Renato Cartesio


Renato Cartesio, come ho già riportato, enormemente influenzato dalla personalità e dalle teorie matematiche e scientifiche di Faulhaber fu Renato Cartesio. Renè Descartes (latinizzato in Cartesio) nato nel 1596 a La Haye nella Turenna, frequentò dapprima il collegio dei gesuiti di La Flèche. Stabilitosi in Olanda, espose in una summa le sue teorie sulla natura e sulle leggi della realtà fisica (compresa quella umana): “Il mondo o Trattato della luce”, integrato da una parte sull’uomo (1630-33). La condanna di Galileo da parte della Chiesa indusse tuttavia Cartesio alla prudenza: egli pubblicò soltanto alcuni saggi tratti dalla scienza del mondo materiale (“La diottrica”, “Le meteore” e “La geometria”), facendoli precedere, a mo’ di introduzione, da un importante “Discorso sul metodo” (1637). Dedicò ai Fratelli Rosa+Croce, col suo nome iniziatico, la sua opera sulla matematica “Polybii Cosmopolitani Thesaurus Mathematicus”. Il testo recita: ”Quest’opera contiene i veri mezzi per superare tutte le difficoltà di questa scienza e dimostrare come, riguardo ad essa, lo spirito umano non possa spingersi più lontano; scritta per provocare l’esitazione o schernire la temerarietà di quanti promettono nuove meraviglie in tutte le scienze, e allo stesso tempo per alleviare le gravi fatiche dei Fratelli della Rosacroce i quali, lanciati notte e giorno nelle difficoltà di questa scienza, vi consumano inutilmente l’olio del loro genio; dedicata infine ai sapienti del mondo intero e specialmente agli Illustrissimi Fratelli Rosacroce di Germania”. Nel 1649, dopo aver scritto altre importanti opere, Cartesio ricevette da parte della regina Cristina di Svezia l’invito a recarsi a Stoccolma per insegnarle personalmente la sua filosofia. Il rigore dell'inverno scandinavo fu causa di un’infiammazione ai polmoni che portò Cartesio alla morte l’11 febbraio.