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Il ritiro del volume di Ariel Toaff Pasque di sangue[1], basato su una ricostruzione del cosiddetto “omicidio rituale” del bambino poi elevato in Trento alla gloria degli altari con il nome di San Simonino, è un fenomeno scientifico ma, soprattutto, politico e specificamente riguarda il nesso tra politica internazionale e comunità ebraica in Israele e nella Diaspora.

  Ariel Toaff, docente di storia presso la Bar Ilan University di Ramat Gan in Israele è il figlio di Elio Toaff, già gran rabbino della Comunità Ebraica di Roma fino dal 1951 e autore, nella sua lunga carriera di dirigente dell’Ebraismo, studioso e figura pubblica italiana, di numerosi testi e azioni di grande rilievo per il riavvicinamento tra Chiesa Cattolica e Ebraismo, sia italiano che internazionale[2].

Elio Toaff era amico personale di papa Giovanni Paolo II, il Pontefice che più ha fatto per riavvicinare Chiesa Cattolica e Ebraismo. Durante il Suo Magistero, è bene ricordarlo, il Vaticano e Israele hanno iniziato normali rapporti diplomatici bilaterali, esattamente dal 30 Dicembre 1993[3].

 Quindi, nella fase in cui, come vedremo più estesamente in seguito, si chiude positivamente la lunga storia delle relazioni tra mondo cattolico e Ebraismo, e che soprattutto l’antisemitismo e l’antisionismo sia islamico che occidentale riprendono vigore; anche con l’utilizzazione della storia dell’”assassinio rituale” da parte ebraica, un testo storico e accademico riprende la tradizione di San Simonino da Trento e ipotizza l’esistenza di una setta ebraica “estremista” che avrebbe potuto compiere tali azioni.

 La metafora è evidente: se oggi Israele si porrà, sul piano politico interno e internazionale, nelle mani di una nuova “setta estremista”; allora le reazioni da parte del mondo islamico e antisemita occidentale saranno, se non legittime, almeno comprensibili.

  É lo stesso meccanismo che, sul piano delle numerose “teorie della Cospirazione” relative all’attacco islamista alle Twin Towers dell’11 Settembre, opera su due livelli diversi: il primo, una valutazione politica apparentemente razionale, anche se discutibile: “Gli USA hanno istigato con la loro politica mediorientale la reazione violenta del mondo islamico” e la seconda, che deriva non logicamente dalla prima ma che viene psichicamente correlata: “allora sono stati gli USA (o il Servizio Segreto di Israele) a mettere in atto le azioni dell’11 Settembre”[4].

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[1] Ariel Toaff, Pasque di Sangue, Ebrei d’Europa e omicidi rituali  Bologna,  Il Mulino 2007 ora ritirato dalla distribuzione

[2] Elio Toaff, Perfidi Giudei, Fratelli maggiori, Mondatori, Milano 1987   e, con Alain Elkann, Essere Ebreo, Milano, Bompiani 1994 II ed. 2001

[3] Oded Ben Hur, Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Le quattro pietre miliari di Wojtyla nel dialogo con Israele, in “Il Foglio”  4 Aprile 2005

[4] John McCain, David Dunbar, Brad Reagan (eds.) Debunking 9/11 Myths: Why conspiracy thoeries can’t stand up facts, New York, Hearst, 2996 e, per quanto riguarda il mito della “cospirazione”  ebraico-statunitense (la  terminologia di Osama Bin Laden, non  a caso, che unifica “I crociati e gli Ebrei”) v. Jim Marris, Inside Job: Unmasking the 9/11 Conspiracies, New York, Origin Press, 2004

 

 

 

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