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Ancora una vignetta rivolta contro il consolidamento del regime fascista: Mussolini abbigliato da ballerina mentre cammina sulla corda.
Con questa maliziosa immagine il disegnatore Argo mette nuovamente alla berlina l'istinto istrionesco del duce. «La folla ama gli uomini forti. La folla è come una donna» ebbe a dichiarare Mussolini: da qui la sua tendenza a proporsi sempre come 'grande attrazione', facendo leva sulle sue innegabili doti di attore.
Con il suo volto volitivo egli seppe creare la leggenda dell'uomo forte che aveva ragione degli eventi, del saggio che amava e comprendeva il popolo, dell'operoso interprete della laboriosità italica che a torso nudo mieteva il grano nei campi, dell'intrepido che nulla tralasciava pur di «vivere pericolosamente», dell'uomo virile che amava la famiglia ma nel contempo intratteneva relazioni adulterine. Un miscuglio, insomma, di abilità recitativa e di Kitsch, che soprattutto agli inizi del regime seppe conquistargli il favore spesso incondizionato delle masse: più che con effettive capacità, proprio attraverso questi atteggiamenti Mussolini sottolineava la propria diversità dai governanti suoi predecessori, giudicati pavidi piccolo-borghesi.
Oltre a ciò, egli accreditò abilmente l'immagine di un uomo tutto dedito a servire la patria (resta famoso il trucco di tener accesa fino a tarda notte la luce del suo studio, mentre era in realtà affaccendato in tutt'altre attività o dormiva), sobrio, che non fumava, che .disdegnava i cibi sofisticati, che amava tanto la scherma e l'equitazione quanto il violino e la poesia.
Purtroppo, col passar del tempo convinse gli altri e se stesso di essere anche un valente statista e, cosa ancora più grave, un grande stratega: con le tragiche conseguenze che tutti conosciamo.


"Il Becco Giallo", 10 agosto 1924