La Squadra, il Compasso ed il Libro Sacro - o Volume della Legge Sacra - aperto sull'Ara, vengono simbolicamente concepiti come le Tre Grandi Luci della Massoneria e vanno sempre esposti sull'Ara quando si inizia un Lavoro massonico nel Tempio.
Ciò è precisato nei Principi basici del 1929, accolti da tutte le obbedienze massoniche regolari del mondo, come uno dei requisiti della regolarità massonica.[...]

Il carissimo Eugenio Bonvicini espone le proprie considerazioni sui tre requisiti della regolarità massonica.

La tavola è opera d'ingegno dell'autore e il suo contenuto non riflette di necessità la posizione della Loggia o del G.O.I. Ogni diritto gli è riconosciuto.

© Eugenio Bonvicini

 

La libera circolazione del lavoro è subordinata all'indicazione della fonte ed dell'autore.

Download "Le tre grandi Luci della Massoneria"

 

 

 

La Squadra, il Compasso ed il Libro Sacro - o Volume della Legge Sacra - aperto sull'Ara, vengono simbolicamente concepiti come le Tre Grandi Luci della Massoneria e vanno sempre esposti sull'Ara quando si inizia un Lavoro massonico nel Tempio.
Ciò è precisato nei Principi basici del 1929, accolti da tutte le obbedienze massoniche regolari del mondo, come uno dei requisiti della regolarità massonica.
 

Al riguardo i Basic Principles del 1925 precisano che:
- al punto 2: "la credenza nel G:.A:.D:.
U:. e nella sua Volontà Rivelata sia una qualifica essenziale per l'appartenenza":
- al punto 3: "tutti gli iniziati assumano i loro impegni sul od in piena vista del Volume della Legge Sacra per il quale si intende la Rivelazione dall'Alto che sia vincolante per la coscienza del particolare individuo che si stia iniziando":
- al punto 6: "le Grandi Luci della Libera muratoria (vale a dire il Volume della Legge Sacra, la Squadra ed il Compasso) siano esposti quando una Gran Loggia o le Logge subordinate siano al Lavoro, essendo il Volume della Legge Sacra il più importante di questi".
Ciò a mio avviso va interpretato - in relazione al Volume della Legge Sacra, inteso come "Rivelazione dall'Alto" - non in senso stretto e riduttivo di adesione ad una data religione rivelata particolare, che possa identificarsi con un dato Volume, ma collegato ad un più lato concetto di Pensiero Primordiale, o Logos, o Volontà Divina.
Cioè Dio che si rivela con la Creazione stessa, come emanazione dell'Essere Supremo Creatore, il Grande Architetto dell'Universo (G:.
A:.D:.U:.) del quale il massone è obbligato alla credenza nella Sua Volontà Rivelata, libero però nel modo con il quale la concepisca.
II Volume della Legge Sacra - qualunque esso sia, diviene il simbolo di tale "Rivelazione dall'Alto" od Emanazione - e quindi non è, come tale, espressivo, nella sua totalità, di una data religione cosiddetta "rivelata", che è pur sempre rimessa alla "coscienza" del "particolare individuo che si stia iniziando".
Ciò si connette alla Dichiarazione del 1985 della Gran Loggia Unita d'Inghilterra che precisa: "La Massoneria non è una Religione, né un sostituto della Religione. Essa richiede ai suoi membri di credere in un Essere Supremo, ma di esso non fornisce alcun Sistema di Fede...".
Il
G:.A:.D:.U:. è pertanto un "Dio senza aggettivi" - come l'ha definito Cecovini (1) - e non può pertanto venire interpretato in conformità ad un dato Volume, né può essere legato ad un dato "Sistema di Fede", né può venire inteso in senso riduttivo.
E Dio, ferma la libertà di ciascun massone di dare a tale simbolo iniziatico-esoterico dell'Essere Supremo, le valenze particolari ("esclusive") che vuole, o che gli possano giungere, o meno, dalle religioni positive, o dai sistemi filosofici, o da scuole esoterico-iniziatiche, compresa o meno, una ideale "Religione Universale o "Naturale", o da un sincretismo fra tutte le religioni. Ciò si riallaccia agli Antichi Doveri del 1723 redatti da Anderson dove si afferma che i massoni sono obbligati "a quella Religione nella quale tutti gli uomini convengono: lasciando ad essi le loro particolari opinioni".
Non significa - come alcuni hanno sostenuto - che le Costituzioni del 1723 abbiano sposato il deismo e il teismo, od una sorta di religione universale e naturale, od un sincretismo religioso.
"Quella Religione" è limitata alla comune credenza nella esistenza di un Essere Supremo - cioè Dio - che lascia ciascun massone libero nelle "particolari opinioni" religiose su Dio.
Il brano degli Antichi Doveri, inoltre, costituisce il punto discriminate da un "ateo stupido e da un Libertino irreligioso'".
Il termine "stupido" non significa - come alcuni hanno sostenuto - che può venire accolto come massone "l'ateo intelligente”, perché stupido va riferito, a mio parere, a colui che ha una presa di posizione preconcetta contro l'esistenza di un Essere Supremo, e "Libertino irreligioso" è colui che irida ogni atteggiamento religioso di altri.
L'ateo - com'egli sia - non può essere massone, perché a priori nega ogni ricerca di ciò che trascende la materialità: ricerca che sta alla base dell'esoterismo massonico, unitamente alla ricerca del Vero e del Giusto in ogni campo della conoscenza.
Non si possono però considerare atei - come fanno certi integralisti religiosi - tutti coloro che, pur credendo in un Essere Supremo Creatore, non praticano una data religione positiva, e non seguono un dato "Sistema di Fede".
Scrisse giustamente Shakespeare: "Eretico non è colui che brucia sul rogo: eretico è colui che accende la fiamma". Si comprendono allora i possibili significati attribuibili in Massoneria alle Tre Grandi Luci e perché il Volume della Legge Sacra sia "più importante" rispetto agli altri due simboli, la Squadra ed il Compasso.
La scelta di aprire il Libro Sacro al Prologo del Vangelo di S. Giovanni - propria del Rituale ufficiale del Grande Oriente d'Italia e comune ad altre obbedienze massoniche - è stata fatta perché il Prologo esprime un concetto universale della Trascendenza Divina, intesa come Logos, o Verbo, o Volontà, o Pensiero Creatore e quindi, come tale, accettabile da ogni massone - che non può essere ateo - indipendentemente dal suo personale credo in materia religiosa.
La scelta del Prologo non significa, a priori, l'accettazione della fede cristiana, o di quella cattolica in particolare anche se ciò può avvenire, come avviene, in base a una scelta del singolo massone, né significa che la scelta del Libro sia dovuta soltanto alla sua appartenenza all'area cristiana (la Bibbia), ma è stata fatta per un intento prettamente massonico, in piena armonia con il simbolo iniziatico del
G:.A:.D:.U:.
Da ciò consegue che in un'altra area culturale e religiosa non debba venire scelto un Libro Sacro come espressione di una data credenza religiosa prevalente, che si identifichi con la totalità del Libro, in quanto ritenuto "Rivelato da Dio" secondo una data religione, od accettato per tale dal singolo massone.
Casomai dovrà venire ricercato un brano in un dato Libro che possa esprimere il medesimo - od altri - concetto massonico sull'idea della Trascendenza Divina, espresso dal Prologo del Vangelo di S. Giovanni.
I massoni, musulmani, buddisti, indù, ebrei, neo-platonici, ecc. che operano in Italia, non si sono mai trovati a disagio davanti al Vangelo di S. Giovanni aperto sul Prologo.
Per loro è il simbolo del riconoscimento dell'Esistenza dell'Essere Supremo - alla cui Gloria si opera nei lavori della Loggia - e non è espressivo della fede cristiana da loro non seguita.
Per questo non si vede perché si debba fornire loro un Libro della loro religione da porre sull'Ara al momento della promessa solenne.
Tale esigenza può venire compresa per i Paesi - in genere anglo-sassoni - che hanno consuetudine di giurare su un Libro religioso, non però nei Paesi - come il nostro - dove è consuetudine giurare sulla "propria coscienza" ed al "cospetto di Dio" e non su un Libro religioso.
Il carattere sacrale del giuramento - o "promessa solenne" - non è di minore valenza.
Si può quindi ritenere che la scelta del Libro Sacro e specificatamente di un brano, non venga vista in Massoneria in ragione di una data religione positiva, cosiddetta "rivelata"; pure esprimendo il Libro l'idea della sacralità, intendendolo però come simbolo iniziatico dell'Essere Supremo, del
G:.A:.D:.U:., che lascia libero ciascun massone sul modo di concepirlo.
Che la scelta del Libro Sacro venga fatta in Massoneria in ragione di un concetto massonico espresso dal brano prescelto - e non per la totalità del libro religioso - appare confermata da alcuni esempi riferiti a varie Ritualità massoniche operanti in varie Grandi Logge del mondo.


Il Mackev (2) cita, ad esempio, che in alcune Grandi Logge americane sono stati adottati i seguenti brani:
- Nel 1° grado di Apprendista, i Salmi CXXIII: "Ecco quant'è buono e piacevole che i Fratelli dimorino insieme". Si vuole esaltare l'amore fraterno nella Fratellanza massonica.
- Nel 2° grado di Compagno d'arte, Amos VII, 7: "Poi Egli mi fece vedere cotal visione, ecco il Signore stava su un muro fatto all'archipendolo ed aveva in mano un archipendolo". Oltre alla immagine del Grande Architetto dell'Universo, si richiamano i significati simbolici del muro, dell'archipendolo, del filo a piombo, propri del 2° grado.
- Nel 3° grado di Maestro, Ecclesiaste, 1.o7.o9, ed in quest'ultimo si legge: "E polvere torni alla Terra come prima e lo Spirito ritorni a Dio che l'ha dato". Esprime la spiritualità nell'uomo, che ha in sé una scintilla della Spiritualità Universale, propria alla idea massonica, collegabile inoltre alla morte-rinascita iniziatica che informa in 3° grado la Leggenda di Hiram.
- In altre Grandi Logge per il 3° grado si ricorre al 2° Libro delle Cronache, III, 17: "E rizzò le Colonne davanti al Tempio, una a mano destra e l'altra a sinistra e pose nome a quella che era a destra Jachin ed a quella a sinistra Boaz". E evidente il richiamo alla Colonne del Tempio massonico: Jachin e Boaz.
- Inoltre, sempre in 3° grado, si adotta il I ° Libro dei Re, VII, 13, 14: "Ora il Re Salomone mandò a prendere Hiram...". È il richiamo biblico alla Leggenda di Hiram.
- In alcune Grandi Logge americane - e nella Ritualità Inglese cosiddetta di Bristol - si privilegiano brani tolti da: Ruth, 11, 19 (nel 1° grado), da Giudici XII, 5, 6 (nel 2° grado) da Genesi, IV, 22 (nel 3° grado) che richiamano le "parole di passo" proprie ai gradi stessi.
Altre Grandi Logge adottano - come nella Massoneria italiana - il Prologo al Vangelo di S. Giovanni, per uno o per tutti i gradi dell'Ordine.
Questo parziale excursus dimostra che la scelta di un dato Libro Sacro viene fatta per uno specifico richiamo a concetti massonici e non per la totalità del Libro, concepito come "Verità Rivelata", né per affermare la sua valenza religiosa.
Viene concepito come simbolo posto nel Tempio massonico, offerto alla meditazione di ciascun adepto - come è per qualsiasi simbolo esposto nel Tempi - per testimoniare la credenza nell'esistenza di Dio (
G:.A:.D:.U:.) in chiave esoterica e non religiosa e per esprimere concetti massonici espressi nel brano prescelto.
Questo è, a mio avviso, il significato di Legge Sacra che viene attribuito al Libro - o Volume - e non già la valenza religiosa nella totalità del Libro, che legherebbe, con la sua scelta, il massone ad un dato "Sistema di Fede", escluso dall'Istituzione massonica, come recita il documento inglese del 1985 fatto proprio nella sostanza dal Grande Oriente d'Italia.
Da ciò ritengo che si possa trarre conferma che è errata la tesi di coloro che intendono dare una valenza religiosa al Libro Sacro posto sull'Ara. Ciò vale anche in riferimento al senso dato dal Grande Oriente di Francia per escludere ogni Libro Sacro di contenuto religioso, o ritenuto tale da una qualsiasi religione rivelata, invocando la libertà del massone.
Ciò ha portato nel 1877 alla sostituzione con le Costituzioni dell'obbedienza, od all'apertura di un Libro in bianco, Costituzioni che non si richiamano al
G:.A:.D:.U:. e che hanno portato all'ingresso nell'Obbedienza degli atei, ponendo conseguentemente fuori il Grande Oriente di Francia dalla regolarità massonica in base ai Principi Basici del 1929.
Appare errata l'attribuzione di valenza religiosa al Libro Sacro anche in riferimento a coloro che vorrebbero un Libro a seconda della credenza in una data religione rivelata di ciascun Fratello e a coloro che vedono in qualsiasi Libro, purché abbia un contenuto Religioso, la Verità Rivelata, nell'idea di una Unità Trascendente di tutte le Religioni.
Vi fu anche chi - come Wirth, Boucher (3) ed altri - propose di creare una specie di Enciclopedia di testi e brani religiosi od esoterici da porre sull'Ara, sia per affermare che l'Unità Trascendente di tutte le religioni, sia per sanare il dissidio creatosi fra le Massonerie dopo le decisioni del 1877 del Grande Oriente di Francia, ma la proposta non ebbe seguito, forse per la difficoltà nella scelta dei brani e dei Libri definiti "sacri".
Per il Rito Scozzese Antico ed Accettato, per alcuni gradi, assume la veste di Libro Sacro il Corpus Juris del Rito posto sulla Bibbia, perché il Corpus Juris si richiama al
G:.A:.D:.U:., e si sovrappone su di esso una "Corona di alloro", simbolo di raggiunta saggezza e libertà di pensiero.
Il Rito Scozzese, in altri gradi, apre il Libro al Prologo del Vangelo di S. Giovanni, od al Libro della Sapienza, od al Vangelo di S. Luca, od al Libro della Apocalisse e si sovrappone la "Spada", o "le spade incrociate", o "l'Acacia", con significati simbolici simili a quelli che possono venire dati alla Squadra ed al Compasso.
Ben diverso concettualmente è il Corpus Juris rispetto al Libro in bianco od alle Costituzioni del Grande Oriente di Francia che non si richiamano al
G:.A:.D:.U:., né all'obbligo per un massone nella credenza dell'esistenza dell'Essere Supremo.
Il Libro - quale sia il prescelto - posato sull'Ara, simboleggia la Legge Sacra. E il simbolo della credenza nell'esistenza dell'Essere Supremo che rende sacro il Libro stesso e non per il suo contenuto religioso nella sua totalità, in riferimento ad una data Religione Positiva o Rivelata.
Il Libro Sacro - o Volume della Legge Sacra - posato aperto sull'Ara, con sovrapposte la Squadra ed il Compasso - diversamente disposti nei Tre gradi dell'Ordine - è un simbolo composito (le Tre Grandi Luci della Massoneria) che assume una valenza esoterica liberamente interpretabile.
La sovrapposizione della Squadra e del Compasso sul Libro Sacro esprime la prevalenza della libertà di pensiero, di coscienza e di interpretazione sullo stesso simbolo composito, come avviene per ogni altro simbolo esposto nel Tempio massonico.
Il Libro Sacro è "più importante", rispetto alle altre due Grandi Luci, perché simboleggia, in chiave massonica, la credenza nel
G:.A:.D:.U:.
Appare quindi pienamente comprensibile che, in conformità con i Principi basici del 1929, le Costituzione del Grande Oriente d'Italia indichi all'art.5 che: "Adotta Rituali conformi alla Tradizione muratoria: apre il Libro della Sacra Legge e sull'Ara e vi sovrappone la Squadra ed il Compasso"
Le Tre Grandi Luci fanno parte di una simbologia essenziale quando si compie un Lavoro massonico. E pienamente comprensibile che il Tempio massonico non sia più considerato tale quando sull'Ara il Libro Sacro venga chiuso e riposte la Squadra ed il Compasso chiuso.
Il Tempio massonico ritorna allo stato di materia e quindi può essere accessibile anche ai profani.
Perde la sacralità datagli dalle Tre Grandi Luci della Massoneria.


1. Cecovini, Un Dio senza aggettivi, in Rivista Hiram 1991 n. 516 e 715 pag. 18 segg.
2. Mackey, Enciclopedea of Free Massonery (voce). New York 1966. I brani citati sono riportati dalla Bibbia Britannica e forestiera Ed. 1874 tradotta da Diodati.
3. Wirth, Qui est regulier!, Parigi 1935 pag. 80 segg.; Boucher, La simbologia massonica. Ed. Atanor. Roma 1975 (Parigi 1948, pag. 120).

Questa pagina è stata letta

Contatore visite

Volte

 

 

Torna a Contributi Esterni