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Napoli, 20 Luglio 1751
Mons. Galiani a Mons. Bottari, Cappellano Segreto di Nostro Signore. Roma.
 

Dal P. Concina ella ha potuto sentire cose bellissime del fanatismo del nostro Pepe. Egli puo fare, e dire qui impunemente tutto quel che vuole perche tutti lo temiamo. Uno, che ad nutum dispone di un popolaccio numeroso di molti migliaja, e che ad un suo cenno puo farvi come un eretico o empio lapidare o strascinare, se non altro, obbliga tutti a condursi in verso lui con molta circospezione. Il vero rimedio dovrebbe venire da mano alta, e forte. Ma se questo possa sperarsi, lascio a Voi il deciderlo, che sa, com'egli è stato costì accolto; ed io le dico che simili accoglienze il medesimo riceve ancor qui da chi ha il potere in mano. Ritornerà egli a suo tempo in questa sua residenza glorioso, e trionfante; per che vi troverà affatto atterrata e distrutta la Franc Masoneria, come a Lui fu promesso nell'atto di licenziarsi. Oltre alla legge rigorosissima qui uscita contra de'Liberi Muratori, sono stati tutti costoro al numero di 300 incirca, che per quanto dicono i meglio informati, qui sene trovavano, obbligati di portarsi a giurare in mano de'loro rispettivi capi, cioè dei Chef de Cour, dei Capitani Genti di terra, e di mare, del Reggente della Vicaria, del Presidente del Consiglio, e del Cappellan Maggiore, che rinunciavano a tutte le obbligazioni da essi contratte nell'entrare nella società, o sia confratellanza de'Liberi Muratori, che non tenebbono mai più logge, ed in una parola, che non sarebbono mai più Franc-Mason. Le dicerie del volgo richiederebbono un tomo ma io bisogna che finisca, perche è tardi, e debbo condurmi a Palazzo; ed oltre a ciò il caldo, che soffriamo è si grande, che riscalda la testa, ed impedisce anche di dettare non che di scrivere. Continuate mi la vostra amicizia, e resto con ricivirvi di cuore.

(Biblioteca Corsiniana e dell'Accademia dei Lincei, Mss. Cod. 1581 [32-E-2], fogli 224-225).