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Il 5 novembre 1914 Salandra costituì il suo secondo gabinetto, affidando il delicato Ministero degli Esteri a Sonnino, che succedeva così al defunto Di San Giuliano.
Come il predecessore, anche Sonnino era stato favorevole a un accordo con la Triplice Alleanza, ma aveva mutato parere ben presto e divenne, insieme col presidente del Consiglio Salandra, un cauto temporeggiatore nella difficile situazione internazionale. Descritto dagli avversari come irresoluto e incapace di mantenere una lucida visione della situazione, il capo del governo ebbe invece l'appoggio incondizionato da parte dell'opinione pubblica neutralista, come è testimoniato da questa ironica ma nel contempo affettuosa vignetta de "L'uomo di pietra".


"L'uomo di pietra", 12 dicembre 1914