Onorio III° (Albano, 1150 circa – Roma, 18 marzo 1227) fu il 177º papa della Chiesa cattolica dal 1216 alla sua morte. Che appartenesse alla famiglia Savelli è una leggenda. Onorio III°, fu anche detto Cencio camerarius, per avere ricoperto dal 1189 la carica di camerlengo. Scrittore fecondo, redasse una raccolta di Decretali, la Compilatio Quinta, considerata il primo testo ufficiale di diritto canonico, e il Liber Censuum, censimento delle proprietà della Santa Sede terminato sotto l'impulso di papa Celestino III°.

Nacque in data sconosciuta, nei pressi di Albano. Per un periodo fu canonico nella Basilica di Santa Maria Maggiore, divenne quindi ciambellano pontificio nel 1188 e fu elevato alla porpora cardinalizia da papa Celestino III° quale cardinale-diacono di Santa Lucia in Silice nel 1193. Sotto Papa Clemente III° e Papa Celestino III° fu tesoriere della Chiesa Romana.

Nel 1197 divenne tutore del futuro imperatore Federico II° di Svevia, che era stato dato in tutela a papa Innocenzo III° dall'imperatrice vedova Costanza d'Altavilla. Innocenzo III° elevò Cencio al rango di cardinale-presbitero dei Santi Giovanni e Paolo nel 1200.

Il 18 luglio 1216 diciannove cardinali si riunirono a Perugia (dove Innocenzo era morto due giorni prima) con lo scopo di eleggere un nuovo Papa. Il problematico stato delle cose in Italia, l'atteggiamento minaccioso dei Tartari, e la paura di uno scisma, indussero i cardinali ad accordarsi per un'elezione di compromesso. I cardinali Ugolino da Ostia (futuro papa Gregorio IX) e Guido di Preneste, furono incaricati di nominare il nuovo Papa. La loro scelta cadde su Cencio, che accettò la tiara papale con il nome di Onorio III°. Venne consacrato a Perugia il 24 luglio, incoronato a Roma il 31 agosto, e prese possesso del Laterano il 3 settembre.

I fedeli romani furono molto contenti della sua elezione poiché Onorio era romano e grazie alla sua estrema gentilezza ne seppe conquistare il cuore. Come il suo predecessore Innocenzo III°, si era prefisso di raggiungere due grandi obiettivi: la riconquista della Terra Santa con la Quinta Crociata e una riforma spirituale dell'intera Chiesa; ma in modo contrastante rispetto al suo predecessore, cercò di conseguire questi risultati con la bontà e l'indulgenza, piuttosto che con la forza e la severità.
 

La quinta crociata fu avallata dal Concilio Laterano IV, del 1215, e i suoi preparativi iniziarono due anni dopo. Per procurarsi i mezzi necessari a questa colossale impresa, il Papa e i cardinali avrebbero contribuito con la decima parte, e tutti gli altri ecclesiastici con la ventesima, delle loro entrate, per tre anni. Anche se i soldi raccolti in questo modo formavano una cifra considerevole, non fu comunque sufficiente per una crociata generale, così come era stata pensata da Onorio III°. Cercò quindi di creare un clima di accordo fra gli stati europei, il che avrebbe favorito la costituzione di un esercito adeguato alla riconquista di Gerusalemme. Cercò quindi di comporre il dissidio fra Filippo II° di Francia e Riccardo I d'Inghilterra (i due infatti condussero la crociata). Prospettive più ampie sembrarono aprirsi quando incoronò Pietro di Courtenay (aprile 1217) come imperatore latino di Costantinopoli; ma il nuovo imperatore venne catturato durante il suo viaggio verso est e morì in prigionia.

Onorio III° era conscio che c'era un solo uomo in Europa che poteva portare alla riconquista della Terra Santa, e quell'uomo era il suo ex-pupillo Federico II° di Germania. Come molti altri governanti, Federico II° aveva prestato giuramento di imbarcarsi per la Terra Santa nel 1217. Ma Federico si tirò indietro e Onorio rinviò ripetutamente la data di inizio della spedizione. Nell'aprile 1220 Federico fu eletto imperatore e fu incoronato a Roma il 22 novembre 1220. Nonostante l'insistenza di Onorio, Federico rinviò ancora e la campagna egiziana fallì miserabilmente con la sconfitta di Damietta (8 settembre 1221).

Molti dei governanti europei erano impegnati in proprie guerre e non potevano lasciare le loro nazioni per periodi lunghi. Andrea II° d'Ungheria, seguito tempo dopo da una flotta di crociati provenienti dalla regione lungo il basso Reno, partì infine per la Terra Santa. I crociati presero Damietta e pochi altri luoghi in Egitto, ma la mancanza di unione tra i cristiani e anche la rivalità tra i condottieri e il legato pontificio Pelagio d'Albano, causarono il fallimento della crociata.

Il 24 giugno 1225 venne infine fissato come data della partenza di Federico II° e Onorio ne propose il matrimonio con Jolanda di Brienne, erede al Regno di Gerusalemme in quanto figlia di Giovanni di Brienne, con l'idea di legarlo maggiormente al piano. Il matrimonio ebbe luogo nella cattedrale di Brindisi il 9 novembre 1225 ma il Trattato di San Germano del luglio del 1225, provocò un altro ritardo di due anni, in quanto in tale sede Federico si impegnò solennemente, sotto pena di perdita della Sicilia e scomunica, a iniziare la crociata nel 1227.

Federico fece ora dei seri preparativi per la crociata, nel corso dei quali Onorio morì (18 marzo 1227) senza vedere l'esaudirsi delle sue speranze. Fu sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore. Toccò al suo successore, papa Gregorio IX°, l'insistere perché venissero portate a compimento le speranze di Onorio.

Ma Onorio ebbe probabilmente un compito troppo grande: oltre alla liberazione della Terra Santa, si sentiva obbligato a portare avanti la repressione dell'eresia albigese nella Francia meridionale, la guerra per la fede nella penisola iberica, la diffusione della cristianità nelle terre lungo il Baltico e il mantenimento dell'Impero latino di Costantinopoli.

Di questi compiti, lo sradicamento dell'eresia era il più vicino al cuore di Onorio. Nel sud della Francia egli portò avanti il lavoro di Innocenzo II°, confermando il quinto Conte di Leicester, Simone di Montfort, nel possesso delle terre di Raimondo VI° di Tolosa e riuscendo, dove aveva fallito Innocenzo, a trascinare la casa reale francese nel conflitto. Il più importante avvenimento del periodo fu l'assedio e la cattura di Avignone. Sia Onorio che Luigi VIII° non prestarono orecchio alle pretese imperiali di Federico II° su quella città.

Onorio diede l'approvazione pontificia alla Regola di san Domenico il 22 dicembre 1216, con la bolla Religiosam vitam, e quella di san Francesco il 29 novembre 1223, con la bolla Solet annuere. Sempre nel 1216 istituì, su richiesta del santo francescano, la solennità del perdono d'Assisi.

Durante il suo pontificato presero vita anche molti degli ordini terziari. Il 30 gennaio 1226, approvò l'Ordine Carmelitano con la bolla Ut vivendi normam. Approvò inoltre la congregazione dei canonici di Val-des-Écoliers (Vallis scholarium, Valle degli studiosi), che era stata fondata da quattro professori di teologia all'Università di Parigi.

Essendo uomo di studi, Onorio insistette sul fatto che il clero dovesse ricevere un'intensa formazione, in particolare in teologia. Nel caso di un certo Ugo, che il capitolo di Chartres aveva eletto vescovo, ritirò la sua approvazione perché il neo-eletto non possedeva una cultura sufficiente, quum pateretur in litteratura defectum, come dichiarò in una lettera datata 8 gennaio 1219. Un altro vescovo venne addirittura privato del suo ufficio a causa del suo analfabetismo.

Ad Onorio III° è attribuito il testo che di seguito viene presentato, il cui titolo originale, “Grimorium Honoris Magni”, rievoca al cultore di materie occulte uno dei libri più temuti della storia, quello che negli anni ha acquisito la fama di libro diabolico per eccellenza.

Il testo risale probabilmente alla seconda metà del 500 e venne pubblicato per la prima volta in lingua latina nel 1629, a Roma; tuttavia è meglio noto per la sua traduzione francese, stampata sempre a Roma nel 1670.
I rituali descritti particolarmente forti, a tratti violenti e i sacrifici di sangue richiesti, hanno dato a questo libro una fama estremamente sinistra, soprattutto per la sua intrinseca stranezza in odore di blasfemia, ovvero quella di accomunare la magia cabalistica a forti influssi cristiani. L’attestazione che il libro non sarebbe altro che una bolla papale emessa da Papa Onorio il Grande, successore di Innocenzo III, rende il testo particolarmente offensivo nei confronti dei cristiani; questa stranezza è stata comunque spiegata dagli storici ed è ormai opinione comune che la stesura del Grimorio avvenne ad opera dell’Antipapa Onorio II°, nato Lamberto, detto Scannabecchi (Fiagnano, 9 febbraio 1060 - Roma, 13 febbraio 1130), che fu Papa dal 1124 alla sua morte.
Il Grimorio presenta un solo ed unico scopo, quello di estendere a tutti i servi della Chiesa la facoltà di evocare e comandare i Diavoli, questo in virtù degli insegnamenti di Gesù stesso il quale, affidando a Pietro le chiavi e le sorti della propria Chiesa, gli diede intrinsecamente la facoltà di comandare anche sull’Inferno.


Una delle caratteristiche che rende quasi unico questo testo e che lo differenzia da tutti gli altri, specie da quelli attribuiti a Salomone, risiede nella particolare concezione del Diavolo; negli studi di Alta Magia di tipo Tradizionale non esiste alcuna entità che possa in qualche modo ricordare la figura del Diavolo così come concepita dal Cristianesimo, ovvero dell’Angelo Ribelle che per orgoglio sfida la potenza di Dio e che da questi viene scacciato e relegato nelle profondità dell’Inferno. Le entità evocate dal Mago sono in realtà delle personificazioni di Forze Magiche che fanno parte dell’universo, concepito quest’ultimo come una sola ed unica cosa. Non esistono quindi entità benefiche o malefiche bensì polarità opposte che vengono più o meno attivate dalla volontà del Mago e dai suoi fini. Le entità riportate nel Libro di Onorio risiedono invece in una fitta coltre di mistero, non sono le Forze Magiche della Magia Tradizionale ma sembrano riprodurre gli angeli ribelli presenti nel dogma cristiano, caratteristica inquietante che contribuisce a relegare quest’opera nel più tenebroso dei misteri.
Un attento esame del testo rivela in ogni caso una profonda conoscenza da parte dell’autore di altri libri quali quelli attribuiti a Salomone, e la sua ferma intenzione di integrare in qualche modo i rituali cattolici con quelli strettamente ebraici della magia cabalistica.


Indice

Il Papa Onorio III° Introduzione al Grimorio La Magia Cerimoniale

La Cabala infernale di Papa Onorio Il Testo