Note particolari da rivedere
[Il documento che segue è barrato fino a “disprezzano”]

© Federico Pignatelli

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Il soggiorno degli israeliti nella terra dell'Egitto dove erano in schiavitù, può rappresentare lo stato dell'uomo nel seno della donna spoglia di tutte le sue prerogative e la privazione del suo travaglio e delle sue apprensioni. Il racconto degli egiziani che li inseguono richiama le pene e i combattimenti continui di questa vita passeggera. L'arco nel mezzo del mare, è lo spirito conduttore, il difensore buon compagno che aiuta a fare il tragitto. Il passaggio del mare Rosso può essere considerato anche come il passaggio da questa vita all'altra. Si fa di notte, cosa che annuncia la privazione dove siamo in questa. L'arco si stabilizza nel mezzo del mare e sostiene le acque per favorirne il passaggio. È lo spirito conduttore, il difensore buon compagno; che conduce al porto quelli che lo seguono con fiducia, ma abbandona le acque al loro corso naturale per tutti quelli che l'ignorano o lo disprezzano.

Privati di ogni luce celeste i loro occhi oscurati dal nugolo tenebroso che nasconde loro la colonna di fuoco che illumina il giusto, seguono come ciechi la strada che è aperta davanti ad essi. Ed essi sono inghiottiti dalle acque. Lo stesso passaggio che ha messo gli israelitici in salvo, getta i loro nemici negli abissi. I diversi accampamenti, che fanno nel deserto dopo questo passaggio, sembrano annunciare i lavori faticosi del minore nel cerchio sensibile. La legge che riceve sul Sinai,  annuncerebbe il suo ritorno al suo potere primo nel Cerchio Visuale, ed infine l'entrata degli israelitici nella Terra Promessa, l'entrata del minore nel luogo della sua Reintegrazione spirituale o l'esercizio intero del suo potere nel cerchio razionale.

Note da rivedere. 

 

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