatti nello Zohar I,2a: "Duemila anni prima della Creazione del mondo le lettere erano ancora nascoste e il Santo, baruk ha-shem, le contemplava deliziandosene".

Questa idea ternaria, sviluppata ed esposta nella Qabalah con l’insegnamento della "Bilancia nell'Antico dei Giorni", costituisce il perno di base di tutte le religioni evolute.

Nell’insegnamento della Qabalah, la prima lezione ternaria è quella resa dalle tre lettere madri; Aleph, Mêm, Shin, come pure dalle prime tre lettere dell'alfabeto, Aleph, Beth, Ghimmel che rappresentano anche i tre primi numeri. Considerato che tale aspetto ternario, come accennato nella introduzione, è presente anche in ogni singola lettera (già è stata esaminata la triplicità costruttiva elementare per il segno dell'alfabeto Yud), consideriamo, allora più dappresso, come tali parti concorrono e si esprimono nelle lettere e con le lettere, affrontando l'Aleph, la prima delle Madri, e prima delle lettere dell’alfabeto.

Oltre al già accertato intervento materiale della lettera Yud [1], due altri elementi ed un terzo, che emerge dalla loro interazione, compartecipa all'edificazione grafica della così detta lettera quadrata Ebraica.

Il primo elemento è raffigurato dalla linea verticale che simboleggia l’energia attiva che può avere una doppia azione: dall'alto verso il basso, e dal basso verso l’alto. Nel primo caso, esprimerà la penetrazione involutiva, la "caduta", mentre nel secondo simboleggerà l'elevazione evolutiva. Il secondo elemento è raffigurato dalla linea orizzontale palese segno di passività, quiescenza.

Il terzo elemento è in ragione del movimento ed è individuato dalla riga obliqua, la quale per se stessa non simboleggia alcuna forza, ma soltanto un moto ricevuto, esprimendo, in questo modo, un qualcosa che diviene animato.

Così l'Aleph prima di tutte le prime (lettere madri, e alfabeto) esprimerà il Principio Uno contenuto allo stato latente nella potenza dello Yud, il quale eserciterà la sua azione attiva sull'elemento passivo dell'alfabeto quadrato (vedere figura). In questa prima fase si ritrova chiaramente quanto sopra esposto. É evidente che nello schema proposto si verrà ad evidenziare un processo creativo e il momento rappresentato, sarà collocabile antecedentemente a quanto è indicato come “Tempo”: ci conferma, infatti, il Genesi I,1 "... c'era l'abisso, il Caos, la massa inerte e lo spirito di Dio si librava al di sopra di questo abisso".

Gli elementi riportati in figura rappresentano: la massa inerte (linea orizzontale, blu); lo spirito di Dio (lo Yud vivificatore, rosso).

La prima azione, quella testimoniataci dal Genesi, fu, quindi, l’animazione di questa massa inerte, la quale modificò, mettendosi in movimento, la propria condizione di passività.

Questo movimento determinò, grazie al processo di "involuzione", un vortice [2], in cui venne a manifestarsi l'elemento aria (Yud giallo).

Nella struttura dell’Aleph si ritrovano, quindi, le tre leggi configurate dai tre elementi della materia (aria, acqua, fuoco) e quel principio ternario primitivo più sopra accennato [3]. In tale processo trovano conferma le parole dello Zohar I, 21a: "La lettera Aleph è il simbolo dell'inizio e della fine, tutti i gradini della Creazione vi sono sintetizzati. Benché l'Aleph presenti tre diversi elementi, è in realtà una sola lettera. É da lei che dipendono tutti i mondi, quelli superiori e gli inferiori. L'asta superiore dell'Aleph è il simbolo del mistero del Pensiero supremo, al di sotto di questa asta si trova un tratto che simbolizza il firmamento superiore".

Questa lettera madre equilibrata in se stessa nei tre elementi aria acqua fuoco, è anche il perno dell'equilibrio delle altre due lettere madri la Mêm e la Shin, in tale equilibrio la Mêm simboleggerà l'acqua e la Shin, il fuoco.

 

Nella sua globalità il nome Aleph significa "insegnare", come esposto in Giobbe XXXIII,33: “Alefkha Chokhmah (Ti insegnerò la Sapienza) ”, ed è l’impegno di Dio di esporre all’uomo la Sapienza Superiore. Aleph significa anche “armento, con il significato esteso di moltitudine”, includendo, però, la testimonianza dell'unità (cioè elemento unico) nella molteplicità degli elementi separati. Il suo valore numerico è UNO, e nella Qabalah, come in tutti insegnamenti evoluti, il numero uno rappresenta la deità manifestata. Uno è la potenza che è sufficiente a se stessa, la potenzialità completa di tutta la creazione; rappresenta, quindi, il dinamismo creatore ed eterno, il Verbo, e come tale essa contiene quello che fu creato da Dio e tutto quello che può essere espresso dall'uomo.

L’Aleph corrisponde al processo di manifestazione e al principio della vita nell'uomo, il nome divino che gli si connette è Ehiéh. É l'unità principio della numerazione che conta, unità che contiene in potenza tutti i numeri fino all'indeterminato, racchiude, quindi, in se tutta la manifestazione di ciò che è nella potenzialità dell’immanifesto [4]. La Sephirâ a lei collegata è Kether la Corona, nell'universo è riferimento all'etere, nell'anno all'umido, nell'uomo al soffio vitale.

Come per lo Yud, e così per tutte le altre lettere, le indicazioni di riferimento analogico non vanno assolutamente accettate, che il Fratello, o il visitatore esoterico, non dia mai per scontato nulla, ma si adoperi per le verifiche personali, le quali nella Qabalah non solo sono auspicabili, ma rivestono carattere d'obbligatorietà.

 

 

[1] Lo Yud è posto al di fuori dalla disquisizione sulla costruzione delle lettere dette quadrate, poiché  non  è direttamente coinvolta nella costruzione, l'origine di questa lettera è precedente all'alfabeto ed è antichissima, antichità confermata anche dalla sua presenza nelle lingue orientali antiche e moderne e in quelle del gruppo semitico, altrettanto non si può dire del resto dell'alfabeto ebraico, datato al tempo dei profeti Esdra e Neemia e tutto fondato sulla lettera Yud.

[2] Zohar III 2a: “Gli Hayoth coronati di lettere, discendono dalla regione inintelligibile dell’Alto nella regione inferiore. La discesa fece vorticare nell’aria le grandi e le piccole lettere. Le grandi lettere discendono dall’Hekal supremo e il più nascosto di tutti, (chiamato l’Hekal del Santo dei Santi) e le piccole lettere discendono dall’Hekal inferiore (chiamato Livnat Hasappir, il mattone di Zaffiro); le une come le altre sono state donate a Mosè sul monte Sinai”.

[3] Tale processo di emersione è anche riportato nel S.Y. a cui si rimanda per la primogenitura, la successione e la mescolanza dei tre elementi della materia.

[4] Zohar I,3b: “Aleph tu sarai la prima di tutte le lettere, ed Io non avrò alcuna unità se non in te, sarai la base di tutti i calcoli e di tutti gli atti compiuti nel mondo, e non si potrà trovare unità in nessun luogo, se non nella lettera Aleph”.

 

Il Significato della lettera La Qabalah di Aleph Il Segno Esoterico