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Lo spunto della vignetta, ripresa dal giornale satirico "Arlecchino", è il can-can che furoreggiava nella metà dell’Ottocento, importato da Parigi nell’allora capitale d’Italia, Firenze. I quadretti, dedicati apparentemente alla danza, servono a nascondere una sottile vena polemica nei confronti di Napoleone III e dell’imperatrice Eugenia, la consorte di Bonaparte famosa per la sua avvenenza e per il suo attaccamento al papato. Di recente memoria era, infatti, nel popolo italiano il ricordo dell’atteggiamento tenuto dai Francesi dinanzi al tentativo garibaldino di liberare Roma.
Mentana, teatro della sconfitta di Garibaldi ad opera delle truppe francesi, munite dei celebri fucili chassepots, risaliva ad un anno prima ed aveva fruttato a Napoleone l’ostilità dell’opinione pubblica italiana. L’astio era quindi rivolto anche alla cattolicissima Eugenia de Montijo che sembrava aver influenzato l’imperatore nella sua decisione di proteggere il pontefice da un’eventuale occupazione italiana di Roma.


"Arlecchino", 30 agosto 1868 1 9