La conoscenza deriva in noi da un'elaborazione operata tramite l'analisi e la sintesi in seno agli stati di coscienza. Si rivela come una cosa che non è puramente passiva, ma alla quale partecipa un agente attivo che ci è proprio. Il lavoro di ridistribuzione operata in seno alla coscienza prende per punti di appoggio alcune nozioni fondamentali, tipo di stampi, di campioni, di modelli, senza quali non potrebbe stabilirsi, in seno al turbinio caotico delle impressioni, l'ordine e la precisione necessaria ad ogni conoscenza appena appena chiara. | ||
È vero che le nozioni generali si costruiscono poco a poco al contatto delle cose e di conseguenza per mezzo dei materiali dell'esperienza. Ma ciò non prova che la loro costituzione sia fortuita. L'esperienza non è insignificante, e se queste nozioni si formano in tale modo piuttosto che in tale altro, è perché, tra i dati sperimentali, ci sono dei raggruppamenti molto più stabili, molto più frequenti di altri. Senza questa predominanza di certe forme, nessuna nozione stabile potrebbe formarsi. | ||
La tesi che vede nelle nozioni generali delle forme proprie del nostro spirito è vera nel fatto che queste forme non sono percepite in un modo sensibile ed immediato negli oggetti, che non si trovano esattamente complete in nessuno oggetto e che lo spirito le trae dal suo proprio fondo dove rimangono nella loro purezza. Ma queste nozioni considerate come immutabili e perfettamente definite sono il risultato di un lavoro anteriore e sperimentale. Diventano poi isolate, distinte dagli oggetti e servendo ad essi di misura. | ||
È utile precisare qui il senso di due parole che abbiamo adoperato: Ragione e Legge. | ||
Di fronte alla rappresentazione, della molteplicità e della passività, la nozione, l'unità, l'attività, si presentano dunque come reali, quantunque di una natura completamente eterogenea. Da una parte, rappresentazione, molteplicità e passività; dall'altra parte, nozione unità, attività, sembrano appartenere a due principi opposti e tali che l'uno non può concepirsi senza l'altro. Nell'universo, la forma e l'ordine indicano l'influenza di un potere attivo, razionale ed unificatore; in noi, ogni conoscenza implica in seno alla coscienza un'attività manifestata dall'attenzione o dall'appetizione. | ||
Alla sorgente della nostra conoscenza si manifesta una triplice opposizione che risponde ai tre elementi fondamentali della realtà definita da Wronski. | ||
Tutti gli errori dei sistemi filosofici sono consistiti nel conferire ad uno di questi elementi, presi isolatamente, la realtà e l'unità, e con ciò nel volere considerare i due altri come le illusioni, come le apparenze deviate dell'unico ammesso. | ||
© Pignatelli Federico | ||
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