Tommaso Crudeli

 

"Il Fratello"

 

 
 

Che Tommaso Crudeli, protomartire massone, fosse un poeta, un poeta Vero, caro al Carducci e al Croce lo sapevano, finora, in pochi studiosi della Letteratura i quali ne avevano potuto apprezzare l'opera sulle antiche e ormai rarissime edizioni semiclandestine de suoi componimenti, fissati sulla carta, praticamente mentre egli era sul letto di morte a cui l'aveva costretto l'Inquisizione.

Di Crudeli, la Massoneria Italiana, soprattutto in Toscana, aveva esaltato l'anelito di libertà, l'ingegno vivace, la fiera resistenza contro le accuse diffamatorie che lo avevano colpito con un processo-farsa nella prima "caccia alle streghe" a carattere antimassonico. La canea era stata scatenata in tutta Europa dalla famigerata bolla "In eminenti Apostolorum specula" con cui papa Clemente XII, il 28 Aprile 1738, scomunicava gli aderenti alla neonata Istituzione Muratoria (la data di nascita della Gran Loggia d'Inghilterra è storicamente fissata al 24 Giugno 1717), che cominciava a diffondersi nel continente.

Un Crudeli, quindi, facente parte a pieno titolo della memoria storica dell'Italia laica, una bandiera di libertà da sventolare contro l'intolleranza bieca, oscurantista e prevaricatrice, che ogni tanto affiora, sapientemente aizzata e orchestrata, a impedire la nascita e la diffusione di ogni cultura diversa da quella di regime.

In fondo, a una figura divenuta emblematica non si richiede una particolare qualificazione "professionale". E, invece, Crudeli era un vero "professionista" dell'arte poetica, in tutti i sensi: per la poesia egli viveva e del suo grande talento poetico si serviva per campare, alternando, per sbarcare il lunario, le traduzioni in rima delle favole di La Fontaine, alle lezioni di lingua e letteratura italiana date ad esponenti dell'aristocratica comunità inglese di Firenze.

Tutto questo lo si può oggi riscoprire grazie a un'iniziativa editoriale, culturalmente ineccepibile, coraggiosa e di ampio respiro, varata dal Comune di Poppi (in provincia di Arezzo), dove Crudeli nacque il 3 Marzo 1703 e dove morì il 27 Gennaio 1745, minato nel fisico da un anno di carcere a Firenze e poi dal confino a Poppi e a Pontedera.

L'Amministrazione comunale di Poppi ha appena dato alle stampe l'opera omnia di Tommaso Crudeli, intitolata "Poesie con appendice di Prose e Lettere", a cura di Gabriella Milan, autrice di una ricerca filologico-storica completa sull'opera del poeta casentinese e di un apparato critico in cui il rigore scientifico si sposa con una sensibilità impareggiabile.

Gabriella Milan sa guidare, con mano esperta, il lettore tra le liriche arcadiche, le traduzioni e le canzoni innovative e anticonformiste di Crudeli, felicemente influenzato dalla conoscenza della poesia inglese e francese del suo tempo, e mostra tutte le valenze artistiche di un poeta che si colloca accanto a Rolli, Frugoni e Metastasio. "Le poesie del Crudeli - ha scritto la Milan nell'introduzione - formano un corpus di trentanove componimenti. Un insieme decisamente modesto se paragonato alle dimensioni di analoghe raccolte di versi stampate durante la prima metà del Settecento e nel corso del secolo XVIII: basti solo pensare alla sterminata produzione frugoniana. Ma forse non sarà superfluo ricordare che fra le ragioni di questa "misura" vanno considerati i dati biografici: la triste vicenda di cui il poeta fu vittima e le conseguenze che ne derivarono; oltre al fatto che il Crudeli, come ci assicurano le testimonianze dei contemporanei, ha sempre preferito comporre per una cerchia privata di persone e far circolare le sue poesie soprattutto fra gli amici, destinando solo eccezionalmente alla pubblicazione alcune di esse. Non a caso uno dei tratti dominanti che caratterizzano la sua raccolta di versi è rappresentato dall'occasionalità, confermando tutta una tendenza della prassi poetica dell'Arcadia ...

"Rientrano in questa distinzione - prosegue la Milan - sia il nucleo di poesie 'per nozze? (gli epitalami), tra cui la deliziosa plaquette per Marco e Paulina Contarini di gusto classicistico-rococò, sia le grandi odi encomiastico-celebrative al senator Filippo Buonarroti e al cantante Farinello che denotano il sensibile aggiornamento compiuto dal Crudeli, tanto sul piano tematico, su modelli di matrice filosofica (Lucrezio -Conti), tanto, dal punto di vista formale, su modelli di provenienza inglese (la poesia di Dryden e Pope)".

Il volume della Milan si snoda così tra "anacreontiche", sonetti, madrigali e componimenti "estemporanei" del Crudeli, spesso fortemente ironici contro le ariette tipiche del melodramma più manierato, nonché fra traduzioni, lettere e scritti in prosa. Tra questi ultimi vanno citati "La Cicalata accademica" e L'arte del piacere alle donne e alle amabili compagnie", che, dietro l'apparente licenziosità è leggerezza del titolo, nasconde un atteggiamento meditativo sui temi della felicità e contrario all'ottimismo dei valori razionalistici dominanti nel suo tempo. Fra tanti componimenti, vale la pena ricordare l'ottava canzonetta, "Vanne, amabil rosa", uno dei più significativi per apprezzare il tema leggiadro e caduco dell'Amore, in Crudeli.

 

Per chi volesse saperne di più sulla storia della Firenze nel periodo in cui visse il Crudeli (molto più tollerante di quanto non si pensi comunemente, Inquisizione a parte), non  può trascurare un'altra valente opera, favorita dall'Amministrazione del Comune di Poppi nel 1988: "Il Caso Crudeli: persecuzione e tolleranza nella Toscana Granducale" di Attilio d'Anzeo, con introduzione di Leonardo Sciascia, nelle Edizioni della Biblioteca Rilliana.  

 

 

             

 

 

Indice: Tommaso Crudeli


Antonio De Curtis Rudyard Kipling G.B. Amendola Giovanni Bovio Ernesto Nathan

Tommaso Crudeli C.A. Salustri (Trilussa) Agostino De Pretis Emilio Servadio Giovanni Mosca


Uno di Noi... Uno dei tanti