Traiano Boccalini


Altro esponente molto importante della confraternita fu Traiano Boccalini. Mancando i registri parrocchiali per quel periodo, l’anno di nascita di Traiano Boccalini - verosimilmente il 1556, può desumersi da quello di morte, ovvero il 1613, quando il noto letterato aveva già compiuto cinquantasette anni. Il luogo di nascita è Loreto, città marchigiana nota per il celebre santuario della Madonna nera, dove il padre, architetto, si era stabilito proprio per seguire i lavori di completamento della Santa Casa. Adempiuti nella città natale gli studi elementari, egli si trasferì a Perugia per attendere a quelli superiori. Pur non avendo un particolare interesse per la giurisprudenza, il 20 novembre 1578 si iscrisse di proprio pugno nella matricola degli scolari forestieri come cittadino romano adottando la cittadinanza conferita al padre Giovanni nel 1576. Il 14 settembre 1579 iniziò per Traiano il periodo di ospitalità nel Collegio della Sapienza Vecchia (ovvero casa di San Gregorio). Egli risedette in questa struttura, salvo brevi periodi di assenza, fino alla laurea, avvenuta dopo soli quattro anni (quelli documentati) di studio, invece dei sei, generalmente richiesti, per il diploma in utroque iure. Egli divenne prima governatore itinerante nello Stato pontificio e poi, nel 1584, assunse un ufficio di curia (ufficio di brevi minoris gratiae) a Roma, in cui lui poco tempo dopo scrisse il suo lavoro più importante, I Ragguagli di Parnaso”“, in cui Apollo sulla base dei reclami di tutti distribuiva giustizia secondo ogni caso particolare aiutato da dei e filosofi del mondo classico.

Sulla base del subbuglio politico dell’epoca nel libro, in aperta ostilità con l’egemonia cattolica sostenuta dagli Asburgo, Boccalini descrisse Enrico IV, che era stato visto dalla confraternita come la speranza di edificare il progetto di società cristiana, come un eroe. Tuttavia, poiché era già iniziata l’era della disillusione, il Boccalini mostrò sfiducia condita da un notevole senso dell’umorismo, nei confronti dei vari progetti di riforma della società umana, e, non a caso, proprio nel passo pubblicato quasi come premessa, unitamente alla edizione della Fama Fraternitatis del 1614, centuria prima, ragguaglio LXXXVII, intitolato “Generale riforma dell’universo dei sette savi della Grecia e da altri letterati pubblicata di ordine di Apollo”. In tale brano il tentativo generoso di Apollo di migliorare il sistema politico sociale affidato ad una serie di saggi dell’antichità, crollava ad ogni tentativo, per futili, ma reali motivi fino alla definitiva rinunzia. Fu questo il segnale lanciato ai confratelli di valutare bene la difficoltà di realizzare il grande progetto di costruire una società tra gli uomini davvero giusta. Perseguitato dalla crescente ostilità di alcune autorità ecclesiastiche, Traiano Boccalini si trasferì negli ultimi anni della sua vita a Venezia, unico governo da lui non criticato e città per la quale nutrì un affetto speciale, anche per la presenza di altri membri della fratellanza. Qui si spense per una colica, aggravata da attacchi febbrili il 16 novembre dell’anno 1613.