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Antonio Rubino, il disegnatore della "Tradotta" e di molti altri giornali umoristici nazionali, coglie in questi soldati tutto lo spirito di adattamento dell'Italiano in difficoltà. Ne esce un quadretto ironico, caricaturale, ma nel complesso argutamente ottimistico, beffardo nei confronti della guerra e di tutti i gravi disagi che essa suscita. L'intento di tenere sempre alto il morale delle truppe appare coronato da successo: proprio nel giorno in cui esce questo secondo numero del giornale di Renato Simoni, l'offensiva scatenata dal generale tedesco Erich Ludendorff è ancora in corso ed è assai difficile prevedere fin dove porterà, mettendo in crisi il fronte franco-inglese. Le truppe italiane, riassorbito il disastro di Caporetto, non erano comunque in condizioni peggiori degli Alleati. Forse in quel fine marzo 1918 era ancora troppo presto per respirare l'aria di vittoria di Vittorio Veneto, ma la battaglia del Piave era alle porte e di lì a qualche settimana avrebbe dato il risultato a tutti noto.


"La Tradotta", 31 marzo 1918