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Nella fase cruciale della guerra, quando le speranze di una soluzione a breve termine si affievolivano sempre più e le capacità di resistenza dei soldati e della popolazione civile mostravano segni di usura, un ruolo di primo piano fu svolto dalla propaganda, per la quale fu utilizzato ogni strumento di comunicazione di massa.
Questo disegno di Moroni, per esempio, rappresenta la felice interpretazione di un tema satirico molto diffuso, quello dell'uccisione dell'aquila a due teste (simbolo dell'impero austro-ungarico), chiamata anche sprezzantemente ‘l'austriaca gallina', per farne un piatto prelibato.
Evidentemente, sembra suggerire il bersagliere italiano al collega russo, non è un animale indigesto come molti disfattisti hanno suggerito.
In effetti, proprio nelle campagne estive del 1916 le forze alleate conseguirono significativi successi, tali da far sperare in una definitiva supremazia contro gli avversari. Le offensive di Brusilov sul fronte orientale e degli Inglesi sulla linea della Somme avevano messo in difficoltà i nemici e i generali Capello e Badoglio riuscirono, nel mese di agosto, a espugnare Gorizia.
La controffensiva, abilmente dilatata nei suoi effetti dai canali d'informazione ufficiale, tonificò non poco il morale degli Italiani, anche se il seguito degli eventi bellici riservava ancora amare sorprese.


"Numero", 27 agosto 1916