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Pensiero e Sensazione. Il Bello e il Bene sono in Dio e non altrove


Ieri, o Asclepio, io t'indirizzai un discorso d'iniziazione: ora credo necessario farlo seguire da un altro, e parlare della sensazione. Sembra esistere tra sensazione e pensiero questa differenza: cioè l'una sia materiale,l'altro essenziale; a me pare che ambedue siano uniti e indivisibili. Presso gli altri animali la sensazione, presso l'uomo il pensiero è unito con la natura. Il pensiero differisce da Dio: la divinità nasce da Dio, il pensiero nasce dall'intelligenza: esso è fratello della parola e l'uno serve di strumento all'altra poiché non c'è parola senza pensiero né pensiero senza parola. La sensazione e il pensiero hanno dunque, nell'uomo, un'influenza reciproca e sono indissolubilmente uniti. Non vi sono pensieri possibili senza la sensazione né sensazioni senza pensiero. Si può tuttavia supporre un pensiero senza sensazione come, per esempio, le immagini fantastiche che si vedono in sogno, ma mi sembra che le due azioni si producano nel sogno e che la sensazione eccitata passi dal sogno allo stato di veglia. L'uomo è composto di corpo e di anima: quando le due parti della sensazione son d'accordo, allora si esprime il pensiero concepito dall'intelligenza. Poiché l'intelligenza concepisce tutti i pensieri: quelli buoni quando è fecondata da Dio, quelli cattivi quando si trova sotto qualche influenza demoniaca, - poiché nessuna parte del mondo è priva di dèmone: parlo del dèmone separato da Dio, quello cioè che entra in noi e semina il germe della sua energia, e l'intelligenza, ricevendo questo germe,concepisce gli adulteri, gli omicidi, i parricidi, i sacrilegi, le empietà, le oppressioni, le cadute nei precipizi e tutte le altre opere dei dèmoni cattivi. Le semenze di Dio, poche, ma grandi, belle e buone, sono la virtù, la temperanza e la pietà. La pietà è la conoscenza di Dio: colui che la possiede è ripieno di tutti i beni, concepisce pensieri divini e diversi da quelli della moltitudine. Perciò quelli che hanno la Gnosi non piacciono alla folla e questa non piace loro. Son creduti insensati, si ride di loro, sono odiati e disprezzati: possono anche esser condannati a morte, poiché, l'abbiamo detto, bisogna che la malvagità abiti quaggiù: è il suo posto. La terra è il suo soggiorno e non il mondo, come dicono alcuni bestemmiatori. Ma l'uomo pio è sopra a tutti perché possiede la Gnosi. Tutto è buono per lui, anche ciò che per gli altri sarebbe cattivo. Le sue meditazioni riconducono tutto alla Gnosi e - cosa meravigliosa - egli solo cambia il male in bene. Ma torno al mio discorso sulla sensazione. L'unione intima della sensazione col pensiero è il carattere dell'uomo. Non tutti gli uomini, come ho detto, godono dell'intelligenza: alcuni sono materiali, altri essenziali. I malvagi sono materiali e ricevono dai dèmoni la semenza dei loro pensieri ; quelli che sono uniti in essenza col bene sono salvati da Dio. Il quale è il creatore di tutte le cose e fa tutte le sue creazioni simili a sé, ma le sue creazioni buone sono sterili nell'atto. Il movimento del mondo fa nascere prodotti diversi, alcuni soggetti al male, altri purificati dal bene. E il mondo, o Asclepio, possiede una sensazione e un pensiero, non però simile a quello dell'uomo né così vario, ma superiore e più semplice, poiché la sensazione e il pensiero del mondo è unico: creare tutte le cose e farle rientrare in sé; strumento della volontà di Dio, il suo ufficio è quello di ricevere le semenze divine, di conservarle, di produrre tutte le cose, di distruggerle e rinnovarle. Come un buon lavoratore della vita, esso rinnova i suoi prodotti, trasformandoli, e genera ogni vita e porta tutti gli esseri viventi, ed è insieme il luogo e l'artefice della vita. I corpi differiscono tra loro quanto materia: alcuni son formati di terra, altri d'acqua, altri d'aria e altri di fuoco: tutti sono composti, ma alcuni di più, altri di meno: i primi sono più pensanti, i secondi più leggeri. La rapidità del movimento del mondo produce la varietà dei generi: la sua frequente respirazione stende sui corpi degli attributi molteplici insieme con la plenitudine uniforme della vita. Dio è dunque il padre del mondo; il mondo è il padre di ciò che contiene ; il mondo è il figlio di Dio; quello che è sul mondo gli è sottomesso. Ed a ragione il mondo è detto Cosmo perché esso adorna tutto con la varietà delle specie, con la necessità del movimento, con la combinazione degli elementi e con l'ordine delle creazioni. É dunque necessario e giusto chiamarlo Cosmo. In tutti gli animali la sensazione e il pensiero vengono dal di fuori, dall'ambiente; il mondo l'ha ricevuto da Dio una volta per sempre, alla sua nascita. Dio non è privo di sensazione e di pensiero, come credono alcuni ; è questa una bestemmia della superstizione. Tutto quel che esiste, o Asclepio, è in Dio, prodotto da lui e dipendente da lui: tutto ciò che fa per mezzo dei corpi, ciò che muove per mezzo dell'essenza inumata, ciò che vivifica mediante lo spirito, ciò che serve di ricettacolo alle creazioni mortali. Ed io non dico soltanto che egli contiene tutto, ma che veramente egli è Tutto. Egli non trae nulla dal di fuori, fa tutto scaturire da sé stesso. E questa è la sensazione e il pensiero di Dio: il movimento eterno dell'universo; mai, in nessun tempo, perirà una parte d'un essere qualsiasi, e quando dico d'un essere dico di Dio, giacché Dio contiene tutti gli esseri: nulla è fuori di lui ed egli non è fuori di nulla. Queste cose, o Asclepio, son vere per coloro che le comprendono, ma incredibili per gl'ignoranti poiché intelligenza è fede: non credere vuol dire non comprendere. La mia parola tocca la verità; l'intelligenza è grande e può, quando le si mostri la via, giungere alla verità. Quando l'intelligenza medita su tutte le cose trovandole d'accordo con le interpretazioni della parola, essa crede e si riposa in questa fortunata fede. Quelli che comprendono le parole divine credono, e quelli che non le comprendono non credono. Ecco quanto io dovevo dirti sul pensiero e sulla sensazione.

 

Indice

Introduzione Ermete Trismegisto Il Discorso Universale Il discorso Sacro Della Monade

Il Dio invisibile è visibile Il Bene è solo in Dio Il Male Nulla muore Il Pensiero

  La Chiave   Dell'Intelligenza comune Dell'Ordine e del Silenzio Della Saggezza